Utente:Elvezio Del Pietro/Abbazia di Saint-Martin d'Aina
Basilica di Saint-Martin d'Ainay | |
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Chiesa abbaziale | |
Stato | Francia |
Regione | Alvernia-Rodano-Alpi |
Comune | Lione |
Diocesi | Arcidiocesi di Lione |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | San Martino di Tours |
Sigla Ordine qualificante | O.S.B. |
Inizio della costruzione | XI secolo (dopo l'incendio della costruzione precedente) |
Data di consacrazione | 29 gennaio 1107 |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipologia | culturale |
Criterio | (i)(ii)(vi) |
Pericolo | non in pericolo |
Anno | 1991 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
La Basilica di Saint-Martin d'Ainay è una chiesa cattolica di Lione, nel dipartimento del Rodano. Si trova nel quartiere di Ainay, sulla penisola di Lione. Antica chiesa abbaziale, fu elevata al rango di basilica nel 1905 da papa San Pio X. Dal 1840 la chiesa è monumento storico di Francia.[1]
Storia
I monaci dell'abbazia di Ainay sostenevano, sulla base di uno scritto di san Gregorio di Tours, che il cenobio era stato fondato nel V secolo, sul luogo del ritrovamento dei resti dei santi martiri di Lione[2], e presentarono alla venerazione un sacchetto di ceneri e una pietra su cui si dice che Positino abbia posto la testa. Un'altra tradizione narra che l'abbazia fu fondata da un eremita di nome Badulphe e dedicata a san Martino di Tours.
L'abbazia ebbe un ruolo centrale nella celebrazione della Festa delle Meraviglie, la cui origine è attribuita a San Badulphe. Celebrava Santi Potino, Blandina e compagni martiri di Lione il 2 giugno, una ricorrenza che era tra le più grandi solennità del monastero.
Un priorato benedettino fu fondato sulla penisola di Lione nell'859, al tempo dell'arcivescovo Aureliano. Il monastero fu elevata al rango di abbazia, iniziarono importanti lavori: costruita alla fine dell'XI secolo per volere del padre abate Gaucerand, la chiesa abbaziale fu consacrata il 29 gennaio 1107, e dedicata a San Martino di Tours da papa Pasquale II. Questa chiesa è una delle poche chiese romaniche conservate a Lione. Lo stesso giorno è stato dedicato un altare alla Immacolata Concezione di Maria.
Nel XIII secolo, durante il regno di San Luigi, al primo concilio di Lione, convocato da papa Innocenzo IV per scomunicare l'imperatore Federico II di Svevia, il papa riconobbe la preminenza dell'abbazia su 71 chiese, abbazie e priorati dalla Borgogna alla Provenza. Jean II de la Palud, abate tra il 1313 e il 1324, fece costruire un palazzo nel monastero.
Durante il Rinascimento, il monastero aveva un porto, il suo abate viveva in un palazzo e i monaci avevano edifici importanti con chiostro, giardino e vigneto. La vita monastica divenne più rilassata: infatti, l'abate fu d'ora in poi nominato dal re, secondo il sistema della commenda.
Dal 1504, alla corona francese fu affidata la nomina degli abati commendatari, che segnò l'inizio del declino dell'abbazia. Da questo periodo in poi, vari possedimenti furono venduti, divenendo nuovi quartieri della città.
Nel 1562, durante le guerre di religione francesi, le truppe del barone des Adrets distrussero parte degli edifici: il chiostro fu raso al suolo, la chiesa devastata e gli archivi bruciati. Nel 1600, Enrico IV soggiornò nell'abbazia in occasione del suo matrimonio con Maria de' Medici, che si tenne nella cattedrale di Lione.
Camille de Neufville de Villeroy fu nominato abate commendatario all'età di cinque anni. Consacrato arcivescovo di Lione nel 1653, ottenne la secolarizzazione dell'abbazia nel 1685.
- 859 - 895: Aurélien (Aurelianus)
- Utubaldus
- Artaud
- Gauceran
- 937 - 964: Amblard
- Egilbert
- 980 - 983: Astier (Austerius)
- Durand
- citato nel 1007: Raynald ou Renaud (Rainaldus)
- citato nel 1018: Arnould
- citato nel 1022: Gérard ou Girard
- Adalard
- Girard II
- citato nel 1070: Guichard I
- Garnier
- Humbert I
- Arthaud
- 1102 - 1107: Gauceran ou Jocerand
- 1107 - 1112: Bernard de Talaru-Chalmazel
- 1112 - 1131: Ponce
- 1131 - 1139: Ogier
- Bérard Augier
- Hugues Palatin
- Guichard II
- cité en 1186: Étienne
- cité en 1190: Humbert II
- cité en 1200 et 1212: Ermendric
- 1212 - 1215: Jean le Roux (nome latino: Rufus)
- citato nel 1217: Renaud III
- citato nel 1221: Jean
- 1225 - 1229: Guillaume de Sartines
- 1230 - 1250: Girin de Clermont
- 1252 - 1268: Ayglier
- 1268 - 1272: Gaudemar
- 1272 - 1274: Hugues de Boissonnel
- 1274 - 1300: Josserand de Lavieu
- 1300 - 1307: Anthelme Rigaud
- 1307 - 1313: Humbert III de Varey
- 1313 - 1324: Jean II de la Palud
- 1328 - 1330: Guillaume d'Aure
- 1332 - 1361: Barthélemy de Civins
- 1363 - 1370: Guillaume d'Oncieux
- citato nel 1380: Adam de Mont
- citato nel 1394: Barthélemy
- 1400 - 1411: Antoine de Bron
- 1411 - 1418: Guillaume de la Grange
- 1418 - 1438: Jean de Barjac
- 1438 - 1457: Antoine du Terrail
- 1457 - 1505: Théodore du Terrail
- 1507 - 1529: Philibert Naturel de la Plaine
- 1532 - ? : Luigi di Borbone-Vendôme
- ? - 1540 : Antoine III de Talaru
- 1543 - 1552: Nicolas de Gaddi
- 1554 - 1562: François II de Tournon
- 1562 - 1567: Ippolito d'Este (1509-1572)
- 1568 - 1579: Vespasien Gribaldi
- 1582 - 1587: Louis de la Chambre
- 1588 - 1598: Pierre de Saint-Priest d'Épinac, arcivescovo di Lione
- 1599 - 1599: Michel Chevalier
- 1599 - 1620: Guillaume V Fouquet de la Varenned, vescovo di Angers
- 1621 - 1693: Camille de Neuville de Villeroy, arcivescovo di Lione
- 1693 - 1736: François-Henry de Nettancourt d’Haussonville de Vaubecour, vescovo di Montauban
- 1736 - 1747: Henri Oswald de La Tour d'Auvergne
- 1747 - 1747: Louis Chanier de la Roche
- 1747 - 1757: Frédéric Jérôme de La Rochefoucauld
- 1757 - 1758: Pierre Guérin de Tencin
- 1757 - 1780: Lazare Victor de Jarente de La Bruyère, ultimo abate secolare
Chiesa parrocchiale e basilica
Alla fine del XVII secolo il monastero scomparve. La chiesa e gli edifici rimanenti furono affidati ad un capitolo secolare nel 1685. Tra il 1723 e il 1769, il capitolo decise di suddividere il perimetro del caseggiato al fine di sviluppare il terreno. La chiesa divenne parrocchiale e, il 27 gennaio 1780.
Durante la rivoluzione, gli edifici monastici furono confiscati e il palazzo degli abati fu raso al suolo. La chiesa divenne un granaio, che ne impedì la distruzione.
La chiesa fu riaperta ai fedeli nel 1802. Classificato come monumento storico nel 1844, fu restaurato nel corso dell'ottocento in stile neoromanico. Gli architetti Pollet e Benoît lo restaurarono in uno spirito "romanico puro", distruggendo le ultime tracce del chiostro e ampliandolo con l'aggiunta di cappelle laterali.
Note | |
Collegamenti esterni | |
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