San Bernardo degli Uberti
San Bernardo degli Uberti, O.S.B. Vall. Cardinale | |
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Santo | |
Pietro Perugino, San Bernardo degli Uberti (part. della Pala di Vallombrosa), 1500, tavola; Firenze, Galleria dell'Accademia | |
Età alla morte | circa 73 anni |
Nascita | Firenze 1060 ca. |
Morte | Parma 4 dicembre 1133 |
Sepoltura | Cattedrale di Santa Maria Assunta (Parma) |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | ottobre 1106 |
Consacrazione vescovile | Cattedrale di Santa Maria Assunta (Parma), novembre 1106 da Pasquale II |
Creato Cardinale |
1099 da Urbano II (vedi) |
Cardinale per | 35 anni e 4 giorni ca. |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Parma |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 4 dicembre |
Patrono di | Diocesi di Parma e copatrono della città |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su Salvador Miranda |
San Bernardo degli Uberti (Firenze, 1060 ca.; † Parma, 4 dicembre 1133) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Biografia
Nascita e vocazione
Figlio di Bruno e Ligarda (forse parente del cardinale Pietro Aldobrandini), nacque da una delle più illustri famiglie fiorentine dell'epoca, i Degli Uberti. Rimase presto orfano di padre e si ritrovò erede del cospicuo patrimonio di famiglia, ma preferì rinunciarvi per abbracciare la vita religiosa.
Il momento però era particolarmente delicato per la storia della Chiesa: nel 1085 papa Gregorio VII morì in esilio e le grandi tensioni tra papato e impero per la lotta per le investiture non erano ancora giunte alla soluzione del concordato di Worms (1122).
Nel 1085, pare dopo una visione, entrò quindi come monaco nell'abbazia di San Salvi della congregazione vallombrosana dell'Ordine di San Benedetto, uno degli ordini che stava partecipando più attivamente al grande moto di riforma monastica ed ecclesiale voluto da papa Gregorio VII: nel 1089 venne eletto abate di San Salvi, poi abate generale della congregazione (1099), distinguendosi sempre per la sua fedeltà alla sede apostolica.
Il cardinalato
Fu nominato cardinale da papa Urbano II nel 1099 e ottenne il titolo di San Crisogono: il pontefice morì poco dopo la celebrazione del concistoro e il suo successore, Pasquale II, nominò Bernardo legato pontificio per l'Alta Italia.
L'incarico era difficile: la maggioranza delle autorità civili e religiose di quelle regioni, riconosceva la legittimità dell'antipapa Clemente III, sostenuto dall'imperatore Enrico IV. Facevano eccezione Matilde di Canossa e l'abbazia di San Benedetto in Polirone.
Agli anni in cui Bernardo viaggiava per l'Italia del Nord risale un suo gesto che venne considerato miracoloso, avvenuto a Forlì: la città era in pericolo per un furioso incendio che nessun mezzo pareva idoneo a spegnere, anche a causa del forte vento; a Bernardo, che allora era provvidenzialmente proprio a Forlì, ci si rivolse per un un'intercessione. Alla preghiera del sant'uomo, il vento cessò e il fuoco si spense. I Forlivesi, allora, per gratitudine, affidarono ai Vallombrosani l'antica abazia di San Mercuriale[1].
Essendo vacante la sede episcopale parmense, Bernardo si offrì di celebrare gli offici in quella città per la festa dell'Assunta (titolare della cattedrale) del 1104. La città di Parma aveva dato i natali ai vescovi Cadalo e Guiberto (rispettivamente antipapi con i nomi di Onorio II e Clemente III) e il clero era sempre stato ostile alla riforma gregoriana. In quell'occasione Bernardo criticò aspramente l'imperatore Enrico IV del Sacro Romano Impero; le sue parole suscitarono l'ira delle autorità cittadine che insorsero e imprigionarono il cardinale, che venne liberato solo grazie alle pressioni di Matilde di Canossa.
Nonostante questa vicenda, solo due anni dopo una delegazione di cittadini parmigiani si recò dal pontefice richiedendogli la nomina a vescovo di Bernardo: Pasquale II si recò a Parma nel novembre 1106 per riconsacrare la cattedrale e ordinare vescovo Bernardo. Concesse anche alla diocesi il privilegio dell'immediata soggezione alla Santa Sede.
Negli anni successivi, il cardinale si fece anche mediatore tra il papa e il nuovo imperatore, Enrico V, che stava seguendo la politica di intransigenza del suo predecessore nella nomina dei vescovi. Bernardo rifiutò comunque il suo appoggio all'antipapa Gregorio VIII, insediato dall'imperatore. Forse prese parte agli incontri che portarono Enrico V, ormai privo dell'appoggio dei vescovi e della nobiltà di Germania, al concordato (1122) con il nuovo pontefice Gelasio II.
Bernardo degli Uberti morì a Parma nel 1139 e venne sepolto nella cattedrale cittadina.
Il culto
La pietà popolare iniziò ad attribuire all'intercessione di Bernardo numerosi prodigi già subito dopo la sua morte: secondo la consuetudine dell'epoca, fu il suo successore sulla cattedra di Parma, il vescovo Lanfranco, a procedere alla sua canonizzazione (il 3 dicembre 1139) mediante l'elevatio solenne delle reliquie, solo sei anni dopo la sua morte.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Parma | Successore: | |
---|---|---|---|
Wido 1085-1104 |
1106-1133 | Alberto 1133-1135 |
Note | |
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