Niccolò Caracciolo Moschino

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Niccolò Caracciolo Moschino, O.P.
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Napoli
1335 ca.
Morte Roma
29 luglio 1389
Sepoltura Basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma)
Conversione
Appartenenza
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(vedi)
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Cardinale
18 settembre 1378 da Urbano VI (vedi)
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Cardinale per 10 anni, 10 mesi e 11 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Invito all'ascolto
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Niccolò Caracciolo Moschino (Napoli, 1335 ca.; † Roma, 29 luglio 1389) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nacque a Napoli nella prima metà del XIV secolo. Proveniente dalla nobile famiglia napoletana dei Caracciolo, parente del futuro cardinale Corrado Caracciolo.

Carriera ecclesiastica

Entrò nell'Ordine dei frati predicatori. Nel 1363 il capitolo generale dell'Ordine, radunato a Magdeburgo, lo nominò lector di teologia per il convento di Firenze. Successivamente insegnò teologia presso il convento di San Domenico a Napoli e fu poi inquisitore nel regno di Sicilia, dove riuscì ad allacciare ottime relazioni con la regina Giovanna I. La regina lo inviò a Roma per congratularsi con papa Urbano VI per la sua elezione al pontificato.

Cardinalato

Nel concistoro del 18 settembre 1378 fu creato cardinale presbitero con il titolo di San Ciriaco alle Terme Diocleziane. Fu camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 1378 al 1386, quando si dimise. Fu nominato gran penitenziere nell'agosto 1379. Il 26 marzo 1382, in qualità di legato della Sede Apostolica, nomina il monaco Marco di Conte Graziani da Sansepolcro visitatore, correttore, punitore e riformatore del priore generale, degli abati, delle badesse, dei priori, delle prioresse, dei proposti, degli ufficiali, dei frati, delle suore e delle persone dell'Ordine camaldolese[1].

Nel 1381 il papa incoronò a Roma il nuovo re Carlo III, che aveva promesso in cambio a Francesco Prignani, nipote del pontefice, l'investitura di buona parte del Regno da conquistare. Entrato a Napoli, Carlo III si guardò bene dal mantenere le promesse fatte e così, nell'ottobre dell'anno seguente, Urbano VI si vide costretto ad inviare una ambasceria per chiedere al suo ex protetto di osservare la parola data.

Della legazione facevano parte, oltre al nostro, Bartolomeo Mezzavacca e Ludovico di Capua. I tre cardinali non ebbero successo; ma il papa vide nel risultato negativo una prova di infedeltà e privò del suo titolo Bartolomeo, mentre Ludovico, imprigionato, morì qualche anno dopo senza aver riacquistato la libertà.

L'unico a mantenere intatto il favore papale fu il Caracciolo, che l'anno successivo fu inviato a Bologna per riformare gli statuti della facoltà di teologia di quella università.

Gli si attribuiscono negli anni successivi anche fortunate ambascerie a Firenze, che avrebbe mantenuto nell'obbedienza romana, a Venezia e a Genova, che avrebbe indotto a riappacificarsi, e infine a Perugia nel 1387.

Morte

Morì il 29 luglio 1389 a Roma, in odore di santità e fu sepolto nella chiesa domenicana di santa Maria sopra Minerva.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale presbitero di San Ciriaco alle Terme Diocleziane Successore: CardinalCoA PioM.svg
Bernardo d'Albi 18 dicembre 137829 luglio 1389 Cristoforo Maroni I
II
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con
con
Bernardo d'Albi {{{data}}} Cristoforo Maroni
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Guillaume d'Aigrefeuille il Giovane, O.S.B. Clun. 13781386 Francesco Renzio I
II
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con
con
Guillaume d'Aigrefeuille il Giovane, O.S.B. Clun. {{{data}}} Francesco Renzio
Predecessore: Penitenziere Maggiore Successore: Emblem Holy See.svg
Elzéar de Sabran dopo l'8 agosto 138129 luglio 1389 Francesco Carbone, O.Cist. I
II
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con
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Elzéar de Sabran {{{data}}} Francesco Carbone, O.Cist.
Predecessore: Amministratore apostolico di Messina Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Dionisio da Murcia[2], O.E.S.A. dopo il 18 luglio 138010 luglio 1387 Maffiolo Lampugnani[3] I
II
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con
con
Dionisio da Murcia[2], O.E.S.A. {{{data}}} Maffiolo Lampugnani[3]
Note
  1. Firenze, Archivio di Stato, Notarile antecosimiano, 16183, 1382 marzo 26.
  2. cfr. (EN) Archbishop Dionisio da Murcia, O.E.S.A. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Archbishop Maffiolus de Lampugnano † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia