Marino Grimani

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Marino Grimani
Cardinale
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battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte circa S anni
Nascita Venezia
1488/1489 ca.
Morte Orvieto
28 settembre 1546
Sepoltura Chiesa di San Francesco della Vigna (Venezia)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Nominato vescovo 16 agosto 1508 da papa Giulio II
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(vedi)
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Cardinale
3 maggio 1527 da Clemente VII (vedi)
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Cardinale per 19 anni, 4 mesi e 25 giorni
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Canonizzazione [[{{{aS}}}]]
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Altre ricorrenze
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Attributi {{{attributi}}}
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Incoronazione
Investitura
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Marino Grimani (Venezia, 1488/1489 ca.; † Orvieto, 28 settembre 1546) è stato un cardinale e patriarca italiano.

Cenni biografici

Nacque a Venezia intorno al 1488, terzogenito degli otto figli di Gerolamo Grimani ed Elena Priuli. Era nipote del cardinale Domenico Grimani, il cardinale Vincenzo Grimani fu suo pronipote.

La sua formazione fu affidata a importanti umanisti come Gregorio Amaseo,[1] Marco Musuro[2] e Girolamo Aleandro. Nel 1504 fu condotto a Roma dallo zio, il cardinale Domenico, dove fu istruito da Scipione Forteguerri.[3] Rimase invece senza successo il tentativo di ottenere che si impiegasse in questi compiti Erasmo da Rotterdam.

Non si hanno informazioni sulla sua ordinazione sacerdotale e vescovile, di certo egli celebrò messa nella Cappella Sistina il 19 dicembre 1519.

Lo zio cardinale gli ottenne nel 1508 l'elezione al vescovato di Ceneda, amministratore costituito fino al raggiungimento dell'età canonica di 27 anni, poi mutata nel 1517 col patriarcato di Aquileia.

Il neo patriarca fu più sensibile ai richiami mondani, artistici e politici che alla cura d'anime. Dedicò saltuarie attenzioni al suo patriarcato dove fece il suo ingresso il 31 ottobre 1524. A Udine, che dichiarò ufficialmente sede metropolitana, e a Cividale il Grimani si fermò sino al maggio dell'anno seguente, dettando disposizioni per il regolato vivere del clero e insieme provvedimenti volti a contrastare le infiltrazioni eretiche.

In seguito il Grimani si alternò tra Venezia e Roma dove, dietro esborso di 30.000 ducati richiesti dalla Santa Sede a causa delle ristrettezze economiche seguite al sacco di Roma, ottenne la nomina cardinalizia nel concistoro del 3 maggio 1527. In cambio egli rinunciò in favore del fratello Marco al patriarcato aquileiese nell'aprile dell'anno seguente, con diritto di regresso puntualmente esercitato alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel luglio 1544. Nuovamente patriarca, il Grimani ne dispose la successione in favore dell'altro fratello, Giovanni, riservandosi però titolo e rendite.

Ricevette il cappello rosso e il titolo presbiterale di san Vitale il 7 febbraio 1528 a Venezia. In aprile chiese sussidi finanziari al capitolo di Aquileia per andare a Roma ma il trasferimento non avvenne che alla fine dello stesso anno, quando prese residenza in una casa del Borgo vaticano. L'anno seguente fu nominato amministratore apostolico della sede vacante di Ceneda, incarico che assunse sino al 1540 e ancora dal 1545 fino alla sua morte. Nel 1530 assistette all'incoronazione di Carlo V a Bologna e prese parte agli incontri con la delegazione imperiale.

Optò per il titolo di san Marcello nel 1532. L'anno seguente assunse l'amministrazione della sede vacante di Concordia che amministrò fino al 1537 quando fu ceduta a Pietro Quirini, figlio diciottenne della sorella Paola. Nel 1534 assunse anche quella di Città Castello che tenne fino al 1539.

Morto Clemente VII il 25 settembre 1534 fu chiamato in conclave. Insieme con i cardinali Alessandro Cesarini, Giovanni Salviati e Niccolò Ridolfi diede vita a uno schieramento che in politica internazionale si professava neutrale. Grimiani si dovette efficacemente adoperare per la rapida elezione di Paolo III, avvenuta il 12 ottobre 1534, poiché papa Farnese lo ricompensò con molti benefici subito dopo la sua nomina.

