Santa Urszula Ledochowska
Santa Urszula (Ursula o Orsola) Ledóchowska, U.S.K.J. Religiosa | |
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al secolo Giulia | |
Santa | |
Età alla morte | 74 anni |
Nascita | Loosdorf 17 aprile 1865 |
Morte | Roma 29 maggio 1939 |
Appartenenza | Orsoline |
Vestizione | Cracovia, 17 aprile 1897 |
Professione religiosa | aprile 1899 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 20 giugno 1983, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 18 maggio 2003, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 29 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 29 maggio, n. 12:
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Santa Urszula (Ursula o Orsola) Ledóchowska, al secolo Giulia (Loosdorf, 17 aprile 1865; † Roma, 29 maggio 1939) è stata una religiosa e fondatrice polacca della congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante.
Biografia
Nacque a Loosdorf, nella Diocesi di Sankt Pölten, Austria, da una nobile famiglia di origini polacche: il padre Antonio Ledóchowski, conte polacco, e la madre, la contessa austriaca di origine svizzera Giuseppina Salis-Zizers, al battesimo le imposero il nome di Giulia Maria.
Tutta la famiglia era profondamente cattolica: lo zio Mieczysław fu cardinale, il fratello Włodzimierz fu il ventiseiesimo preposito generale della Compagnia di Gesù e la sorella Maria Teresa fu fondatrice delle Suore Missionarie di San Pietro Claver e beatificata da papa Paolo VI nel1975.
Ricevette l'istruzione elementare in famiglia e, dal 1875 al 1880, nel Collegio Dame Inglesi a St. Pölten dove i suoi si erano trasferiti nel 1874. La famiglia rientrò in patria nel 1883 nella tenuta di Lipnica Murowana nei pressi di Cracovia.
Nel 1885 la regione fu colpita da un'epidemia di vaiolo; il padre e la sorella Maria Teresa furono contagiati. Il padre non superò la grave malattia. Sul letto di morte volle essere assistito spiritualmente dalla sua figlia prediletta. In tale occasione Giulia chiese al padre morente il permesso di farsi religiosa, ciò che le venne concesso di cuore. Superata infine anche la resistenza della madre e dell'ambiente familiare, il 18 agosto del 1886 entrò nel Convento delle Suore Orsoline di Cracovia, dove il 17 aprile del 1887 iniziò il noviziato, ricevendo il nome di Maria Orsola[1].
Fu educatrice ed insegnante, istituì un pensionato per signorine, promuovendo tra le studentesse l'Associazione delle Figlie di Maria, tra il 1904 e il 1907 fu superiora del suo convento di Cracovia. Fu chiamata in Russia dal parroco della chiesa di Santa Caterina a Pietroburgo che le affidò la direzione di un internato di studentesse polacche in esilio, per far ciò dovette indossare abiti civili per sua sicurezza; nel 1909 fondò anche una casa delle Orsoline a Sortavale in Finlandia dove aprì, in via sperimentale, un pensionato e una scuola all'aria aperta, per ragazze cagionevoli di salute, nel contempo fondò nella stessa Pietroburgo una casa delle Orsoline.
Le sue origini austriache la fecero diventare oggetto di persecuzione da parte della polizia russa, durante la Prima guerra mondiale e nel 1914 si rifugiò in Svezia ,a Stoccolma dove fondò un pensionato ed una scuola; animata da grande senso di apostolato fondò per i cattolici svedesi il giornale Solglimstar che ancora si pubblica sotto altra testata. Proseguì la sua opera in Danimarca ad Aalborg nel 1917 per l'assistenza dei profughi polacchi, dove rimase fino al 1919, quando poté rientrare in Polonia nel suo convento di origine.
Nel 1920 ubbidendo ad un suo anelito, fondò la congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù con il compito dell'assistenza delle giovani non abbienti e per la cura di poveri, vecchi, bambini.
La congregazione ebbe l'approvazione definitiva da parte del Vaticano nel 1930. Crebbe velocemente e alla morte della madre il 29 maggio 1939, si contavano già 35 case con oltre 1000 suore.
Culto
Papa Giovanni Paolo II il 20 giugno 1983 con la lettera apostolica Inde ab ipsis[2] beatificò Orsola Ledóchowska a Poznan in Polonia. Il 18 maggio 2003 fu proclamata santa.
Note | |
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