Museo Diocesano Matronei di Altamura

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Museo Diocesano Matronei di Altamura
Altamura CattS.MariaAssunta matronei.jpg
Cattedrale di Santa Maria Assunta,
matronei (sede museo)
Altre denominazioni
Categoria Musei diocesani
Stato bandiera Italia
Regione ecclesiastica Regione ecclesiastica Puglia
Regione Stemma Puglia
Provincia Bari
Comune Altamura
Località o frazione {{{Località}}}
Diocesi Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Indirizzo Arco Duomo, 1
70022 Altamura (BA)
Telefono +39 3481518763
Fax +39 080 3160547
Posta elettronica info@museodiocesano.org
museodialtamura@libero.it
Sito web [1]
Facebook
Proprietà Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Tipologia arte sacra
Contenuti arredi sacri, codici miniati, dipinti, ex voto, grafica e disegni, lapidi, libri antichi a stampa, manoscritti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti
Servizi accoglienza al pubblico, archivio storico,biglietteria, bookshop, didattica, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate
Sistema museale di appartenenza
Sede Museo 1° Cattedrale di Santa Maria Assunta, matronei
Datazione sede 1°
Sede Museo 2° Palazzo Vescovile
Datazione sede 2°
Fondatori Giovanni Ricchiuti
Data di fondazione 29 ottobre 2016
Note
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Coordinate geografiche
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Il Museo Diocesano Matronei di Altamura (Bari) allestito nei matronei della Cattedrale di Santa Maria Assunta e nel Palazzo Vescovile, è stato aperto al pubblico il 29 ottobre 2016, per volere del vescovo Giovanni Ricchiuti per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dallo stesso Duomo e dal territorio diocesano.

Percorso espositivo e opere

L'itinerario museale si sviluppa in cinque sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XV al XX secolo e disposte in ordine tipologico.

I - Argenti

Nel corso della storia religiosa di Altamura e della sua chiesa più rappresentativa, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, numerosi vescovi, presbiteri e laici hanno voluto lasciare un segno della propria devozione e del loro operato attraverso la suppellettile liturgica necessaria alle funzioni cultuali, ma che sono anche testimonianza del benessere economico raggiunto dalla nobiltà e dalla borghesia cittadina.

Il nucleo dell'argenteria sacra esposta è esemplificativo di opere prodotte in un ampio arco temporale dal XV al XIX secolo, tra le quali si notano:

II - Paramenti sacri

Manifattura francese, Piviale di monsignor Gioacchino de Gemmis detto Mantello di Murat (inizio del XIX secolo), saia di seta beige ricamata con filati policromi e inserti di tulle

I paramenti sacri custoditi per secoli nei depositi del Duomo costituiscono un'importante testimonianza della storia e dell'arte manifatturiera. Le vesti liturgiche esposte documentano un arco temporale che va dalla fine del XVII secolo alla fine del XX secolo. Da questo vasto patrimonio culturale emergono alcune splendide opere:

III - Sculture lapidee

Tra le opere d'arte presenti nella Cattedrale, degno di menzione è il corpus di sculture lapidee, databili dal XV al XVIII secolo che testimoniano l'evoluzione nello stile e nella lavorazione della stessa materia, spiccano:

IV - Sculture lignee

Maggiore per numero rispetto alle testimonianze lapidee è la produzione scultorea lignea grazie alla più economica materia impiegata e alla resa naturalistica e plastica della sua lavorazione. Gli oggetti più antichi esposti sono i reliquari a busto, che ebbero grande diffusione in seguito alle precise disposizioni emanate dal Concilio di Trento nel 1563. Con l'avvento del barocco si diffonde un modello di ostensori lignei, che richiamano a quelli argentei sicuramente più costosi. Usuale diventa anche la produzione di reliquari antropomorfi, la cui forma riproduce quella parte del corpo rappresentato dalla reliquia. Protagonista assoluta del XVII secolo e del successivo, però, è la scultura lignea a tutto tondo, immagini di fede che per la penetrante suggestione della realtà, la teatralità delle pose e seguendo i dettami artistici provenienti dai centri propulsori, in particolare Napoli, hanno arricchito gli arredi liturgici di molte chiese. Tra le opere esposte, di particolare interesse storico-artistico:

V - Archivio storico

Completa la visita al Museo, l'Archivio storico che conserva un patrimonio di oltre 4000 unità. In esso sono conservati importanti documenti pergamenacei che coprono un arco temporale che va dalla seconda metà del XIII al XIX secolo e cartacei come atti amministrativi e di culto, anagrafici, attività di conventi, monasteri, congregazioni laiche, conservatori per la protezione di orfani e giovani donne, oltre a un archivio di musica sacra in parte manoscritta, in parte a stampa.

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Touring, Milano, 2005, p. 200, ISBN 9788836536535
Voci correlate
Collegamenti esterni