Paolo III intendeva decisamente imporre il dominio di Roma su Perugia, tormentata dalle lotte di fazione e governata con fatica dai rappresentanti dell'autorità pontificia, e all'inizio di settembre 1535 vi si recò personalmente. Quindi, prima di tornare a Roma, in un concistoro aveva conferito dignità legatizia al Grimani. Durante il suo mandato perugino fu pure inviato a Venezia con il nunzio Girolamo Veralli per vincere la resistenza del governo della Serenissima affinché fosse radunato a Vicenza un concilio e riuscì a ottenere risposta positiva.

La legazione in Umbria si concluse nel marzo 1539. A questa data il Grimani era già da alcuni mesi a Roma dove si fermò sino all'estate. In giugno si recò in Friuli per affrontare le più stringenti questioni di governo delle sue diocesi, come i conflitti con le amministrazioni di Udine e Tolmezzo.

Rientrò a Roma e nell'agosto 1540 entrò, insieme con i cardinali Niccolò Ridolfi e Girolamo Aleandro, nella commissione cardinalizia deputata alla revisione delle procedure della Cancelleria Apostolica dove furono sanate irregolarità soprattutto finanziarie.

Nel 1542 visitò a più riprese i suoi governi spirituali in Friuli: in aprile si recò a San Vito al Tagliamento e nel settembre successivo a San Daniele. Quindi nel gennaio 1543 fu nella commissione di cardinali incaricata di seguire i lavori di riforma della Curia Romana e nel maggio seguente entrò anche in quella chiamata a decidere le sorti del concilio, riunito a Trento ma in stallo.

Il 5 marzo 1544 fu creato legatus Cispadanus, cioè rappresentante del pontefice a Parma e Piacenza, province settentrionali dello Stato della Chiesa, in sostituzione del cardinale Ugo Gambara. Tuttavia, in un momento in cui si stava realizzando il difficile disegno di Paolo III di alienare quegli stessi territori in favore dei Farnese, con la creazione dei Ducati emiliani, la presenza del Grimani non ebbe peso determinante.

Nell'agosto di quell'anno lasciò Piacenza essendo stato nominato legato ''a latere'' presso Francesco I di Francia per favorire la conclusione di un trattato di pace con Carlo V. La mediazione della diplomazia pontificia però fu rifiutata e la pace di Crépy tra i due sovrani fu conclusa il 18 settembre, poco prima dell'arrivo a Lione del Grimani e del cardinale Giovanni Morone, legato presso l'imperatore.

Nel 1539 aveva optato per il titolo di santa Maria in Trastevere. Nel 1541 passò all'ordine dei cardinali vescovi per assumere la sede suburbicaria di Frascati e nel 1543, divenuto sottodecano del Collegio Cardinalizio, quella di Porto e Santa Rufina, sede suburbicaria propria del sottodecano. L'anno prima della morte fu elevato patriarca titolare di Costantinopoli dei Latini.

Alla fine del 1545 il Grimani si recò nelle sue diocesi friulane. Un serio contrasto giurisdizionale con il Senato veneziano circa Ceneda, che il cardinale governava anche da un punto di vista statale, occupò la prima metà dell'anno seguente. Il Senato aveva deciso di sottrarre al cardinale la giurisdizione temporale su Ceneda e vi aveva inviato un suo rappresentante. Il Grimiani allora rientrò a Roma per consultarsi con il pontefice e ne ottenne l'appoggio.

Trascorse la tarda estate a Orvieto dove morì il 28 settembre 1546. Provvisoriamente fu sepolto in quella città, la salma fu poi trasferita a Venezia e tumulata in san Francesco della Vigna.

Il Grimani lasciò un figlio di nome Marinetto e due figlie: Laura ed Elena, unite per via di matrimonio ai prestigiosi casati veneziani degli Zeno e dei Contarini.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Ceneda Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco Brevio[4] 16 agosto 1508 - 19 gennaio 1517 Domenico Grimani
(amministratore apostolico)
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con
con
Francesco Brevio[4] {{{data}}} Domenico Grimani
(amministratore apostolico)
Predecessore: Patriarca di Aquileia Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Domenico Grimani 19 gennaio 1517 - 16 aprile 1529 Marco Grimani I

