Lorenzo Bianchetti
Lorenzo Bianchetti Cardinale | |
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Età alla morte | 66 anni |
Nascita | Bologna 12 settembre 1545 |
Morte | Roma 12 marzo 1612 |
Sepoltura | Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all'Argentina (Roma) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
5 giugno 1596 da Clemente VIII (vedi) |
Cardinale per | 15 anni, 9 mesi e 7 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Lorenzo Bianchetti (Bologna, 12 settembre 1545; † Roma, 12 marzo 1612) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque il 12 settembre 1545 a Bologna, figlio di Cesare Bianchetti e Maddalena Castelli, famiglia patrizia. Suo fratello Lodovico Bianchetti fu maestro di camera di papa Gregorio XIII.
Studiò all'Università di Bologna dove conseguì il dottorato in giurisprudenza il 30 agosto 1567.
Fu quindi a Roma dove divenne relatore della Sacra Consulta. Il 23 luglio 1572 fu nominato uditore di Rota, incarico che tenne per venticinque anni. Fu referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di giustizia e grazia. Accompagnò il cardinale Ippolito Aldobrandini nella sua legazione a Cracovia nel maggio 1585. Accompagnò il cardinale Enrico Caetani nella sua legazione in Francia nell'ottobre 1589.
Fu creato cardinale da papa Clemente VII nel concistoro del 5 giugno 1596. Tre giorni dopo ricevette il cappello rosso e il 21 giugno seguente il titolo presbiterale di san Lorenzo in Panisperna. Fu ascritto alle congregazioni della Segnatura Apostolica, del Concilio e della Santa Inquisizione. Fu cardinale protettore della Chiesa loretana in Roma e dell'Ordine di san Basilio. Fece parte della commissione speciale che, nel dicembre 1599, decise l'annullamento del matrimonio fra Enrico IV di Francia e Margherita di Valois.
Partecipò al primo conclave del 1605 che elesse papa Leone XI e al secondo conclave del 1605 che vide eletto papa Paolo V. Negli anni del suo cardinalato si strinse alla fazione spagnola, che aveva la maggioranza nel collegio, sottraendosi all'influenza dell'Aldobrandini. Nei conclavi del 1605 fu tra le punte più avanzate del Partito spagnolo che si calcolava forte di trentadue voti, contro i ventisei che facevano capo a Pietro Aldobrandini, cardinale nipote di Clemente VIII. Era considerato fra i papabili, che peraltro erano in buon numero, ma fu scartato proprio perché scopertamente antifrancese. Enrico IV lo considerava un candidato inaccettabile: distinguendo nel collegio tre gruppi - gli indifferenti, gli amici, e quelli da respingersi senz'altro in quanto deleteri per l'autorità della Santa Sede e per la quiete e salute del regno di Francia - egli poneva il Bianchetti, senza esitare, in quest'ultima categoria.
Nell'agosto 1607 Paolo V lo interpellò ed espresse il suo parere sulla polemica che si trascinava tra Jacques Davy du Perron e Roberto Bellarmino intorno alla grazia: riteneva indispensabili ulteriori discussioni e indagini per meglio definire il problema, ma non nascondeva la propria inclinazione per l'opinione domenicana, allegando la sentenza del concilio di Trento.
Morì a Roma il 12 marzo 1612 e fu sepolto nella chiesa del Gesù.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Lorenzo in Panisperna | Successore: | |
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Agostino Cusani | 21 giugno 1596 - 12 marzo 1612 | Decio Carafa |
Bibliografia | |
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- Cardinali presbiteri di San Lorenzo in Panisperna
- Concistoro 5 giugno 1596
- Cardinali italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
- Cardinali del XVI secolo
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- Presbiteri italiani del XVI secolo
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