Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini (Roma)
Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini | |
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Roma, Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Piazza della Trinità dei Pellegrini 00186 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 68300486 |
Posta elettronica | santissimatrinitadeipellegrini trinita@fssp.it |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Trinità |
Sigla Ordine qualificante | F.S.S.P. |
Fondatore | Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini |
Data fondazione | XVI secolo |
Architetti |
Martino Longhi il Vecchio (progetto e inizio dei lavori) |
Stile architettonico | Barocco |
Inizio della costruzione | 1587 |
Completamento | 1853 |
Strutture preesistenti | Chiesa di San Benedetto de Arenula |
Pianta | croce latina |
Iscrizioni | IOES DE RUBEIS PEDEMONTANUS IN SS.TRINITATIS HONOREM F. F. A. MDCCXXIII |
Note | Nella chiesa si celebra la Santa Messa e tutti i Sacramenti secondo la forma extraordinaria del Rito Romano. |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini è un edificio di culto di Roma, che sorge sulla piazza omonima, situato nel centro storico della città, nel rione Regola.
Storia
San Filippo Neri (1515-1595) costituì nel 1548 una Congregazione per aiutare i poveri, curare i malati e assistere i pellegrini che sarebbero giunti a Roma per il Giubileo del 1550. Il sodalizio venne poi trasformata nell'Arciconfraternita dei Pellegrini e dei Convalescenti che svolgeva la sua attività in alcune abitazioni prese in affitto nelle zone più povere della città.
Nel 1558 papa Paolo IV (1555-1559) concesse in uso all'Arciconfraternita la Chiesa di San Benedetto de Arenula - edificio menzionato già in un documento di Urbano III del 1186 – con annesso un grande casamento.
Nel 1579 Gregorio XIII (1572–1585) donò l'intero complesso alla fraternita che provvide ad adibirlo ad ospedale-ospizio, realizzando le camerate per il ricovero dei malati, i dormitori e refettori.
Nel 1586 fu deliberato dal sodalizio un programma di ristrutturazione del vasto fabbricato e il 26 febbraio 1587 venne posta la prima pietra della nuova chiesa titolata alla Santissima Trinità dei Pellegrini, dopo aver provveduto alla demolizione del preesistente edificio sacro, che all'epoca versava in condizioni molto precarie.
I lavori furono affidati a Martino Longhi il Vecchio (1534–1591) al quale, nel 1603, subentrò Paolo Maggi che portò a compimento l'opera nel 1616, a esclusione della facciata.
Alla fine del XVII secolo si evidenziarono alcuni problemi strutturali, che comportarono un importante restauro diretto nel 1699 da Giovanni Battista Contini (1642–1723), il quale inserì le colonne nella crociera della chiesa per rinforzare il sostegno della cupola che rischiava di crollare.
La facciata, commissionata da san Giovanni Battista de' Rossi (1698–1764), fu realizzata nel 1723 dall'architetto Giuseppe Sardi (1680-1753) su disegno di Francesco De Sanctis (1679-1731).
Tra il 1847 e il 1853 la chiesa fu oggetto di una complessiva ristrutturazione a cura dell'architetto Antonio Sarti (1797–1880).
Il 23 marzo 2008 papa Benedetto XVI (2005-2013), accogliendo la proposta del cardinale vicario Camillo Ruini (n. 1931), ha eretto a parrocchia la Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, affidandola alla Fraternità Sacerdotale San Pietro per assicurare un'adeguata assistenza religiosa all'intera comunità dei fedeli residenti nella Diocesi di Roma che seguono la Santa Messa e tutti i Sacramenti secondo la forma extraordinaria del Rito Romano.
Descrizione
Esterno
Facciata
Preceduta da una breve scalinata, la facciata, in travertino, è articolata da due lesene e dodici colonne con alta base e capitello composito, e suddivisa in due ordini: l'inferiore presenta, al centro, il portale d'ingresso coronato da un timpano centinato che include un angelo; il superiore, è aperto da un elegante finestrone centrale. Ai lati del portale e del finestrone sono poste due nicchie per ordine, che accolgono quattro sculture raffiguranti:
- Evangelisti e simboli (1723–1724), in stucco di Bernardino Ludovisi.
A coronamento un grande timpano triangolare spezzato, che racchiude un rilievo, in stucco, raffigurante:
La cornice marcapiano, che separa i due ordini, reca l'iscrizione commemorativa:
(LA) | (IT) | ||||
« | IOES DE RUBEIS PEDEMONTANUS IN SS.TRINITATIS HONOREM F. F. A. MDCCXXIII » | « | Giovanni (Battista) de Rossi pedemontano fece in onore della SS. Trinità nell'anno 1723 » |
Cupola
La cupola, molto semplice, presenta un tamburo dal quale si eleva la calotta, rivestita in piombo e divisa in otto spicchi da costoloni, sormontata da una pregevole lanterna, coperta da un cupolino cuspidato, su cui è collocato il globo crucigero.
Interno
L'interno, a croce latina, con colonne corinzie, quasi interamente restaurato tra il 1847 ed il 1853, presenta una navata unica e tre cappelle per lato. A copertura, una volta con cupola, decorata a finti cassettoni, resi a monocromo con lumeggiature dorate, e da pregevoli dipinti murali raffiguranti:
- nei pennacchi, Evangelisti e simboli (1613 ca.), affreschi di Giovanni Battista Ricci.
- nell'oculo, Dio Padre (1612), affresco, attribuito a Guido Reni.
Lungo la navata sinistra si aprono tre pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Carlo Borromeo, si conserva:
- all'altare, pala con Madonna con Gesù Bambino tra san Carlo Borromeo, san Domenico di Guzman, sant'Antonio di Padova e san Filippo Neri (1677), olio su tela di Guillaume Courtois detto il Borgognone.[1]
- nella seconda cappella, dedicata a sant'Agostino e san Francesco d'Assisi, si nota:
- all'altare, pala con Madonna con Gesù Bambino in trono tra sant'Agostino e san Francesco d'Assisi (prima metà del XVII secolo), olio su tela di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino.
- nella terza cappella, dedicata a san Gregorio Magno, è collocato:
- all'altare, San Gregorio Magno che libera le anime del Purgatorio (primo quarto del XVII secolo), olio su tela di Baldassarre Croce.
Transetto sinistro
Nel terminale del transetto sinistro è posta la cappella, dedicata alla Madonna Ausiliatrice, a san Giuseppe e san Benedetto da Norcia, dove è collocata:
- all'altare, pala con San Giuseppe e san Benedetto da Norcia (1613), olio su tela di Giovanni Battista Ricci: l'opera inquadra la piccola e antica immagine miracolosa di Maria Vergine che si trovava su una parete esterna del Palazzo Capranica.
Presbiterio
Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini e delimitato da una balaustra, si può ammirare:
Transetto destro
Nel terminale del transetto destro è posta la cappella, dedicata a san Matteo, dove è collocata:
- all'altare, Gruppo scultoreo con san Matteo e l'angelo (1614), in marmo di Jacob Cornelisz Cobaert e Pompeo Ferrucci.
Lungo la navata sinistra si aprono tre pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso, si conserva:
- all'altare, Gesù Cristo crocifisso (XVIII secolo), in legno intagliato policromo, di ambito romano.
- nella seconda cappella, dedicata a san Filippo Neri, si nota:
- all'altare, pala con Visione di san Filippo Neri (1853), olio su tela di Filippo Bigioli.
- nella terza cappella, originariamente dedicata alla Madonna Annunciata e successivamente a san Giovanni Battista de Rossi,[2] sono visibili:
- all'altare, San Giovanni Battista de Rossi in gloria (metà del XIX secolo), olio su tela di Antonio Bianchini.
- alle pareti laterali, Storie della vita di san Giulio (1612), affreschi di Giovanni Battista Ricci: il ciclo di dipinti murali venne commissionato al pittore dal suo conterraneo Giulio Maffioli da Novara.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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