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Pietro Aldobrandini (Roma, 1571; † Roma, 10 febbraio 1621) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a Roma nel 1571, primogenito dei due figli di Pietro, avvocato concistoniale e Flaminia Ferracci, di umili origini. La sorella secondogenita Olimpia si sposò con Gianfrancesco Aldobrandini. Era nipote da parte di padre del futuro papa Clemente VIII.
Studiò a Roma, prima presso i padri della Vallicella, poi sotto la guida diretta di Filippo Neri. Ottenne il dottorato in utroque iure. Nel 1592, quando lo zio Ippolito fu innalzato al pontificato, l'Aldobrandini, unico discendente maschio, parve destinato a perpetuare il nome di famiglia.
Clemente VIII lo nominò avvocato concistoriale e gli affidò la prefettura di Castel sant'Angelo nel marzo 1592. Nel suo primo concistoro tenuto il 17 settembre dell'anno seguente lo creò cardinale assieme al cugino Cinzio Passeri Aldobrandini. Ricevette la berretta rossa il 3 novembre con il titolo di cardinale diacono di San Nicola in Carcere.
Tra i due cardinali nipoti si accese subito una certa rivalità ma Pietro seppe presto prevalere sul cugino e accentrare nelle proprie mani tutti gli affari della Segreteria di Stato, anche quelli che ufficialmente rientravano nella sfera di competenza di Cinzio.
Fu governatore di Fermo dal 27 gennaio 1595 fino al 14 dicembre 1605 e abate commendatario di Fossanova. Fu governatore di Ferrara dal 1598 al 1605 e in questo ruolo fu l'abile negoziatore dell'adesione della città allo Stato Pontificio.
Il 20 dicembre 1599 fu nominato Camerlengo, carica che tenne sino alla morte. Il 25 settembre 1600 fu a Firenze, come legato a latere, per benedire le nozze tra il re Enrico IV di Francia e Caterina de' Medici.
Importante fu il suo ruolo nelle vicende che portarono alla firma del Trattato di Lione del 17 gennaio 1601: fu lui a convincere Enrico IV di Francia e Carlo Emanuele I di Savoia a terminare la guerra per il possesso del Marchesato di Saluzzo.
Nel 1604, dopo aver preso gli ordini sacri, optò per il titolo di cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura.
Il 13 settembre di quell'anno fu nominato arcivescovo di Ravenna. Ricevette la consacrazione episcopale il 17 ottobre nella basilica lateranense da suo zio assistito dai cardinali Francesco Tarugi, Alessandro de' Medici e Ottavio Bandini.
Partecipò ai due conclavi tenutisi l'anno seguente e che elessero papi Leone XI e Paolo V. Optò per il titolo di Santi Giovanni e Paolo. Divenne nel 1610 abate commendatario dell'abbazia di Rosazzo. Fu camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 10 gennaio 1611 al 9 gennaio dell'anno seguente. Nel 1612 optò per il titolo di santa Maria in Trastevere. Nel 1620 divenne cardinale vescovo della sede suburbicaria di Sabina, mantenendo la conduzione dell'arcidiocesi di Ravenna. Partecipò al conclave del 1621, che elesse papa Gregorio XV.
Morì a Roma il giorno dopo la chiusura del conclave e fu sepolto nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Bibliografia |
- Elena Fasano Guarini, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 2 (1960), online
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Voci correlate |
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