Beata Maria Celina della Presentazione
Beata Maria Celina della Presentazione, O.S.C. Religiosa | |
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al secolo Jeanne-Germaine Castang | |
Beata | |
Età alla morte | 19 anni |
Nascita | Nojals Francia 24 maggio 1878 |
Morte | Bordeaux 30 maggio 1897 |
Professione religiosa | 21 novembre 1896 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 16 settembre 2007, da Benedetto XVI |
Ricorrenza | 30 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Beata Maria Celina della Presentazione, al secolo Jeanne-Germaine Castang (Nojals Francia, 24 maggio 1878; † Bordeaux, 30 maggio 1897) è stata una religiosa francese, venerata come beata dalla Chiesa cattolica.
Biografia
Il villaggio di Nojals dove Jeanne nacque si trova nella Dordogna, vicino a Périgord. Jeanne era la quinta di dodici figli dei coniugi Germano Castang e Maria Lafage, poveri coltivatori dei campi dalla vita cristiana esemplare; la bambina fu battezzata nello stesso giorno della sua nascita, e fu subito posta sotto la protezione di Maria, celebrata il 24 maggio con il titolo di Ausiliatrice.
Inferma
Nel 1882, a soli quattro anni, contrasse la poliomielite, sembra per per aver giocato imprudentemente con i suoi fratelli nell'acqua gelida di un ruscello poco distante dalla casa; la malattia la privò dell'uso della gamba sinistra. Da quel momento, per tutti, Giovanna Germana fu la boîteuse (la zoppa).
Nonostante la sua disabilità, la fanciulla si rese disponibile nel disbrigo delle faccende domestiche e nella cura dei fratelli e delle sorelle minori. Iniziò a frequentare la scuola del paese, diretta dalle Suore di San Giuseppe d'Aubenas, mostrando una intelligenza viva e un carattere gioviale, e iniziò a partecipare anche alle attività parrocchiali.
A partire dalla primavera del 1887 una serie di prove e di eventi luttuosi si abbatté sulla famiglia Castang; tra di esse gravi difficoltà economiche, che determinarono l'abbandono della bella casa e il trasferimento in un alloggio di fortuna, nella località chiamata Salabert, in campagna.
Nell'estrema indigenza la famiglia si trovò Jeanne, che aveva appena dieci anni, seppe dimostrare una generosità e una compassione straordinarie per la sua età: si rendeva utile in ogni modo per alleviare il disagio dei suoi cari, mostrandosi servizievole e gioviale. Un giorno in cui non vi era nulla da mangiare andò a questuare per il villaggio il vitto necessario alla famiglia.
Dovette abbandonare la scuola, e non poté più frequentare quotidianamente la parrocchia, troppo lontana dalla nuova abitazione. Nell'intento di risparmiare alla famiglia altre sofferenze, prese al decisione di offrirsi vittima al Signore. Di lì a poco il papà riuscì a trovare un modesto lavoro e a trasferirsi a Bordeaux con la famiglia; era l'autunno 1890.
Operazioni e lutti
Nel tentativo di ovviare alla grave menomazione al piede, il 7 febbraio 1891 Jeanne fu ricoverata presso l'ospedale infantile di Bordeaux, dove fu sottoposta ad intervento chirurgico. Accolse la prova con "angelica pazienza", sopportando le sofferenze dell'operazione. Nei cinque mesi di degenza fu un modello di amabilità e di rassegnazione, prestando piccoli servizi agli altri ammalati. come testimoniarono le Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, infermiere dell'ospedale.
Nel giugno dello stesso anno, mentre lentamente recuperava la salute, Jeanne sperimentò un nuovo dolore, perché due dei fratelli più piccoli si ammalarono gravemente di febbre infettiva e morirono. Nel mese di luglio, ancora convalescente, entrava nell'Istituto Nazareth di Bordeaux, diretto dalle Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, che accoglieva ragazze in difficoltà, dal momento che la famiglia non poteva più offrirle il necessario. Fu quello un periodo fecondo della sua vita: Jeanne iniziò a discernere con più chiarezza la volontà di Dio su di lei. Il 12 giugno 1892 si accostò per la prima volta alla comunione eucaristica con straordinaria devozione, e nel successivo mese di luglio ricevette la Cresima dal Card. Lecot nella cattedrale di Bordeaux. La ragazza dava l'impressione di vivere costantemente alla presenza di Dio, compiendo con esattezza quanto le veniva affidato nel lavoro e trasmesso nello studio.
