Museo Diocesano di Brescia
Museo Diocesano di Brescia | |
Chiostro maggiore (fine XVI secolo) | |
Categoria | Musei diocesani |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Comune | Brescia |
Diocesi | Diocesi di Brescia |
Indirizzo |
Via Gasparo da Salò, 13 25122 Brescia (BS) |
Telefono | +39 030 40233 |
Fax | + 39 030 3751064 |
Posta elettronica | museo@diocesi.brescia.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Diocesi di Brescia |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | codici miniati, dipinti, ex voto, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, bookshop, biglietteria, didattica, fototeca, organizzazione di eventi e mostre temporanee, sale per esposizioni, concerti, convegni e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | ex Monastero di San Giuseppe, chiostro maggiore |
Datazione sede | 1557 - 1610 |
Fondatori | mons. Luigi Morstabilini, mons. Angelo Pietrobelli |
Data di fondazione | 23 dicembre 1978 |
Il Museo Diocesano di Brescia, allestito nel chiostro maggiore dell'ex Monastero di San Giuseppe (1557 - 1610), è stato inaugurato il 23 dicembre 1978 dal vescovo Luigi Morstabilini (1964 - 1983) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di Maria Santissima Assunta e dal territorio diocesano.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale è articolato in cinque sezioni espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XII al XXI secolo.
Sezione I - Galleria
Nella galleria è raccolto un centinaio di opere, tra le quali spiccano per valore ed interesse culturale:
- Madonna con Gesù Bambino (prima metà del XIV secolo), tempera su tavola, di Paolo Veneziano.
- Polittico di sant'Orsola (metà del XV secolo), tempera su tavola, di Antonio Vivarini, proveniente dalla Chiesa di San Pietro in Oliveto. Il dipinto raffigura:
- scomparto centrale, Sant'Orsola e le compagne;[1]
- scomparti laterali, San Pietro e San Paolo.[2]
- Statua di san Giuseppe (XVI secolo), in legno.
- Madonna con Gesù Bambino in gloria e san Giovanni Evangelista, san Lorenzo Giustiniani e l'allegoria della Sapienza divina, detta anche Sacra conversazione o Visione di san Giovanni evangelista (1550 ca.), olio su tela, di Alessandro Bonvicino detto Moretto da Brescia, proveniente dalla Chiesa di San Pietro in Oliveto.[3]
- Gesù Cristo crocifisso (prima metà del XVI secolo), in legno policromo, attribuito a Maffeo Olivieri e Paolo da Caylina.
- Volto di Gesù Cristo (seconda metà del XVI secolo), olio su tela, attribuito alla bottega di Tiziano.
- Trasfigurazione (1594), bozzetto della pala d'altare per la Chiesa di Sant'Afra (ora Santuario di Sant'Angela Merici), opera di Tintoretto.
- Ultima cena (fine XVI secolo), olio su tela, di Giuseppe Amatore.
- Crocifisso (seconda metà del XVII - fine del XVIII secolo), scultura lignea, attribuita alla famiglia di scultori bresciani dei Callegari.
- Madonna con Gesù Bambino tra sant'Anna, san Giacomo maggiore e sant'Antonio abate (1693), olio su tela, di Andrea Celesti, proveniente dalla dalla Chiesa di San Giacomo.
- Dodici apostoli (fine XVII - inizio XVIII secolo), olio su tela, di Antonio Cinfrondi.
- Madonna con Gesù Bambino, san Leonardo e san Francesco di Paola (1754), olio su tela, di Giambattista Pittoni.
- San Silvestro battezza Costantino (1757 - 1759), olio su tela, di Giambattista Tiepolo.
Sezione II - Ex voto
Nella sezione è esposta una preziosa raccolta di ex voto dipinti, databili dal XVIII al XIX secolo, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria del Patrocinio, tra i quali si distinguono:
- Bambino salvato da Maria Vergine (1770), di Gaudenzio Botti e Francesco Savanni.
Sezione III - Codici miniati
La sezione ospita ventidue codici miniati, databili dal XII al XVI secolo, provenienti quasi esclusivamente dalla Biblioteca capitolare di Brescia.
I manoscritti più antichi furono realizzati per il vescovo Jacopo de Atti (a Brescia dal (1335 al 1344), e raccolgono opere con miniature di scuola francese e bolognese. Di rilievo:
- De vita christiana, il cosiddetto Capitolare 13 (seconda metà del XII secolo), manoscritto di Bonizone da Sutri.
- Antifonario (XII secolo) che contiene la prima officiatura completa della Festa di san Faustino e san Giovita, patroni della città.
- Summa theologiae di san Tommaso d'Aquino, manoscritto del XIV secolo.
Inoltre, vi sono esposti:
- Libri liturgici (messali e breviari) e musicali (antifonari e graduali) del XV secolo, decorati con splendidi capolettera miniati, motivi vegetali e floreali.
- Regola della Confraternita dei Santi Antonio abate, Faustino e Giovita, detta anche Mariegola di Collio (1523), manoscritto realizzato da un artista nell'ambito di Floriano Ferramola, proveniente dalla Parrocchia di Collio in Valtrompia.
Sezione IV - Oreficeria
La sezione dedicata alla suppellettile liturgica espone in ordine cronologico e tipologico, un considerevole gruppo di suppellettili liturgiche, databili dalla seconda metà del XV secolo al XIX secolo, opera di argentieri ed orefici bresciani, veneti e milanesi. Di notevole interesse:
- Turibolo architettonico (XV secolo), in rame sbalzato, di bottega lombardo-veneta.
- Calice (seconda metà del XV secolo), decorato con smalti, di bottega italiana.
- Croce da tavolo (XVI secolo), in argento dorato con pietre dure, proveniente dalla Chiesa di Sant'Eufemia.
- Pace (XVI secolo), in argento, di bottega bresciana.
- Croce processionale (inizio del XVI secolo) con figure a getto applicate alla sommità dei bracci e clipei decorati con raffigurazioni ad incisione, opera di bottega bresciana.
- Reliquiario Gambara (metà del XVI secolo), in ebano e argento, opera di argentiere romano.
- Ostensorio (primo quarto del XVII secolo), in argento sbalzato, realizzato da Girolamo Quadri.
- Calice di Pontevico (1714), in oro, argento e pietre preziose, capolavoro dell'orafo milanese Carlo Grossi.
Sezione V - Paramenti liturgici
La sezione dedicata al tessuto liturgico, inaugurata nel 1997, comprende una collezione di paramenti sacri, databili dalla fine del XV all'inizio del XIX secolo, per lo più di manifattura veneziana e francese, esposti per significato, colori, simboli e stili. Di rilievo:
- Croce di pianeta (prima metà del XVI secolo) di manifattura della Germania meridionale.
- Pianeta (1690 ca.), in damasco liseré broccato, di manifattura veneziana.
- Pianeta (1700 - 1715), in damasco broccato, di manifattura francese o italiana.
- Pianeta rossa (1720 - 1730), in damasco lanciato, di manifattura veneziana.
- Piviale (1725 - 1730), in lampasso lanciato broccato, di manifattura veneziana o lionese.
- Pianeta (1735 - 1740), in lampasso liseré broccato, di manifattura lionese.
Inoltre, nella sezione è stato ricostruito un telaio del XVII secolo accompagnato da pannelli didattici che illustrano la storia della tessitura.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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