Johann Grünwalder
Johann Grünwalder Pseudocardinale | |
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Età alla morte | 60 anni |
Nascita | Monaco di Baviera 1392 |
Morte | Vienna 2 dicembre 1452 |
Sepoltura | Cimitero di Vienna |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 15 gennaio 1448 da papa Niccolò V |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creazione a pseudocardinale |
2 ottobre 1440 dall'antipapa Felice V |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Johann Grünwalder, o Johannes (Monaco di Baviera, 1392; † Vienna, 2 dicembre 1452) è stato uno pseudocardinale e vescovo tedesco.
Cenni biografici
Nacque a Monaco di Baviera nel 1392 da Anna Pirsser, concubina di Giovanni II di Baviera[1].
Fu avviato alla carriera ecclesiastica. Ricevette la sua prima educazione nel convento agostiniano di Indersdorf. Ben presto si fece notare quando, ancora novizio, scrisse un'opera considerata un modello: Regel des Heiligen Augustinus (La Regola di Sant'Agostino). All'età di diciassette anni divenne canonico della cattedrale di Frisinga e andò a studiare a Vienna. Nel 1414 divenne rettore dell'Isen e nel 1416 parroco della parrocchia di San Pietro a Monaco di Baviera, anche se non ricoprì mai questa carica. Dal 1416 al 1418 studiò diritto all'università di Padova, conseguendo così la licenza in utroque iure.
Episcopato
Giovanni si trovò in una posizione favorevole quando Hermann von Cilli(ch), vescovo di Frisinga, morì improvvisamente il 13 dicembre 1421, sostenuto dal favore dei Wittelsbach, fu eletto vescovo dal capitolo della cattedrale di Frisinga nel gennaio 1421. C'erano però altri due aspiranti alla stessa carica, e il duca Alberto II d'Asburgo si espresse presso papa Martino V in favore di Alberto di Pottendorf, mentre Enrico XIV di Baviera sostenne la candidatura di Nicodemo della Scala[2]. Alberto rinunciò al suo candidato, sostenendo Nicodemo, mentre Giovanni II di Baviera e il capitolo della cattedrale sostenevano Grünwalder. Il papa ignorò la decisione del capitolo e il 22 marzo 1422 decise per Nicodemo. Nell'autunno del 1422, con la mediazione di Eberardo von Starhemberg[3], arcivescovo di Salisburgo, si raggiunse un accordo: Grünwalder si dimise dal suo ufficio episcopale e fu nominato vicario generale permanente con uno stipendio annuo speciale, mentre Nicodemo divenne, il 7 dicembre 1423, principe vescovo di Frisinga.
Al concilio di Basilea Grünwalder fu, a partire dal gennaio 1432, una delle figure chiave. Poiché il vescovo Nicodemo si presentò come rappresentante del duca Alberto II d'Asburgo, toccò a Grünwalder rappresentare gli interessi della diocesi di Frisinga. Ancora in quell'anno, Nicodemo partì per il principato di Francoforte e non tornò mai più al Concilio, per cui numerosi e importanti compiti ricaddero sulle spalle di Grünwalder. Pertanto, toccò a lui condurre il processo contro Luigi VII di Baviera-Ingolstadt, noto come Il Barbuto; fu coinvolto nei negoziati di pace tra Francia e Inghilterra; esaminò, a nome del Concilio, il processo romano; nel 1436 negoziò con la Chiesa greco-ortodossa. Alla fine di aprile del 1437 lasciò il Concilio per tornare nella sua diocesi e presiedere due sinodi diocesani tenutisi nell'aprile 1438 e nel luglio dell'anno seguente.
Il 25 luglio 1439 il concilio di Basilea dichiarò deposto papa Eugenio IV e scelse come nuovo pontefice Amedeo VIII, duca di Savoia, che prese il nome di Felice V. Grünwalder vi si recò e fece scalpore con il suo scritto Traktat über die Autorität Allgemeiner Konzilien (Trattato sull'autorità del Concilio), in cui spiega che il concilio è superiore al papa, in quanto trae il suo potere direttamente da Cristo. Si schierò con Felice V e ottenne che Alberto III di Baviera-Monaco lo riconoscesse pubblicamente.
Cardinalato
Come ricompensa, Felice V lo elevò cardinale nel concistoro del 2 ottobre 1440, conferendogli il titolo di cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Alla morte di Nicodemo, il 13 agosto 1443, il capitolo della cattedrale di Frisinga si pronunciò all'unanimità a favore di Grünwalder come vescovo di Frisinga il 13 settembre, come era già accaduto nel 1422. La scelta fu regolarmente confermata dall'arcivescovo di Salisburgo Giovanni II di Reisberg(ch) e Johannes entrò a Frisinga il 10 ottobre come vescovo della diocesi.
Nel frattempo, Kaspar Schlick[4], il potente cancelliere dei sovrani tedeschi, sosteneva suo fratello Enrico come nuovo vescovo di Frisinga, ricevendo il sostegno del re Federico III d'Asburgo. Poiché né Felice V né Eugenio IV volevano rovinare i loro rapporti con il re, la risposta alla disputa su chi dovesse occupare il vescovado di Frisinga richiese molto tempo.
Nel gennaio 1444, papa Eugenio IV dichiarò Enrico vescovo legittimo di Frisinga. Felice V, tuttavia, non prese affatto posizione. Quattro anni dopo, in modo del tutto inaspettato, il re Federico ritirò la candidatura di Enrico II Schlick, chiedendo a papa Niccolò V nell'aprile del 1448 di ritirare la nomina di Schlick e di nominare Grünwalder vescovo di Frisinga. Schlick si dimise quindi dal suo incarico in agosto e Grünwalder, a sua volta, si dimise da cardinale, giurò fedeltà a papa Niccolò V e fu infine proclamato principe vescovo di Frisinga.
Morte
Grünwalder morì il 2 dicembre 1452 a Vienna durante i negoziati per la corona ungherese e il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Vienna.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Pseudocardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti | Successore: | |
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- | 2 ottobre 1440 - 15 gennaio 1448 | - |
Predecessore: | Vescovo di Frisinga | Successore: | |
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Heinrich Schlick[5] | 15 gennaio 1448 - 2 dicembre 1452 | Johann Tulbeck[6] |
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti il 2 ottobre 1440
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Felice V
- Pseudocardinali presbiteri dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
- Vescovi di Frisinga
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