Incmaro di Reims
Incmaro di Reims Arcivescovo | |
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Incmaro di Reims | |
Età alla morte | circa 76 anni |
Nascita | 806 ca. |
Morte | Épernay 21 dicembre 882 |
Ordinazione presbiterale | IX secolo |
Consacrazione vescovile | 845 |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo metropolita di Reims |
Incmaro di Reims (806 ca.; † Épernay, 21 dicembre 882) è stato un arcivescovo e teologo franco. Assunse una posizione preminente nella gerarchia ecclesiastica francese, cercando di dirigere la chiesa francese con grande fermezza, se pure con forme talora eccessivamente autoritarie [1].
Biografia
Nacque verso l'806 in località sconosciuta da una nobile famiglia franca alla quale apparteneva Bernardo di Tolosa. Entrò negli ordini religiosi come monaco dell'abbazia di Saint-Denis al tempo dell'abate Ilduino. Di cui, nel bene e nel male, ne seguì le sorti negli anni giovanili. Fu esiliato assieme all'abate nell'abbazia di Corvey in Sassonia per ordine del re Ludovico il Pio.
Nel 840 il nuovo re dei Franchi occidentali Carlo il Calvo chiamò Icmaro alla sua corte, dove ben presto divenne uno dei personaggi più eminenti ricoprendo l'ufficio di vero primo ministro. Nell'844 egli affermò la sua autorità al concilio di Verneuil, dove si trattò della restituzione alla Chiesa dei beni che le erano stati tolti dai re franchi.
Episcopato
Rimasta vacante la sede dell'arcidiocesi di Reims, in seguito alla deposizione e alle vicissitudini del precedente arcivescovo Ebbone, Incmaro fu eletto nell'845 arcivescovo di Reims al concilio di Beauvais.
Nei primi anni di episcopato dovette difendersi contro l'autorità dell'imperatore Lotario I, che era ricorso a Papa Sergio II per la revisione del processo di Ebbono. Ma, riconciliatosi con l'imperatore nel 847, ebbe la carica di maestro di palazzo e assunse una posizione preminente nella gerarchia ecclesiastica francese.
Incmaro fu sempre in conflitto con i chierici ordinati da Ebbone, ritenendo tale ordinazione illegittima; essi furono in effetti dimessi dallo stato clericale dalla decisione presa nel concilio di Soissons (853), decisione ratificata nell'855 da Papa Benedetto III ma contestata dai suoi successori Leone IV e del successore Niccolò I, che la revocò nel 866.
Dopo la morte di Carlo il Calvo nell' 877, Incmaro si adoperò per evitare la crisi del regno dei franchi occidentali, anche sotto il successore Ludovico il Baldo, ma in seguito all'invasione normanna nel 882 fu costretto a rifugiarsi a Epernay, dove trovò la morte nello stesso anno.
Opere
- De praedestinatione Dei et libero arbitrio
- De divorcio Lotharii et Teulbergae
- Opusculum L V. capitulorum
- De jure metropolitanorum
- De ecclesiis et capellis
- De ordine palatii
- De regis persona et regio ministerio
- Instructio ad Ludovicum regem
- De coercendo et exstirpendo rapta viduarum, puellarum et sanctimonialum
- De villa Noviliaco
- Vita Remigii
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Reims | Successore: | |
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sede vacante | 845 - 21 dicembre 882 | Fulco il Venerabile |
Predecessore: | Abate dell'Abbazia di Saint Remi di Reims | Successore: | |
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vacante | 845-882 | Folco il Venerabile |
Note | |
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Fonti | |
Bibliografia | |
Voci correlate | |