San Tiziano di Oderzo
San Tiziano di Oderzo Vescovo | |
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Santo | |
San Tiziano di Oderzo | |
Età alla morte | circa 77 anni |
Nascita | Eraclea 555 ca. |
Morte | Oderzo 16 gennaio 632 |
Sepoltura | Cattedrale di Santa Maria Assunta |
Appartenenza | Diocesi di Vittorio Veneto |
Consacrazione vescovile | 620 |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Oderzo |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 16 gennaio |
Santuario principale | Cattedrale di Santa Maria Assunta a Vittorio Veneto |
Attributi | mitria, baculo pastorale |
Patrono di | Diocesi di Vittorio Veneto, Ceneda, Oderzo, Vittorio Veneto |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it Scheda nel sito della diocesi o congregazione |
Nel Martirologio Romano, 16 gennaio, n. 6:
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San Tiziano di Oderzo (Eraclea, 555 ca.; † Oderzo, 16 gennaio 632) è stato un vescovo italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Biografia
Nacque da una nobile famiglia di Eraclea, antica città posta nel litorale veneto, secondo la tradizione nell'anno 555. Ebbe come maestro Floriano, vescovo di Oderzo: da lui fu ordinato diacono, sacerdote e quindi economo diocesano.
Le sue attività caritatevoli lo resero noto nella regione, tanto che quando Floriano lasciò la propria cattedra vacante per andare a Ravenna (o a Pola) forse a causa del cosiddetto Scisma dei Tre Capitoli, Tiziano fu eletto suo successore a furor di popolo[1], pur avendo quest'ultimo cercato, inutilmente, di farlo tornare a casa.
Visse religiosamente e divenne noto per le sue predicazioni e per il suo netto rifiuto dell'Arianesimo, allora diffuso tra le popolazioni longobarde.
Morì a Oderzo, forse nel 632, il 16 gennaio e fu sepolto nella cattedrale della città, oggi non più esistente. Il corpo del santo oggi riposa nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, nel quartiere di Ceneda, a Vittorio Veneto in un sarcofago di bronzo di stile neo-bizantino.
Il culto
Il culto di san Tiziano è comprovato sin dall'VIII secolo.
È il santo patrono della città di Vittorio Veneto, della Diocesi e della città di Oderzo. Si festeggia il 16 gennaio.
Leggenda di san Tiziano
Nella cattedrale di Oderzo, secondo alcune leggende trasmesseci dalla tradizione religiosa, sarebbero avvenuti molti "miracoli" che ne fecero aumentare la venerazione come santo in tutta la regione.
Una leggenda nata sulla storia del trafugamento delle sue spoglie racconta che il corpo del santo sarebbe stato sottratto una notte dai suoi conterranei di Eraclea per portarlo nella loro città. Gli abitanti di Oderzo, venuti a sapere del furto, avrebbero rincorso gli eracleani con intenzioni ostili reclamando la restituzione delle spoglie. Un vecchio sarebbe riuscito a evitare la battaglia consigliando alle parti di depositare il corpo di Tiziano in una barca sul Livenza, lasciando alla volontà di Dio la scelta del luogo dove Tiziano avrebbe riposato. La barca, risalendo "miracolosamente" il fiume, si sarebbe fermata a Settimo, attuale Portobuffolè, alcuni chilometri a monte. I religiosi opitergini (abitanti di Oderzo) letta questa come una vittoria, avrebbero posto il corpo su un carro che però i buoi non sarebbero riusciti a smuovere.
Fu così che il vecchio sarebbe riapparso, consigliando tre giorni di preghiera e digiuno, al termine dei quali una vedova del luogo attaccò il carro alla sua mucca e al suo vitello, che si diressero nella chiesa di Ceneda, dove appunto il corpo del santo oggi riposa. Sul luogo verrà edificata in seguito l'attuale cattedrale.
La verità storica dice invece che il corpo fu spostato prima ad Eraclea, città di fondazione opitergina oggi scomparsa tra le paludi della laguna di Venezia, poi a Ceneda, nelle prealpi venete, dai Longobardi, in quanto la gloriosa Oderzo, continuamente saccheggiata dai barbari, non era più sicura.
Saranno gli stessi Longobardi, a opera di Grimoaldo, a radere definitivamente al suolo la città nel 667 circa. A Ceneda verrà trasferita nello stesso periodo anche la sede vescovile.
Nell'arte
Nell'iconografia tradizionale san Tiziano di Oderzo viene raffigurato in vesti episcopali con mitria e baculo pastorale. Fra le opere di maggior rilievo storico-artistico, che lo raffigurano, si ricorda:
- Ciclo di cinque dipinti con Storie di san Tiziano di Oderzo (1534), tempera su tavola, di Pomponio Amalteo, che costituivano il parapetto dell'organo della Cattedrale, eseguito su commissione del cardinale Marino Grimani, attualmente conservato presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra "Albino Luciani" di Vittorio Veneto. Tra essi si segnalano i due dipinti raffiguranti:
- Il corpo di san Tiziano di Oderzo trainato dai buoi e trascinato dagli angeli contro corrente sul fiume Livenza;
- Abitanti di Oderzo e di Eraclea che si contendono il corpo di san Tiziano di Oderzo.
Predecessore: | Vescovo di Oderzo | Successore: | |
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Floriano | Inizio VII sec.-632 | Magno |
Note | |
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