San Paolo di Tebe




San Paolo di Tebe Laico | |
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Santo | |
Mattia Preti, San Paolo eremita (1656-1660), olio su tela | |
Età alla morte | circa 105 anni |
Nascita | Egitto 230 ca. |
Morte | Deserto della Tebaide 335 ca. |
Venerato da | Chiesa cattolica e da tutte le altre Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 10 gennaio |
Santuario principale | Monastero di San Paolo, Egitto |
Attributi | Abito con foglie di palma intrecciate, corvo con il pane nel becco, leoni, teschio |
Patrono di | Fabbricanti di stuoie |
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![]() | Nel Martirologio Romano, 10 gennaio, n. 2:
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San Paolo di Tebe l'Eremita (Egitto, 230 ca.; † Deserto della Tebaide, 335 ca.) è stato un eremita e laico egiziano, venerato dalla Chiesa cattolica e copta è considerato, dalla tradizione cristiana, il primo eremita. La sua ricorrenza liturgica viene celebrata il 10 gennaio.
Biografia
La fonte per la vita di Paolo è Sofronio Eusebio Girolamo, autore dell'agiografia Vita Sanctii Pauli primi eremitae risalente al seconda metà del IV secolo.
Paolo, giovane cristiano egizio di ricca famiglia e molto colto, fu costretto a lasciare la città per il deserto, in quanto denunciato come cristiano da familiari desiderosi di entrare in possesso del suo patrimonio, durante la persecuzione dell'imperatore romano Decio, persecuzione molto capillare e particolarmente cruenta anche se breve.
Terminata la persecuzione Paolo rimase nel deserto rinunciando al mondo, in completa solitudine; la narrazione agiografica narra che era nutrito solo dal pane trasportatogli da un corvo.
All'avvicinarsi della sua morte fu visitato da sant'Antonio abate. A costui Paolo espresse il desiderio di essere sepolto avvolto nel mantello che Antonio aveva ricevuto in dono dal vescovo Atanasio. Alla sua morte Antonio lo seppellirà, avvolto appunto in questo mantello.
Nei secoli seguenti
A Paolo di Tebe si ispira l'Ordine di San Paolo Primo Eremita (Monaci Paolini), sorto in Ungheria nel XIII secolo. Esso è ancora presente ai nostri giorni, in particolare in Polonia.
Iconografia
Nell'iconografia tradizionale è spesso ritratto assieme a Sant'Antonio, con il corvo, i due leoni e la sua tunica fatta di foglie di palma intrecciata.
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