Arcidiocesi di Poznań

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Arcidiocesi di Poznań
Archidioecesis Posnaniensis
Chiesa latina

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Arcivescovo  Stanisław Gądecki
Sede Poznań

sede vacante
Poznań

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Suffraganea
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Stemma
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Polonia
diocesi suffraganee
Kalisz
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Jan Glapiak

Arcivescovi emeriti:

Parrocchie 412 (42 vicariati )
Sacerdoti

1.079 di cui   755 secolari e 324 regolari
1.371 battezzati per sacerdote

564 religiosi 1000 religiose
1.500.000 abitanti in 9.700 km²
1.480.000 battezzati (98,7%% del totale)
Eretta 968
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
ul. Ostrów Tumski 2, 61-109 Poznań
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2017 (gc ch )

Chiesa cattolica in Polonia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L' arcidiocesi di Poznań (in latino: Archidioecesis Posnaniensis ) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2016 contava 1.480.000 battezzati su 1.500.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo Stanisław Gądecki.

La chiesa principale dell'arcidiocesi è la cattedrale degli Apostoli Pietro e Paolo. L'attuale cattedrale gotica è situata sull'isola Ostrów Tumski a Poznań, circondata dai fiumi Warta e Cybina, sul sito dell'antica chiesa cattedrale costruita nel 968 prima testimonianza della presenza del cristianesimo in Polonia.

Territorio

La diocesi si estende nella parte occidentale del voivodato della Grande Polonia. Attualmente è composta da 412 parrocchie, concentrate in 42 decanati che coprono un'area di 9.700 km².

Storia

I confini

Le origini dell'arcidiocesi di Poznań risalgono al 968, cioè l'anno di fondazione del vescovato a Poznań, il primo vescovato della Polonia che copriva l'intero stato, dipendente direttamente dalla Santa Sede. Fu Papa Giovanni XIII che nominò Jordan primo vescovo di Poznań, dando iniziò alla gerarchia ecclesiastica polacca, mentre il principe Mieszko I costruì a Poznań la prima cattedrale della Polonia.

La diocesi di Poznań nel 1000 non fu assoggettata alla "prima Polonia", entrò nei suoi confini solo intorno al 1075. A quel tempo, quando il vescovato fu diviso, entrò a fa parte della Mazovia, in seguito divenuto arcidiaconato di Varsavia. A seguito della separazione della parte mazoviana della diocesi di Poznań, nel 1798 fu nominato un vescovo a Poznań. Dopo che la Polonia riacquistò l'indipendenza nel 1918, a causa della formazione di nuovi confini statali, alcune parrocchie dell'arcidiocesi di Poznań si trovarono al di fuori del territorio polacco-lituano.

L'organizzazione

La bolla De salutate animarum di Papa Pio VII del 1821 [1], che dava una nuova organizzazione alla Chiesa cattolica nello stato prussiano, collegava la diocesi di Poznań all'arcidiocesi di Gniezno attraverso un'unione personale sulla base di pari diritti. Quando la diocesi di Poznań fu elevata al rango di arcidiocesi, la residenza dell'arcivescovo si trovava a Poznań. La sua elezione, fatta congiuntamente da entrambi i capitoli, avveniva una volta a Gniezno e una volta a Poznań. L'unione personale venne temporaneamente abolita (pro hac vice) nel 1946, quando l'arcivescovo di Gniezno e Poznań, il cardinale August Hlond, fu nominato arcivescovo di Varsavia, rimanendo ancora a Gniezno. La stabilizzazione della vita ecclesiastica nel periodo tra le due guerre fu operata dal cardinale August Hlond, uno dei più grandi primati della storia della Polonia. È stato lui a modernizzare e approfondire il lavoro pastorale della Chiesa in Polonia, ripristinando anche l'antica autorità dei primati polacchi. Come protettore dell'emigrazione polacca, se ne prese cura fondando il Seminario straniero e la Società di Cristo per gli Emigrati della Polonia, la cui casa generalizia si trova a Poznań. Il Cardinale Hlond organizzò a Poznań: il "Congresso Missionario Internazionale" nel 1927, il Primo Congresso Eucaristico Nazionale nel 1930 e il Congresso Internazionale di Cristo Re nel 1937, da lui presieduto come legato pontificio. Nel 1948 Stefan Wyszyński divenne arcivescovo di Gniezno e Varsavia; si dovette attendere il 28 novembre 1972 quando i diritti metropolitani di Poznań, acquisiti nel 1821, furono ristabiliti dalla Santa Sede durante il ministero pastorale di Antoni Baraniak, S.D.B. [2].

In seguito alla riorganizzazione della chiesa in Polonia voluta da Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus [3] dell 25 marzo 1992, nove decanati meridionali dell'arcidiocesi di Poznań furono incorporati nella diocesi di Kalisz, suffraganea di Poznań. D'altra parte, in virtù della disposizione della Santa Sede del 25 marzo 2004, ventisei parrocchie dell'arcidiocesi di Poznań furono incorporate nell'arcidiocesi di Gniezno.

Storia recente

L'occupazione nazista subita dal 1939 al 1945 fu una tragica esperienza per l'arcidiocesi. La cattedrale e quasi tutte le chiese vennero chiuse. In tutta l'arcidiocesi c'erano solo 15 chiese per i polacchi e 15 per i tedeschi. Le chiese furono private delle loro preziose reliquie. Il clero fu deportato nei campi di concentramento e 240 sacerdoti diocesani vennero assassinati. L'attività dell'arcidiocesi fu organizzata dal vicario generale di Poznań Walenty Dymek [4], mentre si trovava agli arresti domiciliari. Dopo la fine delle ostilità, Walenty Dymek, già arcivescovo, si adoperò per ricostruire il seminario, la cattedrale e l'intera Ostrów Tumski.

Il lavoro di rinnovamento dell'arcidiocesi da lui intrapreso fu proseguito dal 1957 dal suo successore, l'arcivescovo Antoni Baraniak, S.D.B. che si occupò in particolare delle celebrazioni del millennio di Poznań con la partecipazione dell'Episcopato polacco e nel 1968, il 1º Sinodo diocesano che diede impulso la grande opera di rinnovamento spirituale della Chiesa di Poznań secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II. Un evento importante, fu l'istituzione della Pontificia Facoltà di Teologia nel 1974. Dopo la morte dell'arcivescovo Antoni Baraniak, il 23 settembre 1978 papa Giovanni Paolo I nominò suo successore Jerzy Stroba [5]. La sua attività fu contraddistinta principalmente dalla costruzione di nuove chiese, la creazione di tante nuove parrocchie e l'organizzazione del Sinodo dell'Arcidiocesi svoltosi dal 1992 al 1993. Un evento storico per il millennio fu la prima visita del Santo Padre Giovanni Paolo II a Poznań il 20 giugno 1983, coincisa con la beatificazione di Madre Ursula Ledóchowska [6]. I cambiamenti politici avvenuti in Polonia nei primi anni novanta permisero di utilizzare in modo più ampio i mezzi di comunicazione sociale nell'evangelizzazione. La prima rivista televisiva cattolica Source fu presentata dalla televisione di Poznań il 6 gennaio 1995; il 23 marzo 1995 fu inaugurata la radio diocesana Radio Emaus. Gli anni novanta furono segnati dal nuovo pellegrinaggio di Giovanni Paolo II a Poznań. Il 3 giugno 1997 ci fu l'incontro dei giovani presso le Croci di Poznań in piazza Adam Mickiewicz. Il 28 marzo 2002 il Papa nominò Arcivescovo Metropolita di Poznań Stanisław Gądecki [7], già vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Gniezno.

Cronotassi dei vescovi

  • Jordan † (968 - 984 deceduto)
  • Anonimo † (984 - 991/992 deceduto)
  • Unger † (991/992 - 999 ? deceduto)
  • Tymoteusz † (1002 - 1020)
  • Paulin † (1021 - 1035)
  • Benedykt I † (1037 - 1048)
  • Marceli † (1048 - 1065)
  • Teodor † (1065 - 1087)
  • Dionizy † (1088 - 1106)
  • Wawrzyniec † (1106 - 1027)

…....

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2016 su una popolazione di 1.500.000 persone contava 1.480.000 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.

Note
  1. Bolla De salutate animarum 1818, op. cit., Roma
  2. cfr. Archbishop Antoni Baraniak, S.D.B. su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-11-2020
  3. Bolla Totus tuus Poloniae populus 1992, op. cit., Città del Vaticano
  4. cfr. Walenty Dymek su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-11-2020
  5. cfr. Archbishop Jerzy Stroba su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-11-2020
  6. cfr. Santa Urszula (Orsola) Ledochowska su santiebeati.it. URL consultato il 18-11-2020
  7. cfr. Archbishop Stanisław Gądecki su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 18-11-2020
Bibliografia
  • (LA) Bolla De salute animarum - Bullarii romani continuatio, vol. Tomo XV, Roma, 1818
  • (LA) Bolla Totus Tuus Poloniae populus, Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale - ANNUS et VOL. LXXXIV, Roma, 1992 p.1110
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi
Collegamenti esterni