Gaspare de Diano
Gaspare de Diano Arcivescovo | |
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Età alla morte | circa 61 anni |
Nascita | Napoli 1390 ca. |
Morte | Napoli 29 aprile 1451 |
Sepoltura | Cattedrale di Napoli |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 30 giugno 1414 da papa Gregorio XII |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Elevazione ad Arcivescovo | 30 maggio 1422 |
Incarichi ricoperti | |
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Gaspare de Diano (Napoli, 1390 ca.; † Napoli, 29 aprile 1451) è stato un arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1390 a Napoli (o secondo altre fonti a Teano), da Giacomo detto Perreco, conte di Cales e dalla moglie Letizia di Monte Agnano.
In gioventù subì il carcere con gli altri membri maschi della famiglia. Fu liberato e crebbe sotto la protezione dello zio vescovo Niccolò,[1] che lo avviò alla carriera ecclesiastica.
Nel 1412 fu costituito commendatario della diocesi di Teano da Gregorio XII in sostituzione dello zio, destinato alla guida dell'arcidiocesi napoletana. A causa del grande scisma, il Diano dovette ottenere la legittima consacrazione episcopale solo dopo l'elezione di Martino V.
Nel 1422 fu elevato arcivescovo di Conza, dove fece eseguire abbellimenti nella cattedrale della città e la dotò di ricche suppellettili.
Nel 1431 fu chiamato a Roma dall'appena eletto papa Eugenio IV come Vicario generale di Roma e riformatore del clero romano e vi rimase fino al 1434.
Nel 1438 fu destinato al seggio arcivescovile di Napoli, rimasto vacante dalla morte dello zio, tre anni prima, per l'instabile situazione politica determinata dalla guerra tra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò per la successione al trono di Napoli. Tuttavia, per il perdurare di tale instabilità probabilmente egli non ne poté prendere possesso che nel 1440.
Nel 1439, sempre per incarico di Eugenio IV, partecipò alle sessioni del concilio, apertosi a Ferrara l'8 gennaio 1438 e trasferito l'anno seguente a Firenze, che doveva stabilire l'unione della Chiesa greca con quella latina.
Nel febbraio 1440 fu mandato dal Papa a Perugia come governatore pontificio della città, per sostituire il legato pontificio Alberto Alberti, eletto cardinale l'anno prima.
Nel 1444, dopo che Alfonso si era riappacificato con Eugenio IV e aveva ottenuto dal Papa la bolla di investitura del Regno di Napoli, il Diano fu nominato dal re presidente del Sacro Consiglio, il tribunale supremo di appello istituito nel 1442 al quale facevano capo tutti i tribunali dello Stato, incarico che gli venne riconfermato il 20 dicembre 1449.
L'attività pastorale svolta dal Diano come arcivescovo di Napoli è ricordata, oltre che per la riedizione delle costituzioni orsiniane, soprattutto per la particolare venerazione dedicata al culto di san Gennaro, che ebbe in questo periodo grandissimo incremento.
Il 10 settembre 1448 emanò una bolla di indulgenza, dietro richiesta dell'abate Palamede, per la canonica di san Pietro ad Aram, sede dei Canonici Regolari Lateranensi, protetta da Alfonso I. Nel 1450 ottenne da Niccolò V l'estensione del giubileo per l'arcidiocesi napoletana all'anno seguente.
Morì nella sua sede arcivescovile il 29 aprile 1451 e fu sepolto nella cattedrale metropolita.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Teano | Successore: | |
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Niccolò de Diano (Ch) | 30 giugno 1412-20 maggio 1422 | Giovanni Cristoforo Crisponi (Ch) |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Conza | Successore: | |
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Leone de Montecaveoso(Ch) | 20 maggio 1422-21 febbraio 1438 | Latino di Carlo Orsini |
Predecessore: | Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano | Successore: | |
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Daniel Rampi Scoto(Ch) | 1431-1435 | Stefano del Buono(Ch) |
Predecessore: | Arcivescovo di Napoli | Successore: | |
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Niccolò de Diano(Ch) | 21 febbraio 1438-29 aprile 1451 | Rinaldo Piscicello |
Predecessore: | Governatore di Perugia | Successore: | |
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Giovanni Vitelleschi (Legato pontificio) |
1440 - 1444 | Domenico Capranica (Legato pontificio) |
Note | |
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Bibliografia | |
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