Niccolò Alberti
Niccolò Alberti, O.P. Cardinale | |
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Nascita | Prato metà del XIII secolo |
Morte | Avignone 1º aprile 1321 |
Sepoltura | Chiesa dei domenicani di Avignone |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 1º luglio 1299 da papa Bonifacio VIII |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
18 dicembre 1303 da Benedetto XI (vedi) |
Cardinale per | 17 anni, 3 mesi e 14 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Niccolò Alberti (Prato metà del XIII secolo; † Avignone, 1º aprile 1321) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1250 a Prato, da Mainardo Alberti, conte di Prato, e dalla moglie Bartolomea Martini.[1]
Entrò nell'Ordine dei Predicatori nel 1266, nel convento di Santa Maria Novella, a Firenze. Conseguì un dottorato come maître in teologia presso l'università di Parigi. Fu professore presso il convento di santa Maria sopra Minerva, Roma. Procuratore generale del suo ordine nel 1296 e provinciale a Roma l'anno seguente.
Fu nominato vescovo di Spoleto nel 1299. Ottenne la licenza pontificia per fare testamento il 2 giugno 1300.
Fu legato pontificio di papa Bonifacio VIII presso le corti di re Filippo IV di Francia ed Edoardo I d'Inghilterra, con l'incarico di riconciliarli; missione che portò a buon fine. Rientrato in sede, fu nominato vicario del papa a Roma il 15 maggio 1302, pur mantenendo la sede di Spoleto.
Cardinalato
Fu creato cardinale vescovo della sede suburbicaria di Ostia e Velletri da papa Benedetto XI, suo correligionario, nel concistoro del 18 dicembre 1303. Legato di questi a Firenze e in Lombardia da 19 febbraio al 14 luglio 1304, dove emanò l'interdetto contro la prima.
Partecipò al conclave del 1304-1305, che elesse l'arcivescovo di Bordeaux, Bertrand de Got, che prese il nome di papa Clemente V. Fu inviato in Francia, in missione per esaminare l'opera Postilla super Apocalypsim di Pietro di Giovanni Olivi, O.F.M., che aveva causato grandi disordini presso i francescani.
Accompagnò il re Roberto d'Angiò il Saggio di Napoli nel suo regno come legato. Fece poi parte della legazione pontificia con i cardinali Francesco Napoleone Orsini e Arnaud de Falguières, alla cerimonia di incoronazione dell'imperatore Enrico VII a Roma il 19 giugno 1311.
Divenuto decano del Sacro Collegio nell'agosto 1313, prese parte come tale al conclave del 1314-1316, che elesse papa Giovanni XXII.
A lui si attribuiscono anche due opere, oggi perdute, il De Paradiso e De ratione Pontificalium Comitiorum habendorum, trattato sulle elezioni papali.
Morì il 1º aprile 1321 ad Avignone, dove fu sepolto nella chiesa del suo Ordine.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Spoleto | Successore: | |
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Francesco, O.F.M. 1295-1299 |
1º luglio 1299-1303 | Giovanni IV 1303- 1307 |
Predecessore: | Vicario del pontefice a Roma | Successore: | |
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Ranuccio, O.F.M. | 15 maggio 1302-1303 | Giovanni, (vescovo di Osimo)? |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Ostia e Velletri | Successore: | |
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Niccolò Boccassini, O.P. 1300-1303 |
1303 - 1321 | Raynaud de La Porte 1321-1325 |
Predecessore: | Decano del Sacro Collegio | Successore: | |
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Giovanni Minio da Morrovalle, O.F.M. 1311 - 1313 |
1313 - 1321 | Bérenger de Frédol il Vecchio 1321 - 1323 |
Note | |
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Bibliografia | |
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