Diocesi di Győr

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Diocesi di Győr
Dioecesis Iaurinensis
Chiesa latina
Gyor Cathedral.JPG
vescovo András Veres
Sede Győr
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Esztergom-Budapest

Ungheria - Diocesi di Gyor.jpg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Ungheria
Vescovi emeriti: Lajos Pápai
Parrocchie 258
Sacerdoti 121 di cui 96 secolari e 27 regolari
3.070 battezzati per sacerdote
32 religiosi 7 religiose
552.880 abitanti in 5.005 km²
377.630 battezzati (68,3% del totale)
Eretta 1009
Rito romano
Cattedrale San Ladislao
Indirizzo
Egyhazmegyei Hatosag, Kaptalandomb 5/b, H-9021 Győr, Magyarorszag
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2022 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Ungheria
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La Diocesi di Győr (in latino Dioecesis Iaurinensis) è una sede della Chiesa cattolica in Ungheria suffraganea dell'arcidiocesi di Esztergom-Budapest. Nel 2021 contava 377.630 battezzati su 552.880 abitanti. È retta dal vescovo András Veres.

Territorio

La diocesi comprende la contea di Győr-Moson-Sopron e la parte occidentale della contea di Komárom-Esztergom.

Sede vescovile è la città di Győr, dove si trova la cattedrale di San Ladislao.

Il territorio si estende su 5.005 km² ed è suddiviso in 258 parrocchie.

Storia

Győr fu costruita sul luogo dove, in epoca romana, si trovava Arrabona, città della Pannonia Superiore, che aveva in Savaria uno dei principali centri di diffusione del cristianesimo e luogo di nascita di san Martino di Tours. Sia gli Avari che i Franchi aveva costruito nei pressi di Győr importanti colonie, dove, dopo il IX secolo, è segnalata la presenza e l'attività di un vescovo missionario. Nel X secolo la città e il territorio passarono sotto il controllo degli Ungari. Dopo la loro conversione al cristianesimo, furono erette le prime diocesi, tra cui quella di Győr, la cui fondazione è tradizionalmente attribuita al re santo Stefano nel 1009.[1]

Documenti successivi, del XIII secolo, descrivono il territorio della diocesi, che si estendeva sui comitati di Győr, Moson, Sopron, Vas, Komarom e Veszprem, che costituivano anche gli arcidiaconati della diocesi. La popolazione era costituita per la maggioranza da ungheresi, ma con importanti comunità slave e tedesche.

Tra i vescovi di Győr si possono menzionare: Hartvik (Arduino), che attorno al 1100 scrisse la vita di santo Stefano d'Ungheria; Péter, che prese parte alla crociata nel 1217 assieme al re Andrea II; Gergely (Gregorio), caduto in battaglia contro i Mongoli nel 1241; Balázs Paksy, che morì nella battaglia di Mohács nel 1526. Dal 1450 al 1733 il vescovo di Győr ebbe il titolo di vescovo-conte (comes perpetuus supremus). In questo periodo prelati vicini alla corte ottennero la carica di vescovo di Győr, avendo così accesso a importanti incarichi a corte.

Dal 1594 al 1598 la diocesi di Győr fu sotto il dominio dell'Impero ottomano. Nel XVII e XVIII secolo la diocesi visse lunghi momenti di sede vacante, durante i quali fu affidata in amministrazione apostolica agli arcivescovi di Kalocsa o di Esztergom.

Nel XVI secolo il calvinismo fece breccia nel territorio diocesano, ma ebbe scarso successo, per la pronta risposta dei vescovi, tra cui si distinse in particolare György Szécsényi (1665-1678). Nel secolo successivo, emerge la figura del vescovo Ferenc Zichy (1744-1783), che edificò nella città episcopale numerose chiese barocche, la maggior parte ancora esistenti oggi.

Il 17 giugno 1777 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Szombathely.

Il 18 maggio 1922 ha ceduto la porzione del suo territorio in Austria a vantaggio dell'erezione dell'amministrazione apostolica del Burgenland (oggi diocesi di Eisenstadt).

Il 30 dicembre 1977 ha ceduto 3 parrocchie in territorio cecoslovacco all'arcidiocesi di Trnava; fin dal termine della seconda guerra mondiale queste parrocchie erano state affidate alle cure degli amministratori apostolici di Trnava.[2]

Il 31 maggio 1993 con la bolla Hungarorum gens di papa Giovanni Paolo II furono rivisti i confini delle diocesi ungheresi.[3] La diocesi di Győr modificò i propri confini con scambi di porzioni di territorio con le sedi di Esztergom-Budapest e di Székesfehérvár, e con l'abbazia territoriale di Pannonhalma.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 552.880 persone contava 377.630 battezzati, corrispondenti al 68,3% del totale.

Note
  1. Nella voce del «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXII, col. 1361, l'autore Györffy inserisce nella sua cronotassi, come primo vescovo, un anonimo nel 1001 circa.
  2. (LA) Bolla Praescriptionum sacrosancti, AAS 70 (1978), p. 273
  3. (LA) Bolla Hungarorum gens, AAS 85 (1993), p. 871.
  4. Nel 1596 era stato nominato arcivescovo o amministratore apostolico di Kalocsa e Bács, il 29 gennaio 1597 fu nominato arcivescovo di Esztergom dal re d'Ungheria e confermato dalla Santa Sede il 4 giugno 1599.
  5. Nel 1619 il re d'Ungheria nominò per la sede di Győr Bálint Lépes, il quale morì nel 1623, probabilmente prima di ottenere la conferma pontificia della sua nomina.
  6. Era stato nominato dal re d'Ungheria il 5 maggio 1623 e fu confermato dalla Santa Sede il 25 giugno 1629.
  7. Gams riporta i nomi di tre vescovi, che furono nominati dai re d'Ungheria, ma che, secondo Eubel, non ottennero mai la conferma della Santa Sede: István Sennyey Kissennyei (24 marzo 1630 - 22 ottobre 1635 deceduto), Juraj Drašković (22 ottobre 1635 - 1650) e János Püsky (1651 - 1657).
  8. Era stato nominato dal re d'Ungheria il 2 gennaio 1658 e fu confermato dalla Santa Sede il 7 dicembre 1665.
  9. Era stato nominato dal re d'Ungheria nel 1668 e fu confermato dalla Santa Sede il 18 aprile 1678. Mantenne come amministratore apostolico la sede di Győr fino al suo trasferimento a Esztergom il 2 settembre 1686.
  10. Rimase amministratore apostolico di Győr fino al suo trasferimento a Esztergom il 22 agosto 1695.
  11. Rimase amministratore apostolico di Győr fino alla morte, avvenuta il 23 agosto 1725.
Bibliografia


Collegamenti esterni