Marco Grimani 17 settembre 1535 - 23 gennaio 1545 Giovanni Grimani II
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con
con
Domenico Grimani {{{data}}} Marco Grimani
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Francesco Conti 7 febbraio 1528 - 3 marzo 1533 Esteban Gabriel Merino I
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con
Francesco Conti {{{data}}} Esteban Gabriel Merino
Predecessore: Amministratore apostolico di Ceneda Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Grimani 18 dicembre 1531 - 20 febbraio 1540 Giovanni Grimani
(vescovo)
I

Giovanni Grimani
(vescovo)
23 gennaio 1545 - 28 settembre 1546 Michele della Torre
(vescovo)
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con
con
Giovanni Grimani {{{data}}} Giovanni Grimani
(vescovo)
Predecessore: Cardinale presbitero di San Marcello Successore: CardinalCoA PioM.svg
Egidio da Viterbo, O.E.S.A. 3 marzo 1533 - 4 agosto 1539 Dionisio Laurerio, O.S.M. I
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con
Egidio da Viterbo, O.E.S.A. {{{data}}} Dionisio Laurerio, O.S.M.
Predecessore: Amministratore apostolico di Concordia Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Argentino[5]
(vescovo)
luglio 1533 - 11 aprile 1537 Pietro Querini[6]
(vescovo)
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con
Giovanni Argentino[5]
(vescovo)
{{{data}}} Pietro Querini[6]
(vescovo)
Predecessore: Amministratore apostolico di Città di Castello Successore: BishopCoA PioM.svg
Baldassarre Caetano de Grassi[7]
(vescovo)
19 aprile 1534 - 4 marzo 1539 Alessandro Stefano Filodori[8], O.P.
(vescovo)
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con
Baldassarre Caetano de Grassi[7]
(vescovo)
{{{data}}} Alessandro Stefano Filodori[8], O.P.
(vescovo)
Predecessore: Amministratore apostolico di Saint-Pons-de-Thomières Successore: BishopCoA PioM.svg
Alessandro Farnese 13 novembre - 20 novembre 1534 François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève
(vescovo)
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Alessandro Farnese {{{data}}} François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève
(vescovo)
Predecessore: Legato apostolico di Perugia e dell'Umbria Successore: Emblem Holy See.svg
Ippolito de' Medici 22 dicembre 1535 - 21 aprile 1539 Cristoforo Giacobazzi I
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Ippolito de' Medici {{{data}}} Cristoforo Giacobazzi
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gianvincenzo Carafa 4 agosto 1539 - 13 marzo 1541 Francesco Corner I
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Gianvincenzo Carafa {{{data}}} Francesco Corner
Predecessore: Cardinale vescovo di Frascati Successore: CardinalCoA PioM.svg
François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève 13 marzo 1541 - 24 settembre 1543 Philippe de la Chambre, O.S.B. Clun. I
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François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève {{{data}}} Philippe de la Chambre, O.S.B. Clun.
Predecessore: Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hier. 24 settembre 1543 - 28 settembre 1546 Giovanni Salviati I
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Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hier. {{{data}}} Giovanni Salviati
Predecessore: Sottodecano del Collegio Cardinalizio Successore: Pavillon pontifical.png
Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hier. 24 settembre 1543 - 28 settembre 1546 Giovanni Salviati I
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Antonio Sanseverino, O.S.Io.Hier. {{{data}}} Giovanni Salviati
Predecessore: Patriarca titolare di Costantinopoli Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Francesco Pisani[9] 23 marzo 1545 - 28 settembre 1546 Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hier. I
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Francesco Pisani[9] {{{data}}} Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hier.
Note
  1. AMASEO, Gregorio su treccani.it. URL consultato il 06-08-2021
  2. Guido Mazzoni, MUSURO, Marco su treccani.it. URL consultato il 06-08-2021
  3. Francesco Piovan, FORTEGUERRI, Scipione su treccani.it. URL consultato il 06-08-2021
  4. Bishop Francesco Brevio † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
  5. Bishop Giovanni Argentino † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
  6. Bishop Pietro Querini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
  7. Bishop Baldassarre Caetano de Grassi † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
  8. Bishop Alessandro Stefano Filodori, O.P. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
  9. Patriarch Francesco Pisani † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 06-08-2021
Bibliografia
  • Giampiero Brunelli, GRIMANI, Marino su treccani.it. URL consultato il 07-12-2021
  • Giuseppe Gullino, GRIMANI Marino su dizionariobiograficodeifriulani.it. URL consultato il 07-12-2021