Utente:Paola Berrettini/Sacramentario

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Sacramentario è un libro liturgico utilizzato dal celebrante, vescovo o presbitero che contiene le formule eucologiche per l'eucaristia ed i sacramenti.

Storia

Sacramentario Gelasiano

Ii più antico libro liturgico della Chiesa romana giunto fino a noi è il cosiddetto Sacramentarium gelasianum vetus ( = GeV). Ci è pervenuto nel solo "codice Vaticano reginense latino 316", un manoscritto del VII-VIII secolo e fu pubblicato nel 1680 dal Cardinale Giuseppe Maria Tomasi.

Già dal titolo Liber Sacramentorum Romanae Ecclesiae Ordinis Anni Circuli, si deduce che questo è un libro ufficiale. L'autore è ignoto anche se non si può escludere che papa Gelasio I possa essere stato il compilatore dei principali formulari che vi sono raccolti. Il GeV è di fondamentale importanza per i riti del catecumenato e del battesimo, celebrati nella quaresima, con i tre "scrutini" e le consegne dei vangeli, del simbolo, del Padre nostro, come pure per la celebrazione del triduo sacro. Vi troviamo inoltre i riti della riconciliazione dei penitenti e della messa crismale.

La parte del "temporale" (ossia la parte che presenta il mistero di Cristo nel tempo) è divisa dal "santorale" (quella che presenta il mistero dei Santi nel tempo). Contrariamente al Sacramentario Veronese (che segue i mesi dell'anno), il Gelasiano è strutturato secondo l'anno liturgico. Un elemento questo che permette di stabilire il tempo di composizione [1]: ancora non compaiono le Orazioni per l'Avvento; all'epoca della composizione del Gelasiano infatti questo periodo dell'anno liturgico ancora non era stato strutturato nella forma e nei contenuti come lo conosciamo oggi.

Sacramentario gregoriano

Altro sacramentario celebre è il "gregoriano", [2] che è pervenuto attraverso molti manoscritti. È opinione condivisa da molti che deriverebbero tutti da una medesima fonte, attribuita a papa Gregorio Magno (590-604), ma redatta sotto Onorio (625-638). In genere la struttura gregoriana differisce da quella gelasiana per tre aspetti:

  • il gregoriano non è diviso in libri,[3]
  • ha solo un' orazione prima dell'orazione sulle offerte
  • indica la "stazione", ossia il luogo dove il papa celebrava in un determinato giorno

Il gregoriano è in genere un libro più semplice e meno ricco del gelasiano [4]

I due tipi principali del gregoriano sono:

  • l'" Adriano"
  • il "Paduense" (scritto intorno al 680-685, quindi 80 anni dopo papa Gregorio)

Il primo è così chiamato perché deriva da una copia dell'autentico gregoriano che papa Adriano I (772-795) mandò a Carlo Magno che gliene aveva fatto richiesta, e da questi conservato ad Aquisgrana. Infatti, verso la fine del VIII secolo, Carlo Magno volle unificare il suo impero,e pensò di adottare il Rito romano quale unica liturgia comune a tutti i territori conquistati. Chiese quindi al papa Adriano un Sacramentario che rispecchiasse la liturgia della sede di Pietro. Si vide recapitare un Sacramentario Gregoriano così come esisteva al tempo di Papa Adriano. Questo Sacramentario, già ritoccato rispetto agli antichi Gregoriani, fu ulteriormente adattato alle esigenze del costume dei Franchi. Tale adattamento fu operato dal liturgista palatino Alcuino il quale aggiunse una serie di adattamenti come appendice al Sacramentario inviato da Roma.

Fu tanta la fortuna incontrata dal Supplemento di Alcuino che, a partire dal IX secolo, molte formule dell'Appendice passarono nel testo vero e proprio fino a dar vita ad un nuovo Sacramentario, fusione completa del testo primitivo e dell'Appendice (X secolo). L' altro tipo di gregoriano è quello di Padova [5], redatto a Liegi verso la metà del IX secolo e poi portato a Verona, con aggiunte nei secoli X e XI.

Sacramentari gelasiani dell'VIII secolo

Una terza serie di sacramentari è costituita da quelli che una volta si chiamavano Missalia regis Pipini Ebbero origine dal fatto che il Gelasiano, come altri Sacramentari, fu ben presto portato oltralpe e trascritto abbondantemente con aggiunte varie a seconda delle Chiese che lo adottavano. Da queste fusioni sono derivati i cosiddetti sacramentari Gelasiani dell' VIII secolo:

  • Sacramentario di Gellone (770-780)
  • Sacramentario di Angoulême (790 ca.)
  • Sacramentario di San Gallo (800-820)

Questa serie di sacramentari ci è pervenuta in molte varianti. L'uso dei Sacramentari comincia a decadere col secolo X, quando sorgono i primi Messali plenari, benché si continuano a scrivere Sacramentari anche nei secoli XIII e XIV.

Sacramentario di San Gereone

Venne realizzato per la Chiesa di San Gereone, a Colonia tra il 996 e il 1002 è ora conservato a Parigi nella Bibliothèque nationale de France. Le parti relative alle festività più importanti dell'anno liturgico sono decorate.

Il libro è opera di due diversi artisti, uno dei quali ha realizzato l'Annunciazione, la Natività, la Maiestas Domini e la Pentecoste. Prezioso il simbolismo delle raffigurazioni: l'Annunciazione è inserita in una cornice con quattro sfere agli angoli e la Vergine Maria si trova all'interno di uno spazio di colore verde, la cui forma è simile alla valva delle ostriche. Tale simbolismo veniva usato per sottolineare la verginità della madre di Dio, in quanto la perla era ritenuta, secondo i naturalisti antichi, prodotta dalla conchiglia senza bisogno della fecondazione maschile.

Note

  1. La prima redazione può risalire con tutta certezza al VI secolo
  2. il cui titolo completo è Liber Sacramentorum de circulo anni expositus, a santo Gregorio papa Romano editus.
  3. Nel gregoriano il santorale è misto col temporale, anzi talvolta le domeniche prendono la denominazione da un santo celebrato precedentemente ( ad esempio gli apostoli Pietro e Paolo, Lorenzo)
  4. È infatti molto ridotto il numero dei prefazi, non ci sono più le benedizioni sul popolo, se non in quaresima).
  5. Identificato come bibl. capitolare D 47

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni