Chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi (Roma)
Chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi | |
File:Roma chiesa Nostra Signora e martiri canadesi - 2.JPG Roma, Chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi (1950-1955) | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via Giovanni Battista De Rossi, 46 00161 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 44237984 |
Fax | +39 06 44237987 |
Posta elettronica | parroco@martiricanadesi.it |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Congregazione del Santissimo Sacramento |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione |
Maria Vergine Santi Martiri Canadesi |
Sigla Ordine qualificante | S.S.S. |
Sigla Ordine reggente | S.S.S. |
Fondatore | Congregazione del Santissimo Sacramento |
Data fondazione | 1950 |
Architetto | Bruno Maria Apollonj Ghetti |
Inizio della costruzione | 1950 |
Completamento | 1955 |
Data di inaugurazione | 14 giugno 1955 |
Data di consacrazione | 1º novembre 1962 |
Consacrato da | cardinale Paul-Émile Léger |
Pianta | basilicale |
Materiali | cemento armato, pietra calcarea, laterizi |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi un edificio di culto di Roma, situato nella periferia occidentale della città, nel quartiere Nomentano; questa è la chiesa nazionale del canadesi.
Storia
Dalla fondazione a oggi
La chiesa ha origine nel 1948 dalla decisione della Congregazione del Santissimo Sacramento di costruire, sul terreno da essa acquistato, un nuovo edificio come sede della propria curia generalizia e per aprirvi un centro di adorazione e apostolato eucaristico.
Il Vicariato di Roma pose come condizione per l'approvazione del progetto la costruzione, all'interno del nuovo complesso dei religiosi, di una chiesa aperta al pubblico eretta a parrocchia, per soddisfare i bisogni pastorali della zona circostante.
Nel 1950 s'iniziò la costruzione della chiesa, su progetto dell'architetto Bruno Maria Apollonj Ghetti (1905-1989), reperendo finanziamenti anche in Canada: per questo si propose di dedicarla anche ai Santi martiri canadesi (1630-1680) e di renderla chiesa nazionale del Canada in Roma. I lavori terminarono nel 1955: il 14 giugno di quell'anno la chiesa fu inaugurata, ed eretta a parrocchia il 19 ottobre seguente con il decreto Nominem quidam del cardinale vicario Clemente Micara (1879-1965) e affidata alla Congregazione del Santissimo Sacramento (Sacramentini).
Il chiesa fu consacrata 1º novembre 1962 dal cardinale Paul-Émile Léger (1904 – 1991), arcivescovo di Montréal.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santi Martiri Canadesi, istituito il 5 febbraio 1965 da papa Paolo VI: l'attuale titolare è il cardinale Patrick D'Rozario.
Descrizione
Esterno
La chiesa si presenta come un enorme parallelepipedo impostato su un basamento di travertino a "spacco di cava". Il fronte principale, scandito da lesene fino all'imposta d'ingresso, presenta un campo centrale decorato con un imponente mosaico eseguito nel 2007 da Marko Ivan Rupnik, articolato su tre registri, raffigurante:
- in alto, Gesù Cristo in gloria tra i santi martiri canadesi;
- al centro, Cena in Emmaus e Madonna Odigitria;
- in basso, Gesù Cristo crocifisso e due santi martiri canadesi.
Il prospetto laterale è caratterizzato da volumi aggettanti, in laterizi, corrispondenti alle campate strutturali.
Interno
L'interno, a tre navate, abside quadrangolare e matronei, è preceduto da un endonartece, da cui si dipartono due rampe di scale che conducono alla cripta e alle sale parrocchiali. Cinque doppie grandi arcate paraboliche, che si congiungono nella volta a crociera, danno un particolare slancio e un modulato verticalismo all'aula.
Sull'altare maggiore si eleva un baldacchino con rilievi in terracotta smaltata, opera di Angelo Biancini, che riprende nelle forme il motivo delle arcate. Al di sotto del quale sono collocati un tabernacolo e l'ostensorio realizzati nel 1955 da Francesco Nagni.
Nel presbiterio trovano posto un coro ligneo e due pulpiti, realizzati da Angelo Biancini, decorati con rilievi in terracotta smaltata raffiguranti:
- Ultima Cena;
- Madonna con Gesù Bambino.
Lo spazio architettonico si impreziosisce e si modella attraverso la luce che filtra dalle numerose vetrate, opera di Marcello Avenali e János Hajnal, raffiguranti:
- Storie della Bibbia e simboli eucaristici.
I confessionali, realizzati da János Hajnal, sono divisi in otto scomparti e dominati al centro da tre mosaici, e nelle cui porte sono inseriti dei vetri policromi di cristallo raffiguranti:
- Storie della Bibbia: le opere richiamano simbolicamente il sacramento della confessione.
La cripta, nel cui atrio si trova racchiuso da una balaustra esagonale il battistero mosaicato, rispecchia l’organizzazione spaziale della chiesa sovrastante con arcate ribassate in laterizi.
Curiosità
La chiesa appare in una scena del celebre film La Dolce Vita (1960), di Federico Fellini, in cui si vede l'organista suonare la celebre Toccata e Fuga di Bach.[1]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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