Sul finire di quell'anno altri lutti vennero a provare ulteriormente la famiglia. Il 29 dicembre 1892, la mamma morì per l'improvviso aggravarsi di un'ernia trascurata. Otto giorni dopo fu la volta del fratello maggiore Luigi, tornato dall'esercito affetto da tubercolosi; Jeanne lo assistette amabilmente.
Rimasta ad accudire le due sorelle più piccole, Lubina e Lucia, che aveva condotto con sé all'istituto Nazareth di Bordeaux, Jeanne si orientava ormai verso la completa donazione al Signore. Nel 1893 le suore di San Giuseppe d'Aubenas, la Congregazione alla quale apparteneva la sorella maggiore di Jeanne, Lucie[1] si offrirono per accogliere nel loro educandato le due piccole orfane: ciò lasciò Jeanne libera di perseguire il proprio ideale di consacrazione.
La ragazza si rivolse alle clarisse di Bordeaux, e poi alle Suore di Gesù-Maria di Le Dorat, ma entrambi gli istituti respinsero la sua richiesta, a motivo della sua claudicazione e della giovane età. Rimase dunque presso l'educandato Nazareth fino al compimento del diciassettesimo anno, attendendo pazientemente il giorno in cui potesse entrare alla vita religiosa.
Tra le clarisse
Il 6 aprile 1896, lunedì di Pasqua, dopo aver visitato con grande devozione il Santuario di Notre Dame de Talence, chiese un colloquio con le clarisse del vicino monastero Ave Maria, che, conquistate dalla sua straordinaria umiltà e dall'amabilità del suo carattere, promisero di accoglierla, nonostante la sua menomazione fisica. Il successivo 12 giugno, Solennità del Sacro Cuore, Jeanne fece il suo ingresso nel monastero come postulante.
Dopo cinque mesi di probandato, il 21 novembre dello stesso anno, nella festa della Presentazione al tempio di Maria, a 18 anni, Jeanne vestiva l'abito francescano e assumeva il nome religioso di Suor Maria Celina della Presentazione della Beata Vergine Maria. Ancora una volta, come nel giorno del battesimo, la vita di quest'umile creatura era affidata alla materna custodia della Madre di Dio.
Alla vigilia della vestizione, Jeanne annotò nel piccolo quaderno di note personali:
« | Lasciando le vesti del mondo, pregherò Gesù di bandire ogni pensiero inutile dal mio cuore e di darmi lo spirito religioso; indossando l'abito di clarissa, pregherò lo Sposo mio di rivestirmi dello spirito della mortificazione, della rinuncia e della penitenza, cingendomi del cordone. Gli chiederò di liberarmi dalla falsa libertà e di unirmi a sé con le catene del suo santo amore; mettendomi il santo velo, Lo supplicherò di nascondermi alla vista delle creature. Io voglio vivere nascosta in Dio. » |
Durante il noviziato Maria Celina restò fedele alle sue antiche abitudini di carità, moltiplicando i piccoli gesti di servizio e di abnegazione, a favore delle sue sorelle.
Tubercolotica
La salute della giovane novizia cominciò però ben presto a declinare. Alle prese con una grave forma di tubercolosi, maturò la ferma volontà di voler completare l'offerta di sé stessa, a vantaggio del suo Corpo che è la Chiesa (cfr. Col 1,24 ). Scriveva nel suo diario a pochi giorni dalla preziosa morte:
« | Non gradisci olocausto né vittima: eccomi! Sono venuta per prendere la croce. Mi offro vittima come Gesù... fino a questo momento ho sacrificato tutto: affetti, pensieri... dovrò ora essere meno generosa? Oh, no! Eccomi: tagliate, bruciate, amputate, fate di me ciò che gradite, purché il mio amore per voi aumenti sempre più e più! Solo questo chiedo! » |
Il 30 maggio 1897, 190 giorni dopo ill suo ingresso nel noviziato, emise la Professione Religiosa in articulo mortis e spirò[2].
Nell'ultimo biglietto scritto alla sorella suora aveva confidato:
« | Mia piccola cara sorella, son ben contenta che presto apprenderete la notizia della mia morte, ...state ben tranquilla, ...il giorno della mia morte sarà per me il più bello. » |
Culto
Fu beatificata il 16 settembre 2007. Il miracolo riconosciutole è la guarigione da un'appendicite acuta perforata di Claudio Ary Martin, un bambino di 10 anni, nel 1945[3].
Note | |
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Voci correlate | |
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