Diocesi di Guarda

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Diocesi di Guarda
Dioecesis Aegitaniensis
Chiesa latina
Logo Diocese Guarda.png
Logo
Sé da Guarda - Fachada Norte.jpg
vescovo José Miguel Barata Pereira
Sede Guarda (Portogallo)

Diócesis de Guarda.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Portogallo
Parrocchie 361 (17 vicariati )
Sacerdoti 110 di cui 97 secolari e 13 regolari
2.265 battezzati per sacerdote
13 religiosi 80 religiose 21 diaconi
259.880 abitanti in 6.759 km²
249.250 battezzati (95,9% del totale)
Eretta VI secolo
Rito romano
Cattedrale Immacolata Concezione
Santi patroni Nostra Signora Assunta
Indirizzo
Rua do Encontro 35, 6300-704 Guarda, Portugal
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2021 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Portogallo
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La Diocesi di Guarda (portoghese: Diocese da Guarda; latino: Dioecesis Aegitaniensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea del patriarcato di Lisbona.

Territorio

Il terrotorio della diocesi si estende nella parte centronord-orientale del Portogallo; comprende i seguenti comuni portoghesi:

  • nel distretto di Castelo Branco: Belmonte, Castelo Branco, Covilhã, Fundão e Penamacor
  • nel distretto di Coimbra, la frazione di São Gião (nel comune di Oliveira do Hospital)
  • nel distretto di Guarda, i comuni di: Almeida, Celorico da Beira, Figueira de Castelo Rodrigo, Fornos de Algodres (frazioni di Juncais, Vila Soeiro do Chão), Gouveia , Guarda, Manteigas, Pinhel, Sabugal, Seia, Trancoso e due frazioni di Vila Nova de Foz Côa (Almendra e Castelo Melhor).

Sede vescovile è la città di Guarda.

Il territorio si estende su 6.759 km².

Cattedrale

La Sé Catedral, di Guarda è la chiesa madre della diocesi. È un massiccio edificio tardo gotico, ultimato nella metà del XVI secolo, eretto con grandi blocchi squadrati di granito con ornamenti manuelini. È chiuso da torri merlate.

Storia

Egitania, corrispondente alla frazione di Idanha-a-Velha nel comune di Idanha-a-Nova, fu sede di una diocesi, eretta con l'affermarsi del regno suebo nella seconda metà del VI secolo[1]; primo vescovo noto di questa diocesi è Adorico, che prese parte al Concilio di Braga (572). Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Braga; dopo il 666 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Mérida.

Sono noti altri sette vescovi Aegitaniensis fino alla fine del VII secolo. Nel 715 la città episcopale fu distrutta dai mori all'epoca dell'invasione musulmana.

In seguito alla riconquista cristiana, la diocesi fu ristabilita nel 1199 come suffraganea dell'arcidiocesi di Santiago di Compostela e con sede a Guarda, elevata al rango di città dal re Sancho I il 27 novembre 1199. Tuttavia, fino al XVI secolo i vescovi continuarono ad utilizzare prevalentemente il titolo di "vescovi di Egitania", e solo in seguito si impose il titolo attuale.

Non conoscendo esattamente i limiti dell'antica diocesi, per alcuni anni i vescovi entrarono in conflitto con i vicini episcopati di Coimbra e di Viseu, fino alla sentenza di papa Alessandro IV che decretò i confini delle tre diocesi il 27 aprile 1256.

Nel 1394 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Lisbona (oggi patriarcato).

Il 21 agosto 1549 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Portalegre (oggi diocesi di Portalegre-Castelo Branco). In seguito a questa cessione il territorio diocesano era composto di 260 parrocchie suddivise nei distretti ecclesiastici di Celorico, Castelo Branco, Monsanto, Covilhã e Penamacor e Abrantes.

Il 12 maggio 1500 fu celebrato il primo sinodo diocesano, convocato dal vescovo Pedro Vaz Gavião. Il secondo sinodo venne celebrato nel 1614 per l'applicazione dei decreti del concilio di Trento.

Il seminario episcopale ebbe sempre una vita molto precaria e non sempre fu attivo; il vescovo Nuno de Noronha edificò il primo seminario ed un nuovo palazzo episcopale; il seminario fu riorganizzato nel 1763 e funzionò nell'antica sede fino al 1911, anno in cui l'edificio fu confiscato dallo Stato ed oggi è trasformato in un museo.

Il 7 giugno 1771 cedette i distretti di Castelo Branco, Monsanto e Abrantes a vantaggio dell'erezione della diocesi di Castelo Branco.

In seguito alla riorganizzazione territoriale prevista dalla bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII del 30 settembre 1881, Guarda incorporò il territorio della soppressa diocesi di Pinhel e porzioni delle diocesi di Coimbra e di Castelo Branco.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Egitania

  • Adorico † (menzionato nel 572)
  • Comundo † (menzionato nel 589)
  • Licério † (prima del 597 - dopo il 610)
  • Montésio o Mentésio † (prima del 633 - dopo il 638)
  • Arménio † (menzionato nel 646)
  • Siclua o Selua † (prima del 653 - dopo il 666)
  • Monefonso † (prima del 681 - dopo il 688)
  • Argesindo † (menzionato nel 693)
    • Sede soppressa

Vescovi di Guarda

Statistiche

Note
  1. Secondo Pinharanda Gomes (op. cit., pp. 309 e 311) la diocesi sarebbe stata eretta nel concilio di Lugo (569).
  2. A causa delle difficoltà intercorse fra Santa Sede e governo portoghese, la sede rimase vacante per molti anni. Il vescovo Pedro de Lencastre, nominato nel 1645, non prese possesso della sua sede. Secondo le fonti vaticane, Álvaro de São Boaventura succedette a Dinis de Melo e Castro. Cfr. arcidiocesi di Évora.
Bibliografia
Titolo
Collegamenti esterni