Beato Michele Sopocko

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Beato Michele Sopocko
Presbitero
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 86 anni
Nascita Vilnius
1º novembre 1888
Morte Bialystok , Polonia
15 febbraio 1975
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale Vilnius, 15 giugno 1914
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° vescovo di Roma
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il 20 dicembre 2004, da Giovanni Paolo II
Beatificazione 28 settembre 2008, da Benedetto XVI
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 15 febbraio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
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Nomi postumi
Altri titoli
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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Beato Michele Sopocko (Vilnius, 1º novembre 1888; † Bialystok , Polonia, 15 febbraio 1975) è stato un presbitero polacco. Fu professore di teologia pastorale nella Università Stefan Batory a Vilnius, Lituania.[1] Beatificato nel 2008 da papa Benedetto XVI, è maggiormente noto per essere il primo direttore spirituale di S. Faustina Kowalska.

Biografia

Nato Michał Sopoćko nel 1888 a Nowosady, vicino Valozhyn nelle regioni confinanti di Polonia e Lituania,[2][3] in una nobile famiglia contadina di tradizione patriottica. Nonostante le difficili condizioni di vita, i genitori gli garantirono un'educazione a livello elementare. Il lavoro pesante in campagna, la necessità di lottare sempre per mantenere la famiglia, furono per i membri della famiglia Sopocko una scuola di vita e di carattere. La vita morale dei genitori, la loro pietà profonda e il loro amore influirono sulla giusta formazione spirituale di Michele e dei suoi fratelli. In famiglia si pregava tutti i giorni insieme e si andava regolarmente in chiesa che era distante 18 chilometri.

Entrò nel Seminario San Giuseppe di Vilnius nel 1910 e fu ordinato sacerdote il 15 giugno 1914. Come sacerdote, don Michele Sopocko, fu mandato come vicario nella parrocchia di Taboryszki nei pressi di Vilnius. Nell'estate del 1915 a Taboryszki passò il fronte della guerra tedesco-russa. Don Sopocko, nonostante i pericoli che derivavano dalle azioni belliche, continuò le funzioni religiose previste in quel periodo e partecipò pienamente alla vita dei parrocchiani.

Nel 1918 don Sopocko ottenne il permesso delle autorità ecclesiastiche di Vilnius per andare a Varsavia e continuare gli studi alla facoltà di teologia. La malattia nonché la situazione politica in Polonia gli impedirono di iniziare gli studi. Dopo avere seguito delle cure, tornò a Varsavia per iniziare gli studi, ma l'università fu chiusa a causa delle azioni belliche. Quindi, si presentò come volontario per lavorare nella pastorale dell'esercito. Il vescovo dell'esercito polacco lo nominò cappellano militare e lo mandò a svolgere il ministero pastorale presso l'ospedale da campo che in quel tempo si stava organizzando a Varsavia. Dopo un mese di lavoro in ospedale, chiese di essere trasferito al fronte. Fu diretto al Reggimento di Vilnius, iniziando l'attività pastorale tra i soldati che combattevano al fronte.

Nell'ottobre 1919, nonostante la guerra, fu riaperta l'attività universitaria e don Sopocko si iscrisse alla sezione di teologia morale e ai corsi di diritto e filosofia dividendo il suo tempo tra gli studi e il ministero pastorale nell'esercito. In più organizzò l'attività sociale. Presenziò il funzionamento di Aiuto Fraterno ai Militari, dell'ostello militare, nonché della scuola per i bambini di famiglie dei militari rimasti orfani. Nell'estate del 1920 fu testimone dei grandi eventi al fronte e subito dopo, già a Varsavia, visse la gloriosa difesa della città e la vittoria riportata sull'offensiva sovietica.

Il vescovo di Vilnius Beato Jurgis Matulaitis-Matulevičius M.I.C., conoscendo i meriti e l'operato del cappellano, nell'autunno del 1924 lo nominò direttore della pastorale dell'esercito nel distretto di Vilnius e dintorni, il distretto comprendeva 12 caserme nelle quali stazionavano complessivamente 10.000 soldati.

Dopo avere conseguito il dottorato, intendeva preparare un'altra ricerca, come tesi di abilitazione. Negli anni 1927 e 1928, pur continuando a svolgere le funzioni di direttore della pastorale del distretto militare, ricevette altre mansioni molto importanti e di grande responsabilità. Divenne padre spirituale del seminario e direttore della cattedra di teologia pastorale all'Università di Vilnius. I nuovi doveri lo costrinsero a ritirarsi gradualmente dal lavoro pastorale nell'esercito.

