Comunione degli apostoli (Luca Signorelli)
Luca Signorelli, Comunione degli apostoli (1512), olio su tavola | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Toscana |
Regione ecclesiastica | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | |
Diocesi | Arezzo-Cortona-Sansepolcro |
Ubicazione specifica | Museo Diocesano |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Cortona |
Luogo di provenienza | Chiesa del Gesù, altare maggiore |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Comunione degli apostoli |
Datazione | 1512 |
Autore |
Luca Signorelli |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 235; l. 220 |
Iscrizioni | LUCAS SIGNOREL/LVS CORYTHONE/NSIS PINGEBAT; MDXII |
Note opera firmata e datata | |
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La Comunione degli apostoli è un dipinto a tempera su tavola realizzato nel 1512 da Luca Signorelli (1445 ca. - 1523); proveniente dall'altare maggiore della Chiesa del Gesù a Cortona, è attualmente conservato presso il Museo Diocesano della stessa città.
Descrizione
Soggetto
La scena del dipinto si svolge sullo sfondo di un portico classicheggiante, ripreso dalle opere del Perugino, dove compaiono:
- al centro, Gesù Cristo, in piedi, tiene in mano una patena con le ostie che sta distribuendo agli apostoli.
- ai lati, Apostoli, disposti ai lati di Gesù in gruppi di sei e ritratti in varie posture con abiti dai colori sgargianti, si comunicano l'un l'altro la propria sorpresa, creando un movimento in cui risuona la rivelazione dell'evento mistico: essi sono resi con puntuale espressività, indagati nel dettaglio fisionomico più minuto; tra essi si notano:
- a sinistra, Apostolo anziano che tiene sollevato il calice: elemento legato tradizionalmente all'iconografia dell’Ultima Cena, ma che qui fu aggiunto solo successivamente;
- in primo piano, Giuda Iscariota, rassegnato e malinconico, colto nell'atto di infilare la moneta (secondo alcuni studiosi un'ostia) nella bisaccia nera, si volge verso l'esterno del dipinto, esprimendo con lo sguardo torvo la propria colpevole consapevolezza ed il suo abbandono al Male.
Ambientazione
La scena è ambientata davanti ad uno spazio architettonico che sembra la navata di una chiesa, con il pavimento di tarsie marmoree policrome ed una doppia serie di pilastri in rigida successione, che reggono una volta a crociera che si indovina appena alla sommità del dipinto, fungono da griglia prospettica convergente sulla figura di Gesù Cristo.
L'ambientazione, ariosa e simmetrica, si ispira ai nuovi modelli raffaelleschi, dallo Sposalizio di Maria Vergine (1504), oggi nella Pinacoteca di Brera a Milano, alla Scuola di Atene (1508 - 1511) nelle Stanze Vaticane.
Predella
L'opera era probabilmente completata da una predella, ricostruita dallo storico dell'arte Mario Salmi e composta di tre scomparti, che raffigurano:
- Incontro di Gesù Cristo e i discepoli sulla via di Emmaus[1] e Cena in Emmaus[2] conservate nella collezione Julius Weitznel;
- Santa Caterina d'Alessandria esposta nel Museo Horne di Firenze.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- Le figure degli Apostoli sono disposte tutt'intorno a Gesù Cristo, scalando ai lati in una composizione piramidale che guida lo sguardo dello spettatore verso l'immagine centrale del Maestro.
- L'opera presenta un'iconografia fiamminga piuttosto rara in Italia, ma che Luca Signorelli aveva sicuramente avuto modo di vedere nella Pala del Corpus Domini (1473 - 1474) di Giusto di Gand ad Urbino.
- Il dipinto va messo a confronto con le opere precedenti per comprendere la diversa maturazione del Signorelli come uomo e come artista. In esso c'è il tentativo di uscire dal modo tragico e crudo di raffigurare, utilizzato sia nel celebre ciclo di dipinti murali del Giudizio universale (1500 – 1502) del Duomo di Orvieto che nel Compianto su Gesù Cristo morto (1501 – 1502) del Museo Diocesano di Cortona, per imitare i toni delicati e le architetture ariose di Raffaello e della nuova scuola cinquecentesca che contrassegnava allora tutta la pittura.
Iscrizioni
Nel dipinto si trovano due iscrizioni collocate sui primi capitelli del loggiato, in lettere capitali, dove figurano la firma del pittore e la data di esecuzione dell'opera:
- a sinistra,
« | LUCAS SIGNOREL/LVS CORYTHONE/NSIS PINGEBAT » |
- a destra,
« | MDXII » |
Notizie storico-critiche
La splendida opera, firmata e datata 1512, oggi conservata al Museo Diocesano di Cortona, venne realizzata da Luca Signorelli per l'altare maggiore della Chiesa del Gesù della stessa città.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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