San Clodoaldo
San Clodoaldo Presbitero | |
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Santo | |
Età alla morte | 36 anni |
Nascita | 524 |
Morte | Novientum 7 settembre 560 |
Ordinazione presbiterale | 551 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 7 settembre |
Patrono di | Fabbricanti di chiodi |
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Nel Martirologio Romano, 7 settembre, n. 8:
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San Clodoaldo, in francese Cloud (524; † Novientum, 7 settembre 560), è stato un presbitero e principe franco della dinastia dei merovingi. Privato del regno paterno dagli zii, divenne sacerdote.
Biografia
L'abbandono del potere terreno
Clodoaldo era il terzo figlio del re di Orléans, Clodomiro, e di sua moglie Gunteuca. Nel 524 suo padre venne ucciso in battaglia dal re dei Burgundi: Clodoaldo e i suoi due fratelli furono affidati alle cure della nonna Clotilde, in attesa che alla maggiore età potessero spartirsi i domini paterni. Ma i fratelli del padre, Childeberto e Clotario, iniziarono a complottare per eliminare i nipoti e spartirsi i territori di cui erano eredi. I due fratelli di Clodoaldo furono subito eliminati; lui, invece, grazie ad alcuni servi fedeli, riuscì a trovare rifugio fino al raggiungimento dell'età adulta.
Secondo la versione tramandata da San Gregorio di Tours, una volta raggiunta la maggiore età, anziché reclamare il trono perduto Clodoaldo preferì pronunciare i voti, ponendosi così interamente al servizio di Dio.
I suoi studi consistettero nella sola lettura delle Sacre Scritture ed il suo piacere nel vivere fu nella più severa ascesi. Dopo aver dispensato alle chiese ed ai poveri tutti quei beni materiali che erano sfuggiti alla razzia dei suoi zii, decise di seguire le orme del santo eremita Severino, che conduceva una vita solitaria e contemplativa in un eremo alle porte di Parigi.
Il giovane principe ricevette dalle sue mani l'abito religioso e si intrattenne per qualche tempo in sua compagnia al fine di formarsi degnamente a tutte le virtù monastiche. Childeberto e Clotario non poterono ignorare il loro nipote, ma vedendolo senza pretesa alcuna lo lasciarono in libertà e gli donarono quanto necessario per vivere nel luogo del suo ritiro.
Il ritiro in Provenza
Clodoaldo, ritenendo la sua condotta non ancora abbastanza solitaria, abbandonò la periferia parigina e si trasferì segretamente in Provenza, lontano dalla vista e dalla compagnia di tutti i suoi conoscenti.
Mentre stava costruendo la propria cella, un povero si presentò dinnanzi a lui. Pur essendo anch'egli privo di oro o argento o provvigioni da potergli donare, si spogliò generosamente del proprio saio. Questo atto di carità fu così gradito a Dio che la notte successiva l'oggetto donato s'illuminò e gli abitanti dei dintorni furono testimoni di questo fatto prodigioso.
Riconobbero così in San Cloud un eccellente servo di Cristo. Iniziarono dunque a recarsi da lui per onorare la sua santità e per ricevere i suoi consigli. Clodoaldo constatò suo malgrado di essere ormai divenuto più popolare in Provenza che a Parigi e scelse allora di tornare a Nogent-sur-Seine, a sud-ovest di Parigi.
Il ritorno a Parigi
Eusebio, l'allora vescovo della capitale francese, lo ordinò prete su sollecitazione del popolo verso il 551. Dopo aver esercitato per qualche tempo il suo ministero a Parigi, si ritirò di nuovo a vita contemplativa su una collina nei pressi della capitale.
Anche qui la sua solitudine durò poco, nuovi discepoli si unirono a lui e una nuova comunità monastica sorse su quella collina.
Morì santamente attorniato dai suoi monaci, il 7 settembre probabilmente dell'anno 560.
Culto
San Clotoaldo fu da subito onorato con un culto assai popolare e per assonanza (clou, in lingua francese, significa "chiodo") fu considerato patrono dei fabbricatori di chiodi.
La chiesa di San Clodoaldo
La cappella della prima comunità monastica venne ampliata o ricostruita da re Dagoberto I e divenne collegiata nel VIII secolo.
Nel 1376 il corpo del santo venne traslato della cripta nel coro della chiesa superiore appena ricostruita. In questa occasione, Aymeric de Magnac, allora vescovo di Parigi, donò un braccio del Santo alla sua famiglia. Esso, il 5 luglio 1405, fu posto nella cappella di famiglia nei pressi di Saint-Junien nella Haute-Vienne, dalla signora Perennelle Maignac, nipote del vescovo di Parigi e vedova di Clemente Reilhac, signore di Brigueil, dopo aver percorso a piedi nudi il percorso da Châtelard alla chiesa di Saint-Junien, con l'obbligo di tenere ogni anno, in perpetuo, una processione in onore di questa reliquia.
La chiesa collegiata di Saint-Cloud conobbe il suo momento di gloria nel 1589, quando vi si tenne il funerale di re Enrico III, assassinato dal monaco Jacques Clement. Dal 1635, la collegiata divenne chiesa parrocchiale.
Attorno al 1750 dell'edificio non restavano che rovine: vi erano rimaste solo le fondamenta del coro e transetto, l'abside della cripta e parte dell'abside della navata nord. Queste rovine si possono ancora vedere oggi in via Faïencerie a Saint-Cloud. La prima pietra di una nuova chiesa fu posta il 22 maggio 1778 dalla regina Maria Antonietta. Il cantiere, però, fu interrotto dallo scoppio della Rivoluzione francese. I lavori non ripresero che nel 1819. Il 25 agosto 1820 la chiesa fu consacrata.
Le reliquie del santo furono distrutte dai rivoluzionari, con l'eccezione delle ossa del braccio, custoditi in un reliquiario d'argento e salvate da un insegnante, la signora Pottée. Il 12 giugno 1848, questa reliquia fu restituita alla chiesa parrocchiale. Le ossa di una vertebra dorsale, conservate dal portinaio del santuario, furono restituite alla chiesa nel 1863.
La nuova chiesa, divenuta presto troppo piccola per il grande afflusso di fedeli, fu nuovamente ricostruita sotto Napoleone III. Nell'agosto del 1861 il principe ereditario, di appena cinque anni, pose la prima pietra della nuova chiesa, che fu poi consacrata nel 1878.
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