Dopo essere stato parzialmente esonerato dalla pastorale militare, accanto alle funzioni di padre spirituale nel seminario, don Sopocko si occupò di conferenze e di lavoro scientifico, elaborò dei materiali per le materie che insegnava e li raccolse sotto forma di dispense universitarie. Questi materiali, copiati dagli studenti, per lunghi anni costituirono un valido sussidio per lo studio. Le ricerche scientifiche di don Sopocko erano collegate principalmente con l'abilitazione e riguardavano questioni di educazione e formazione spirituale. Nell'estate del 1930 si recò in viaggio girando varie biblioteche dei paesi dell'Europa Occidentale. Il viaggio fu molto fruttuoso per don Sopocko sia dal punto di vista scientifico che religioso, poiché visitava contemporaneamente i luoghi di culto e importanti centri della vita religiosa. Oltre a preparare il lavoro di abilitazione, scrisse articoli scientifici e divulgativi sulla teologia pastorale, articoli per l'enciclopedia ecclesiastica, teneva delle conferenze scientifiche e si occupava di pubblicistica. Essendo sempre più impegnato nella ricerca scientifica, chiese al Vescovo Militare e all'Arcivescovo di essere esonerato dalla funzione di cappellano militare e dalla funzione di padre spirituale. Anche se il loro assenso non fu immediato, successivamente fu esonerato da quei ministeri.

Dal settembre 1932 don Sopocko abitò presso le Suore della Visitazione dove poté finire di scrivere la sua ricerca di abilitazione intitolata Obiettivo, oggetto e soggetto dell'educazione spirituale secondo M. Leczycki". L'abilitazione avvenne il 15 maggio 1934, dopo l'abilitazione, il Ministero delle Confessioni Religiose e dell'Educazione Pubblica lo nominò docente dell'Università di Varsavia e successivamente fu trasferito alla cattedra di teologia pastorale dell'Università Stefan Batory in Vilnius.

Incontro con Suor Faustina e la Divina Misericordia

Gesù misericordioso dipinto da Kazimirowski.

Don Sopocko dal 1932 fu confessore delle suore della Congregazione della della Beata Vergine Maria della Misericordia che in quel tempo avevano la loro casa religiosa in Vilnius. Qui incontrò Suor Faustina Kowalska, la quale nel maggio dell'anno 1933, dopo essere arrivata a Vilnius, divenne una delle sue penitenti.

All'inizio il suo approccio con suor Faustina fu riservato e distaccato. Non sottovalutò però i suoi problemi spirituali. Cominciò a far discernimento delle cose di cui lo metteva a conoscenza suor Faustina. Molte delle risposte per i temi suggeritigli le trovò nei commenti di San Fulgenzio, Sant'Ildefonso, ma soprattutto in Sant'Agostino e San Tommaso. La prima azione concreta da parte di don Sopocko, oltre a chiedergli di descrivere in un quaderno le sue esperienze interiori, fu la decisione di dipingere l'immagine di Gesù misericordioso secondo la visione di suor Faustina. Alla domanda riguardante i due raggi che escono dal cuore di Dio ricevette la risposta:

« Questi due raggi significano il Sangue e l'Acqua, il raggio bianco significa l'acqua che giustifica le anime, il raggio rosso significa il sangue che è vita per le anime...Questi due raggi sono usciti dall'interno della Mia misericordia nell'ora in cui il Mio cuore agonizzante è stato trapassato sulla croce. Questi raggi difendono le anime dall'ira del Padre Mio. È felice colui che nella loro ombra potrà vivere »
(Suor Faustina Kowalska)

Il quadro preparato dal pittore Eugeniusz Kazimirowski agli inizi del 1934 fu ultimato a giugno dello stesso anno. La delusione di Suor Faustina per gli effetti del lavoro del pittore ricevette questa risposta:

« Non nella bellezza del colore né del pennello sta la grandezza di questo quadro, ma nella Mia grazia! »
(Suor Faustina Kowalska)

L'impegno per l'approvazione della devozione

Venerdi 26 aprile 1935 don Sopocko tenne la prima omelia sulla Divina Misericordia alla presenza di suor Faustina.[4] La prima Santa Messa durante la quale l'immagine della Divina Misericordia viene mostrata ebbe luogo il 28 aprile 1935, la seconda domenica dopo Pasqua. Don Sopocko ottenne il permesso di mostrare l'immagine nella chiesa Porta dell'Aurora a Vilnius nel celebrare la Messa quella domenica.[4][5]

Nell'estate del 1936, don Sopocko scrive il primo opuscolo sulla devozione alla Divina Misericordia e ottiene l'imprimatur dell'Arcivescovo Jalbrzykowski. L'opuscolo aveva l'immagine della Divina Misericordia in copertina.[6]

Suor Faustina scriverà più volte di don Sopocko nel suo Diario, anche nel contesto di varie rivelazioni private:

« È un sacerdote secondo il mio cuore...per mezzo di quest'opera della Misericordia si accosteranno a Me più anime di quante ne verrebbero se egli continuasse ad assolvere giorno e notte fino alla fine della vita. Infatti così egli lavorerebbe fino alla morte, mentre con quest'opera lavorerà fino alla fine del mondo. »
(Gesù a Suor Faustina Kowalska)

