San Giovanni Battista Piamarta
San Giovanni Battista Piamarta, F.N. Presbitero | |
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Santo | |
Età alla morte | 71 anni |
Nascita | Brescia 26 novembre 1841 |
Morte | Remedello 25 aprile 1913 |
Ordinazione presbiterale | 24 dicembre 1865 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 1986, da Giovanni Paolo II |
Beatificazione | 12 ottobre 1997, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 21 ottobre 2012, da Benedetto XVI |
Ricorrenza | 25 aprile |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
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Nel Martirologio Romano, 25 aprile, n. 12:
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San Giovanni Battista Piamarta (Brescia, 26 novembre 1841; † Remedello, 25 aprile 1913) è stato un presbitero, educatore e fondatore italiano delle Congregazioni della Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore, una delle personalità di maggior rilievo della seconda metà dell'Ottocento.
Vita
Infanzia
Nacque da una famiglia povera e, rimasto orfano di madre a 9 anni, crebbe vivacissimo nei vicoli dei rioni popolari della città, trovando un sostegno educativo nel nonno materno e nell'oratorio che affinarono la sua sensibilità e la sua straordinaria generosità.
La sua adolescenza fu difficile e grazie al parroco di Vallio Terme (Bs) poté entrare nel seminario diocesano.
Ministero sacerdotale
Ordinato presbitero il 24 dicembre 1865, iniziò il suo ministero sacerdotale a Carzago Riviera, Bedizzole; fu nominato, poi parroco della chiesa di Sant'Alessandro in città e in seguito a Pavone Mella.
Le prime esperienze oratoriane furono per lui una preziosa possibilità di conoscere da vicino la gioventù alle prese con il duro mondo delle fabbriche della nascente industria bresciana. Nei 13 anni di fecondo apostolato colse risultati ammirabili e il rispetto dei suoi ragazzi.
L'Istituto Artigianelli
Lasciò la parrocchia di Pavone Mella per tornare nella sua Brescia, dove si dedicò a realizzare un'opera da tempo pensata e sognata. Per dare ai giovani una sicura preparazione professionale e cristiana e riflettendo sull'abbandono spirituale e la perdita della fede di tanti giovani che confluivano in città per motivi di lavoro, egli, poverissimo ma fiducioso nella provvidenza, avviò l'Istituto Artigianelli il 3 dicembre 1886 con l'aiuto del sacerdote monsignor Pietro Capretti, conosciuto durante l'esperienza nell'oratorio di Sant'Alessandro.
Seppur con enormi difficoltà, dal 1888 la crescita degli "artigianelli" non si fermò più, si moltiplicarono i fabbricati e i laboratori e i giovani ricevettero una buona preparazione tecnica. Pochi anni dopo, rivolse la sua sollecitudine anche al mondo dell'agricoltura, dando origine con padre Giovanni Bonsignori alla Colonia Agricola di Remedello (Brescia), con lo scopo di ridare vitalità e dignità all'agricoltura.
Le nuove congregazioni
Attorno a padre Piamarta si radunarono presto alcuni religiosi, per condividere con lui gli ideali e le fatiche della sua missione. Nel marzo 1900 il Padre degli Artigianelli realizzò un proprio progetto, istituendo una Famiglia Religiosa, composta da sacerdoti e laici che guidassero l'educazione dei giovani; diventò il fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth.
Per mezzo della serva di Dio Madre Elisa Baldo, fece nascere, il 15 marzo 1911, la Pia Società delle Povere Serve del Signore, eretta poi in Congregazione con il nome di Umili Serve del Signore, per una reciproca collaborazione nel campo educativo. Accanto alle sue fondazioni e alla direzione delle sue opere, Piamarta si pose anche al servizio del popolo di Dio, dedicandosi al ministero dell'evangelizzazione, della predicazione, delle confessioni, della direzione spirituale e all'assistenza ai poveri, degli infermi, delle vedove, degli operai; sostenne le vocazioni sacerdotali e religiose. Gli furono affidati anche difficili incarichi dai superiori ecclesiastici; sostenne la stampa cattolica.
La morte
Padre Piamarta morì il 25 aprile 1913 a Remedello, al termine di una vita tutta spesa al servizio di Dio e dei fratelli. Nel 1926 la sua salma fu traslata nella chiesa dell'Istituto Artigianelli da lui costruita; nel 1986 la Chiesa ne riconobbe l'eroicità delle virtù e il 12 ottobre 1997 Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò Beato. Il 21 ottobre 2012 fu canonizzato da Papa Benedetto XVI.
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