Ulrico Zwingli

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Ulrico Zwingli
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Hans Asper, Ritratto di Ulrich Zwingli (1531); Winterthur (Svizzera), Kunstmuseum
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 47 anni
Nascita Wildhaus
1º gennaio 1484
Morte Kappel am Albis
11 ottobre 1531
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Costanza, 1506
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Ulrico Zwingli (in tedesco Huldrych anche Huldreych, Huldreich e Ulrich Zwingl; Wildhaus, 1º gennaio 1484; † Kappel am Albis, 11 ottobre 1531) è stato un presbitero e teologo svizzero. Fu uno dei più importanti riformatori religiosi del Protestantesimo.

Cenni biografici

Nacque il 10 gennaio 1484 a Wildhaus, nel Toggenburg (attuale Svizzera, allora dominio del convento di San Gallo), terzogenito degli otto figli di Ulrich, contadino e Amtmann (giudice locale), e di Margaretha Bruggmann. Nel 1489 venne affidato alla custodia dello zio Bartholomäus, decano a Weesen, dove frequentò la scuola.

Dal 1494 frequentò le scuole di latino a Basilea e Berna, nel 1498 si iscrisse all'Università di Vienna e nel 1502 a quella di Basilea, dove conseguì nel 1504 il titolo di baccalaureus e nel 1506 quello di magister artium. In quell'anno iniziò gli studi di teologia e poco dopo fu ordinato sacerdote nel duomo di Costanza dal vescovo Hugo von Landenberg, quindi nominato parroco a Glarona.

Nella primavera del 1516 incontrò Erasmo da Rotterdam, che influenzò profondamente Zwingli che accanto all'attività pastorale aveva svolto studi da autodidatta e allacciato contatti con esponenti dell'Umanesimo confederato, tra questi Joachim Vadiano e Glareano.

Quale cappellano militare seguì le truppe glaronesi in Italia almeno due volte, a Novara nel 1513 e a Marignano nel 1515. All'epoca Zwingli era ancora fedele a Roma e dal 1515 al 1520 beneficiò di una pensione papale. Nel 1516 divenne prete secolare dell' abbazia di Einsiedeln, dove predicò contro gli eccessi delle indulgenze e criticò il servizio mercenario. La lettura in greco delle lettere di san Paolo e del Vangelo di Giovanni, alla luce dei trattati di sant'Agostino, ebbero un influsso determinante sul suo futuro sviluppo intellettuale.

Dal 1519 fu arciprete presso la principale chiesa di Zurigo, la Grossmünsterkirche. Qui iniziò a predicare secondo un preciso programma, commentando il Vangelo in vista di un rinnovamento etico-religioso della vita cristiana, polemizzando contro la curia avida di denaro e, sotto l'aspetto dottrinale, contro il culto dei santi, gli ordini religiosi degenerati, il purgatorio, e per una dottrina religiosa più elevata e semplificata.

Nel 1522, quando alcuni stimati cittadini di Zurigo violarono in maniera ostentata il precetto del digiuno quaresimale richiamandosi all'arciprete della Grossmünster, sorse un conflitto con il vescovo di Costanza, a cui la città faceva capo sul piano ecclesiastico. Zwingli giustificò l'infrazione con il suo primo vero scritto di stampo riformatore Vom Erkiesen und Fryheit der Spysen, (1522), in cui contrappose il principio della sola scriptura al vigente principio dell'ad fontes. Lo stesso anno chiese al vescovo di Costanza l'abolizione del celibato dei preti e l'introduzione della predica basata sul testo biblico Supplicatio ad Hugonem episcopum Constantiensem. Nel mese di agosto contestò infine di principio la competenza del vescovo Apologeticus Archeteles.

Nella lotta contro il vescovo di Costanza, Zwingli ebbe sempre l'appoggio del senato della città, il quale emanò alcune riforme che Zwingli ispirò e preparò dottrinalmente:

  • luglio 1522, imposizione di predicare scritturalmente anche al clero secolare;
  • fine 1522, libertà di predicazione della Riforma;
  • 1523, assunzione dell'amministrazione della Chiesa da parte del senato;
  • 1528, istituzione del sinodo del clero.

Nel 1522 sposò Anna Reinhart. Il matrimonio con Zwingli fu confermato il 2 aprile 1524 con una funzione religiosa pubblica. Nella seconda battaglia di Kappel non perse solo il secondo marito ma anche il loro figlio Gerold, un genero, un fratello e un cognato. In seguito visse fino alla morte presso Heinrich Bullinger.

Zwingli si trovò ben presto, come Martin Lutero, a contenere elementi radicali ed estremisti come gli anabattisti e gli "spiritualisti"; ma a differenza di Lutero egli cercò di combatterli sul piano politico-dottrinale, elaborando i concetti della Chiesa del popolo e dell'autorità statale, mentre la sua dottrina teologica rimaneva vicina a quella dei gruppi radicali.

La controversia relativa alla santa Cena che lo oppose a Martin Lutero, in particolare sulla questione riguardante la natura della presenza di Cristo, che non fu risolta nemmeno durante la Disputa di Marburgo del 1529, ebbe gravi conseguenze. Tale disputa segnò un momento chiave nell'evoluzione distinta delle correnti all'interno del protestantesimo.

L'aggressiva politica di Zurigo contro i cantoni confederati ostili alla Riforma e volta a ottenere l'autorizzazione alla libera predicazione evangelica, sfociarono nella seconda guerra di Kappel del 1531, in cui Zwingli fu fatto prigioniero, essendosi rifiutato di confessarsi e di invocare la Madonna e i Santi. L'11 ottobre 1531 fu passato per le armi e bruciato come eretico. Anche se la sua morte violenta marcò una battuta d'arresto per la Riforma di impronta zwingliana, essa fu tuttavia proseguita in larga misura dal suo successore, Heinrich Bullinger.

Bibliografia
  • Delio Cantimori Enciclopedia italiana Treccani, (1937), online