Santa Teresa Eustochio Verzeri

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Santa Teresa Eustochio Verzeri, F.S.C.G.
Religiosa
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al secolo Ignazia
battezzata
Santa
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 50 anni
Nascita Bergamo
31 luglio 1801
Morte Brescia
3 marzo 1852
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa 8 febbraio 1831
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
Segretario {{{segretario}}}
Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 10 giugno 2001, da Giovanni Paolo II
Ricorrenza 3 marzo
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 3 marzo, n. 14:
« A Brescia, santa Teresa Eustochio (Ignazia) Verzeri, vergine, fondatrice dell’Istituto delle Figlie del Sacratissimo Cuore di Gesù. »

Santa Teresa Eustochio Verzeri, al secolo Ignazia (Bergamo, 31 luglio 1801; † Brescia, 3 marzo 1852) è stata una religiosa e fondatrice italiana delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù della Verzeri.

Vita

Era la primogenita dei sette figli di Antonio Verzeri e della contessa Elena Pedrocca-Grumelli. Compiti i primi studi in ambito domestico, entrò in convento presso le monache benedettine di Santa Grata, a Bergamo.

L'8 febbraio 1831 abbandonò la vita monastica, chiamata dal canonico Giuseppe Benaglio a dirigere una pia unione di giovani insegnanti consacrate al Sacro Cuore di Gesù che avevano come scopo l'educazione e la guida di ragazze povere, orfane e abbandonate.

Nel 1836 morì il canonico e tutta la responsabilità della conduzione dell'istituto rimase sulle spalle di Teresa, quando la congregazione non aveva ancora riconoscimento giuridico e canonico. Teresa cercò di fondere la sua congregazione con la Società del Sacro Cuore di Gesù di Madeleine-Sophie Barat, ma il suo tentativo fallì definitivamente nel 1838.

Nel 1840 si recò a Roma, dove rimase per sette mesi sperando di essere ricevuta dal pontefice: grazie all'appoggio dei cardinali Angelo Mai e Costantino Patrizi Naro ottenne un'udienza da Gregorio XVI che, il 14 maggio 1840, concesse alle Figlie del Sacro Cuore di Gesù il decretum laudis e ne approvò le costituzioni.

Dopo una vita di intensa donazione, Teresa Verzeri morì a Brescia il 3 marzo 1852.

Lasciò alla congregazione, già approvata dalla Chiesa e da parte civile, una vasta documentazione - soprattutto nelle Costituzioni, nel Libro dei Doveri e in più di 3.500 lettere - dalla quale è possibile attingere tutta la ricchezza della sua esperienza spirituale e umana.

Teresa così si espresse:

« "Le Figlie del Sacro Cuore di Gesù, come quelle che attingono la loro carità alla sorgente stessa dell'amore, cioè dal Cuore di Gesù Cristo, devono ardere verso i loro prossimi della carità medesima di quel Cuore divino. Carità purissima che non ha vista se non alla gloria di Dio e al bene delle anime; carità universale che non eccettua persona, ma tutti abbraccia; carità generosa che non si perde per patimento, non si sgomenta per contraddizione, ma anzi, nel patimento e nell'opposizione cresce in vigore e vince col pazientare" (Libro dei Doveri, vol. I, p. 58). »
Voci correlate
Collegamenti esterni