Museo "Francesco Faà di Bruno" di Torino
Museo "Francesco Faà di Bruno" di Torino | |
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Francesco Faà di Bruno | |
Categoria | Musei di Ordine religioso |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Piemonte |
Regione | Piemonte |
Provincia | Torino |
Comune | Torino |
Diocesi | Arcidiocesi di Torino |
Indirizzo | Via San Donato, 31 10144 Torino(TO) |
Telefono | +39 011 1489145 |
Posta elettronica | centro.studi@faadibruno.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio |
Tipologia | storico, tecnico-scientifico |
Contenuti | arredi, grafica e disegni, libri, oggetti personali, strumenti scientifici, strumenti astronomici, paramenti sacri, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca scientifica, fototeca, visite guidate |
Sede Museo | Centro Studi Francesco Faà di Bruno |
Data di fondazione | 1980 |
Il Museo "Francesco Faà di Bruno" di Torino, aperto al pubblico nel 1980, ha sede nel Centro Studi Francesco Faà di Bruno, attiguo alla Chiesa di Nostra Signora del Suffragio.
Il Museo conserva oggetti e scritti destinati a documentare la vita del beato Francesco Faà di Bruno (1825-1888), personaggio risorgimentale molto eclettico: nobile e soldato, scienziato e musicista, animatore di opere sociali e giornalista, docente universitario e sacerdote.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in nove sale espositive, in quello che era l'appartamento originario di Francesco Faà di Bruno e risulta particolarmente interessante per coloro che desiderano approfondire l'Ottocento italiano sia per quanto riguarda l'aspetto storico e militare che scientifico.
Sala I
Nella sala sono documentate le origini di famiglia e la nascita di una vocazione che non fu subito e soltanto religiosa. Sono esposti:
- Volti e simboli della nobile casata dei Faà.
- Documenti che raccontano l'ambiente familiare, l'infanzia e la sua prima formazione, fino alla decisione di intraprendere la carriera militare.
- Oggetti personali appartenenti al giovane ufficiale tra cui la sciabola, le mostrine e i guanti d'ordinanza.
Sala II
La sala conserva bozze, schizzi, disegni, progetti e foto riguardanti la chiesa e il campanile che ne tracciano la genesi e la successiva edificazione nel fulcro del borgo San Donato.
Sala III
La sala propone una serie di strumenti e accessori fotografici verso il cui funzionamento il Faà si mostrava fortemente interessato. Di rilievo:
- Lastre fotosensibili e alcune diapositive.
- Dagherrotipo, uno dei primi esemplari.
- Alcuni torchi e delle macchine utilizzate nella tipografia del Suffragio.
- Laboratorio di stampa e rilegatura, interno all'Opera di Santa Zita per la diffusione di letture e manuali economici.
Sala IV
Nella sala sono raccolti molti degli strumenti scientifici e tecnici dell'epoca acquistati o inventati dallo stesso Beato. Tra questi, di particolare rilievo:
- Telescopio di Jean Bernard Léon Foucault (1819-1868), con autografo dello scienziato francese.
- Fasiscopio lunare costruito dal Faà per lo studio delle fasi lunari.
- Scrittoio per ciechi, inventato da lui, che gli valse vari riconoscimenti internazionali.
- Svegliarino: orologio meccanico (generalmente da polso) avente anche la funzione di sveglia meccanica, progettato dallo stesso Beato.
- Ellipsigrafo e Barometro differenziale.
Sala V - VI
La sala ospita un salotto appartenuto al Faà che funge da anticamera allo studio (sesta sala), dove sembra davvero di vedere il Beato intento sui suoi carteggi e appunti di analisi matematica o di teologia. Sono qui conservati:
- Libreria con tutti i volumi, nell'ordine che Faà di Bruno li aveva riposti;
- Leggio che utilizzava per disegnare e progettare;
- Scrivania, corredata anche da un grazioso carillon polifonico, acquistato in Svizzera;
- Armonium con cui scriveva musica prevalentemente sacra.
Sala VII
Lo studio dà accesso alla camera da letto, dove si possono osservare:
- Letto in ferro battuto;
- Inginocchiatoio:
- Salottino, le cui poltrone furono ricamate a mano dalle ragazze ospiti dell'Opera;
- Oggetti personali del beato Francesco Faà di Bruno;
- Dipinto raffigurante la Madonna, Gesù Cristo e san Francesco di Paola, acquistato a Parigi.
Dalla camera da letto si entra in una piccola sala molto suggestiva, dove è collocato un inginocchiatoio, rivolto verso una piccola finestra con grata, dove si intravede il tabernacolo, posto sul retro dell'altare maggiore della Chiesa, sovrastato dal dipinto con la Vergine del Suffragio; da questo luogo Francesco Faà di Bruno si poneva in adorazione dell'Eucaristia e, in diversi momenti della giornata, poteva ascoltare le celebrazioni liturgiche.
Sala VIII
Nell'ottava sala sono esposti paramenti sacri e suppellettile liturgica, fra i quali spiccano:;
- Breviario e diversi libri sacri;
- Tre bozzetti originali del pittore Francesco Gonin (1808-1889) per gli affreschi laterali del presbiterio della Chiesa;
- Statuetta dell'Immacolata Concezione, portata dalla Francia in ricordo della proclamazione del dogma nel 1854;
- Calice, donato dal papa Pio IX (1846-1878), in occasione dell'ordinazione sacerdotale di Francesco Faà di Bruno (22 ottobre 1876), presieduta dall'arcivescovo Lorenzo Gastaldi (1871-1883);
- Ostensorio e reliquie di Santi.
Sala IX
Nell'ultima sala si trovano documenti sulla morte di Francesco Faà di Bruno (27 marzo 1888), fra cui:
- Calco del viso realizzato nel giorno della suo decesso;
- Testamento del Beato.
Inoltre, sono conservati:
- Testimonianze sulla causa della beatificazione;
- Materiale che documenta la beatificazione di Francesco Faà di Bruno da papa Giovanni Paolo II, il 25 settembre 1988, a Roma in Piazza San Pietro.
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