Beato Carlo Liviero
Beato Carlo Liviero Vescovo | |
---|---|
Beato | |
Beato Carlo Liviero | |
Età alla morte | 66 anni |
Nascita | Vicenza 29 maggio 1866 |
Morte | Fano 7 luglio 1932 |
Appartenenza | Diocesi di Padova |
Ordinazione presbiterale | 30 novembre 1888 dal vescovo Giuseppe Callegari |
Nominato vescovo | 6 gennaio 1910 da Pio X |
Consacrazione vescovile | 6 marzo 1910 dal vescovo Luigi Pellizzo |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Città di Castello |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 24 maggio 2007, da Benedetto XVI |
Ricorrenza | 30 maggio |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org Scheda su santiebeati.it |
Beato Carlo Liviero (Vicenza, 29 maggio 1866; † Fano, 7 luglio 1932) è stato un vescovo e fondatore italiano delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.
Biografia
La formazione e il ministero sacerdotale
Nacque primo dei quattro figli di Paolo Liviero ferroviere. La famiglia si trasferì a Monselice quando il piccolo Carlo aveva quattro anni. A scuola si distingue per la sua brillante intelligenza, e, dopo le classi elementari, frequentò il Ginnasio privato di Monselice, per poi entrare nel seminario di Padova dove il 30 novembre del 1888 venne consacrato sacerdote.
Fu da prima parroco a Gallio, paese nell'altopiano dei Sette Comuni, poi ad Agna nella bassa pianura padana, sempre attento e sollecito per il bene spirituale e materiale del suo popolo, diede vita a opere di ampio respiro, mettendo al servizio del Regno di Dio le sue eccellenti doti umane e spirituali per sollevare da ogni tipo di miseria il gregge a lui affidato. Svolse un'instancabile opera di promozione umana e cristiana a favore di tutte le categorie di persone, riuscendo a trasformare radicalmente la comunità parrocchiale in cui operava.
Il ministero episcopale
Il 6 gennaio del 1910 San Pio X lo nominò vescovo di Città di Castello. Fu consacrato da mons. Luigi Pellizzo vescovo di Padova il 6 marzo dello stesso anno. Farà il suo ingresso solo dopo sei mesi, il tempo necessario per superare gli ostacoli frapposti, salutato più dalla freddezza di molti che dal calore di pochi.
Due saranno i suoi obiettivi principali: insegnare ad amare Cristo e soccorrere ogni miseria. Per realizzare questa missione usò ogni mezzo possibile: la parola, la stampa, l'associazionismo cattolico, le opere sociali. Fu presente ogni giorno in cattedrale per fare catechesi, celebrare l'Eucaristia, riconciliare le anime con Dio nel confessionale. Combatte l'errore, ma accoglie con paterna tenerezza ogni persona caduta nell'errore o nel peccato.
Fondò il settimanale diocesano Voce di Popolo e, per poter comunicare con tutti sacerdoti, un Bollettino Diocesano. Curò la catechesi per ogni età e condizione sociale. Con l'esempio e la parola indusse i sacerdoti a essere attenti ai bisogni spirituali e materiali del popolo, misericordiosi con quelli che sbagliano e attivi nel combattere ogni forma di povertà sociale e individuale.
Riconobbe il valore educativo insostituibile della famiglia:
« | La prima scuola è quella della famiglia, dove i figli apprendono le norme su cui regolare la loro vita… . » |
La sua grandezza fu legata anche alle numerose opere sociali: aprì una scuola elementare cattolica nel 1910, una tipografia cattolica nel 1912, una libreria cattolica nel 1919 e promosse una biblioteca circolante. Nel 1915 quando la prima guerra mondiale seminò lutti anche nella sua diocesi, diede vita alla più grande delle sue opere: un ospizio per gli orfani e i derelitti vittime innocenti del conflitto. Per assisterli attuò un suo precedente progetto, dando vita a una congregazione di suore che si dedichino a tutte le opere di cristiana carità: le Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Nella povertà e nel disagio che seguono alla guerra, aprì, sulla spiaggia di Pesaro, una colonia marina nel 1925 per i bambini scrofolosi e rachitici della diocesi. Caratteristica peculiare di mons. Liviero fu l'attrazione che prova per il Cuore di Cristo, in quanto simbolo dell'Amore divino: al Sacro Cuore di Gesù dedicò infatti tutte le sue opere.
La morte
Il 24 giugno del 1932, in un incidente stradale, venne ferito gravemente, e il 7 luglio morì all'ospedale di Fano. Il giorno delle sue esequie il 10 luglio 1932 lo salutarono nel pianto ventimila persone.
Culto
Il 5 agosto del 1976 è stata introdotta la causa per la sua beatificazione, proseguita presso la competente Congregazione delle Cause dei Santi. È stato beatificato il 24 maggio 2007. Il miracolo riconosciutogli è la guarigione dal tetano di Domenica Mariotti, una 74enne italiana, nel 1983.[1]
La liturgia prevede il grado di memoria facoltativa nella diocesi di Città di Castello e il grado di festa nelle case della congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Città di Castello | Successore: | |
---|---|---|---|
Aristide Golfieri | 6 marzo 1910 - 24 giugno 1932 | Pompeo Ghezzi |
Note | |
| |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
|
- Vescovi di Città di Castello
- Presbiteri ordinati nel 1888
- Presbiteri italiani del XIX secolo
- Italiani del XIX secolo
- Presbiteri del XIX secolo
- Presbiteri per nome
- Presbiteri italiani del XX secolo
- Italiani del XX secolo
- Presbiteri del XX secolo
- Vescovi consacrati nel 1910
- Vescovi italiani del XX secolo
- Vescovi del XX secolo
- Vescovi per nome
- Presbiteri ordinati da Giuseppe Callegari
- Beati proclamati nel 2007
- Beati proclamati da Benedetto XVI
- Tutti i Beati
- Beati italiani
- Beati del XIX secolo
- Beati del XX secolo
- Santi e beati del 30 maggio
- Biografie
- Fondatori per nome
- Vescovi italiani
- Fondatori italiani
- Nati nel 1866
- Nati il 29 maggio
- Nati nel XIX secolo
- Morti nel 1932
- Morti il 7 luglio
- Fondatori di istituti di vita consacrata e società di vita apostolica
- Diocesi di Padova