La nuova Congregazione

Nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, don Sopocko e altri professori e studenti dovettero nascondersi vicino Vilnius per circa due anni. Tuttavia egli adopera questo tempo per stabilire una nuova congregazione religiosa basata sulla devozione alla Divina Misericordia secondo le indicazioni di suor Faustina.[3] Dopo la guerra, don Sopocko scrisse la costituzione per la congregazione e aiutò a formare la Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso[7].[3]

Don Sopocko scriverà varie lettere alle postulanti, nelle quali farà anche menzione dell'importanza della devozione alla Divina Misericordia:

« Nella predica sulla montagna, il re della misericordia pose i vari gradi di desiderio della perfezione e adorazione del Padre Eterno, di cui indicò uno degli attributi in modo particolare, con la raccomandazione di imitarLo proprio in questo: "Siate misericordiosi, come il Padre vostro celeste è misericordioso". »

Difficoltà

Nel suo Diario, in data 8 febbraio 1935, suor Faustina scrisse che la devozione alla Divina Misericordia sarebbe stata sospesa per un tempo dopo la sua morte, ma che sarebbe stata accettata ancora, anche se don Sopocko avrebbe sofferto molto per essa.[8][9] Lo stesso don Sopocko aveva parlato a suor Faustina tempo prima delle sofferenze che ella stessa avrebbe avuto per portare avanti la devozione:

« Un consiglio del reverendo don Sopocko. « Senza umiltà non possiamo piacere a Dio. Esercitati nel terzo grado dell'umiltá, cioè non solo non ricorrere a spiegazioni e giustificazioni, quando ci rimproverano qualche cosa, ma rallegrarsi dell'umiliazione. Se le cose di cui mi parli, provengono veramente da Dio, prepara la tua anima a grandi sofferenze. Incontrerai disapprovazioni e persecuzioni; ti considereranno un'isterica e una stravagante; ma Dio non ti risparmierà la Sua grazia. Le vere opere di Dio incontrano sempre difficoltà e sono contraddistinte dalla sofferenza. Se Dio vuole realizzare qualche cosa, prima o poi la realizza, nonostante le difficoltà e gli ostacoli; e tu frattanto armati di tanta pazienza». »

Nel 1959 il Vaticano proibì la devozione alla Divina Misericordia e riprese don Sopocko severamente.[10] Tuttavia, nel 1965 Karol Wojtyla, allora Arcivescovo di Cracovia e poi papa Giovanni Paolo II, aprì una nuova indagine e nel 1968 inviò nuovi documenti. Questo risultò nell'annullamento della proibizione nel 1978.[9]

Don Sopocko rimase professore di teologia pastorale alla Università di Vilnius e al seminario di Białystok fino al 1962. La sua vita terrena finì il 15 febbraio 1975 a Bialystok, dove fu sepolto. Nel 1988 le sue spoglie vennero trasferite nella Chiesa della Divina Misericordia a Białostoczek.

Beatificazione

Il caso per la beatificazione inizia nel Vaticano nel 1987.[1] Nel 2004, papa Giovanni Paolo II emette un decreto sulle virtù di don Sopocko.[2] Nel dicembre 2007, papa Benedetto XVI approva un miracolo per sua intercessione. La beatificazione solenne avviene la domenica 28 settembre 2008, nel Santuario della Divina Misericordia a Bialystok.

Voci correlate
Note
  1. 1,0 1,1 Faustina: The Apostle of Divine Mercy by Catherine M. Odell 1998 ISBN 0879739231 pp. 84-85
  2. 2,0 2,1 Purest of All Lilies: The Virgin Mary in the Spirituality of St. Faustina by Donald H. Calloway 2008 ISBN 9781596141957 p. 29
  3. 3,0 3,1 3,2 Biografia vaticana di Michele Sopocko
  4. 4,0 4,1 A Divine Mercy Resource by Richard Torretto 2010 ISBN 1450232361 p. 16
  5. Faustina: The Apostle of Divine Mercy by Catherine M. Odell 1998 ISBN 0879739231 pp. 102-103
  6. Faustina: The Apostle of Divine Mercy by Catherine M. Odell 1998 ISBN 0879739231 p. 119
  7. La Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso - Faustine su faustina-messaggio.com
  8. Tim Drake, 2002, Saints of the Jubilee, ISBN 9781403310095 pp. 85-95
  9. 9,0 9,1 Catherine M. Odell, 1998, Faustina: Apostle of Divine Mercy OSV Press ISBN 9780879739232 pp. 153-160
  10. An Anthology of Christian mysticism by Harvey D. Egan 1991 ISBN 0814660126 pp. 563-565
Bibliografia
  • Michele Sopocko, De misericordia Dei, Wilno, Detroit, 1940
  • Michele Sopocko, Julian Chróściechowski, Domine, miserere nobis!, Congregationis CC. RR. Marianorum, Viceprovincia B.M.V. Matris Misericordiae, 1967
  • Faustina Kowalska, S., La misericordia divina nella mia anima, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1992
Collegamenti esterni