Erodiade

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Erodiade
Personaggio del Nuovo Testamento
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battezzata
ERRORE in "fase canonizz"
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Paul Delaroche, Erodiade (1843), olio su tela; Colonia, Wallraf-Richartz Museum
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 54 anni
Nascita Gerusalemme?
15 a.C. ca.
Morte Lione?
39 o più tardi
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Elezione
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Erodiade [1] (Gerusalemme?, 15 a.C. ca.; † Lione?, 39 o più tardi) è un personaggio del Nuovo Testamento, principessa ebrea, dai Vangeli indicata come la responsabile della decapitazione di Giovanni il Battista.

Fonti storiche

Le notizie sulla sua vita sono poche e sporadiche, trasmesse in particolare da Giuseppe Flavio[2] e dai brani evangelici relativi al martirio di Giovanni il Battista (Mt 14,3-11 ; Mc 6,17-28 ; Lc 3,19 ).

Cenni biografici

Parentele e i primi anni

La vita di Erodiade si inserisce negli intricati legami della dinastia erodiana e dei giochi di potere che la caratterizzarono. Era figlia di Aristobulo IV (figlio di Erode il Grande e della sua seconda moglie Mariamne I) e Berenice, cugina di Aristobulo (in quanto Berenice era figlia di Salomè I sorella di Erode il Grande).

Aveva come fratelli pieni (cioè figli di Aristobulo e Berenice) Erode di Calcide (tetrarca della città a nord della Giudea), Erode Agrippa I (re della Giudea), Aristobulo V (poi sposo di una principessa siriaca) e Mariamne III (poi moglie di Erode Archelao etnarca di Giudea).

Erodiade sposò in primo matrimonio Erode Filippo I, suo zio (in quanto figlio di Erode il Grande e della sua terza moglie Mariamne II). Il primo marito viene identificato dal solo titolo gentilizio "Erode" da Giuseppe Flavio, mentre le narrazioni evangeliche lo chiamano "Filippo" (deve però essere distinto da Erode Filippo II). Dalla loro unione nacque Salomè. Agli occhi di Erodiade questo matrimonio non doveva sembrare particolarmente prestigioso, dato che Erode Filippo I appare come un erodiano minore che non ha rivestito alcun ruolo regale.

Il matrimonio illecito

In seguito Erodiade ripudiò il primo marito per sposare Erode Antipa, ancora un suo zio (in quanto figlio di Erode il Grande e della sua quarta moglie Maltace) e re (propriamente "tetrarca") della Galilea. Antipa ed Erodiade, secondo Giuseppe Flavio, si erano conosciuti a Roma, mentre lei era ancora vincolata dal primo matrimonio. Anche Antipa, per sposare Erodiade, ripudiò la sua prima moglie, figlia del re nabateo Areta IV. A causa del ripudio della prima moglie Erode Antipa dovette affrontare uno scontro armato col re nabateo, dal quale ne uscì sconfitto; tale fatto provocò la reazione dell'imperatore Tiberio[3].

Con questo secondo matrimonio Erodiade si attirò la riprovazione della nazione giudaica. Così Giuseppe Flavio:[4]

« Erodiade, agendo contro la legge dei nostri padri, sposò Erode [Antipa]. »

Secondo il diritto religioso ebraico la relazione era illecita per un duplice motivo, dato che un uomo non può sposare sua cognata essendo il fratello ancora vivente (Lev 18,16;20,21 ), e non concepiva il ripudio del marito da parte della moglie (cosa lecita però secondo il diritto romano).

Secondo i vangeli il matrimonio illecito e incestuoso tra Erodiade e Antipa era apertamente rimprovarato da Giovanni il Battista (cf. in particolare Mt 14,4 ; Mc 6,18-19 ), cosa che sembra aver lasciato inerte Antipa, ma mosso Erodiade a profonda sete di vendetta. Questa infatti compare nei Vangeli in relazione all'imprigionamento e all'uccisione di Giovanni Battista, dei quali è ritenuta responsabile: sua figlia Salomè (anonima nel testo evangelico) aveva danzato davanti a Erode Antipa ed era stata da lui apprezzata, tanto che il re le aveva permesso di chiederle qualunque cosa. La giovane si rivolse alla madre Erodiade e questa, vendicandosi dei rimproveri pubblici lanciati dal Battista, le fece richiedere la testa di Giovanni. Giuseppe Flavio non fa però alcuna menzione di un suo coinvolgimento nella fine del Battista.

Gli ultimi anni

Le Antichità Giudaiche riferiscono altre notizie relative ad Erodiade:

  • Erodiade intercesse presso Erode Antipa per Agrippa che era caduto in miseria, e quegli lo nominò commissario dei mercati di Tiberiade[5].
  • Nel 39, quando suo fratello Agrippa fu nominato re dall'imperatore Caligola, Erodiade convinse Erode Antipa a recarsi a Roma a reclamare anche per sé il titolo regale. Caligola, avendo ricevuto da Agrippa delle lettere di accusa contro Antipa, non solo gli tolse la tetrarchia a beneficio di Agrippa, ma lo esiliò a Lione, in Gallia. Erodiade, graziata da Caligola per il fatto di essere sorella di Agrippa, scelse di seguire Erode Antipa in esilio[6].

Non si conosce nulla né della fine di Erodiade né di quella di Erode Antipa[7].

Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni