San Maiolo di Cluny
San Maiolo di Cluny, O.S.B. Clun. Monaco | |
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Santo | |
Età alla morte | circa 84 anni |
Nascita | Valensole 910 ca. |
Morte | Souvigny 994 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 11 maggio |
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Nel Martirologio Romano, 11 maggio, n. 6:
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San Maiolo di Cluny, in francese Mayeul o Maïeul (Valensole, 910 ca.; † Souvigny, 994), è stato un abate e monaco francese. Fu il quarto abate dell'Abbazia di Cluny. Immediatamente dopo la morte fu riconosciuto come santo, costituendo il primo grande culto cluniacense, uno dei più importanti del medioevo, che durò a Puy e a Souvigny fino alla Rivoluzione.
Biografia
Maiolo nacque a Valensole nel 910 circa, da una ricca famiglia di proprietari allodiali dell'Alta Provenza. Durante la sua infanzia, tra il 916 e il 918, fuggì con la famiglia dalla Provenza, sconvolta dalle guerre feudali, durante le quali i suoi genitori trovarono la morte. Egli si rifugiò in Borgogna, a Mâcon. Entrato nel clero secolare, studiò a Lione divenendo canonico e poi arcidiacono nella cattedrale di Mâcon. Nel 930 rifiutò la carica di arcivescovo di Besançon. Solo dieci anni dopo entrò come monaco a Cluny, dove pronunciò i voti nel 943 o 944. Fu dapprima armarius (bibliotecario e maestro di cerimonie); nel 948 il vecchio abate Aymard gli lasciò la direzione del monastero, e nel 954 diede le dimissioni. Iniziarono così i quarant'anni di Maiolo alla guida dell'Abbazia.
Le sue buone relazioni con Adelaide, sorella del re di Borgogna, Corrado il Pacifico e sposa di Ottone I, imperatore dal 962, gli conferirono una certa influenza tanto alla sua corte quanto a quella del figlio Ottone II. Egli intervenne persino nelle liti private della famiglia imperiale, il che gli valse di vedersi proporre il seggio papale dopo la morte di papa Benedetto VI o papa Benedetto VII, seggio che rifiutò, giudicandosi più utile tra i suoi monaci. I legami con l'Impero favorirono l'espansione della congregazione cluniacense verso est. Fu certamente uno dei consiglieri di Ugo il Grande, duca di Francia, ciò che gli permise di riformare diversi monasteri e di porvi abati regolari. Proseguì le relazioni che l'abate Oddone (secondo abate di Cluny) aveva iniziato con il Papato. Essendo Maiolo uomo di grande cultura, i copisti dello scriptorium di Cluny furono assai attivi nel lungo periodo in cui fu abate.
Maiolo prese a cuore lo sviluppo finanziario dell'abbazia, amministrando con cura le donazioni che affluivano verso un abate la cui fama era immensa. Esse comprendevano circa 900 villaggi, diritti e rendite parrocchiali, decime ecc..., che arricchirono l'abbazia. Queste donazioni, in gran parte, sono legate alla nuova organizzazione della memoria dei morti. Il loro culto assume a Cluny grande importanza. Oltre ai monaci, esso è indirizzato anche ai benefattori del monastero.
Dal 967 Maiolo proseguì la riforma dell'ordine iniziata da Oddone, instaurando la regola benedettina nei numerosi monasteri, rinforzando così l'influenza di Cluny in Occidente. Diffuse in tal modo la religiosità cluniacense in regioni lontane, come Pavia, che a sua volta la propagherà in Italia. Con lui, la congregazione cluniacense, fondata da Oddone, conobbe un grande sviluppo, assicurato dallo stretto controllo di Cluny sull'insieme dei monasteri da essa dipendenti. I tre monasteri di Cluny, Souvigny e Charlieu ne costituivano allora il cuore.
Maiolo, nel 955, iniziò grandi lavori nell'abbazia, divenuta troppo piccola per una comunità in grande crescita. Fu intrapresa la costruzione di una nuova chiesa, San Pietro Vecchio (Cluny II), che sarà consacrata nel 981. In occasione di un viaggio a Roma, riportò con sé Guglielmo da Volpiano, cui affidò l'abbazia di San Benigno a Digione, da dove riformò numerosi monasteri, specie in Normandia.
Nel 972 la sua cattura nelle Alpi da parte dei Saraceni di Frassineto provocò una mobilitazione generale dell'aristocrazia provenzale attorno al conte Guglielmo. Egli organizzò per liberarlo una guerra contro i Saraceni, che cacciò dalla Provenza dopo la battaglia di Tourtour (973).
Chiamato da Ugo Capeto a riformare l'abbazia di Saint Denis presso Parigi, Maiolo morì lungo la strada, a Souvigny, l'11 maggio 994, ove fu sepolto. Prima di morire, aveva fatto eleggere Odilone per guidare i destini dell'abbazia.
Culto
Rapida fu la diffusione del suo culto, attestato da numerosi calendari liturgici. A Cluny la prima Vita del santo, fu redatta nel 994 Sirus e Aldebardo condusse a termine l'opera, arricchendola di brani in versi: di questa vita in tre libri circolano tre recensioni. Nel 1033, Sant'Odilone redasse una nuova Vita; poco dopo il 1142 Nalgoldo riprese ancora l'argomento e precisando quanto scritto da Sirus. Verranno aggiunti due libri di Miracula e gli Uffici liturgici, in cui Odilone apportò nuovamente il suo contributo.
A Souvigny, il vescovo Begone di Clermont, consacrò a Maiolo un altare eretto sulla tomba, poco dopo il 994. Fra le chiese e i priorati che portano il nome del santo, bisogna ricordare la sua chiesa a Cluny e il priorato di Pavia.
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