Giuseppe Costa
Giuseppe Costa, S.D.B. Presbitero | |
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Incarichi attuali | |
Segretario e co-portavoce del Rettor Maggiore dei Salesiani[1] | |
Età attuale | 78 anni |
Nascita | Gela [2] 22 settembre 1946 |
Vestizione | Istituto Sacro Cuore di Gesù di San Gregorio di Catania[3], 1962 |
Professione religiosa | Chiesa Madre Santa Maria degli Ammalati - San Gregorio (Ct), 16 agosto 1963 |
Ordinazione presbiterale | Chiesa San Domenico Savio (Gela), 26 ottobre 1974 dal vescovo Emanuele Romano |
Incarichi passati |
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Giuseppe Costa (Gela [2], 22 settembre 1946) è un presbitero, religioso e giornalista italiano della Società Salesiana di San Giovanni Bosco. Editore di Papa Benedetto XVI e co-portavoce del cardinale Ángel Fernández Artime Rettor maggiore dei Salesiani.
Biografia
Nascita e formazione
Giuseppe Costa, per gli amici Pippo, nacque in una famiglia dignitosa il 22 settembre 1946 a Gela[2], provincia di Caltanissetta Diocesi di Piazza Armerina. Figlio di Emanuele Costa (1915-2007) e Cettina Di Francesco (1925-2000) ebbe quattro fratelli: Gianni, Angelo, Daniele e Ugo dei quali lui era il secondogenito. Giuseppe ricevette il sacramento del battesimo nella Chiesa Madre Santa Maria Assunta di Gela.
La sua famiglia sensibile e aperta alle necessità del territorio lo educò alla gioia di vivere e di combattere con particolare attenzione verso il prossimo, la responsabilità al proprio dovere e il gusto del bello anche attraverso la lettura. Vive tutt'oggi l'impronta avuta dai genitori, profondamente cattolici e amanti della cultura e della vita. In ambito familiare la madre lo incoraggiò alla lettura della Bibbia e ai libri di cultura in genere, di religione, di storia, di narrativa. Giuseppe e i suoi fratelli poterono usufruire anche di un'enciclopedia per ragazzi. Frequentò la scuola elementare Antonietta e Salvatore Aldisio dal 1951 al 1955 e l'oratorio salesiano San Domenico Savio dove giocava a calcio e dove per dieci lire, presso la biblioteca, noleggiava i libri per ragazzi. Era brillante in tutte le materie, in particolare in italiano.
Il percorso verso il sacerdozio
Nell'ottobre 1957 lasciò Gela e si recò a Pedara[4] per seguire il dono della vocazione salesiana e sacerdotale. Qui nel 1959 fu membro della Compagnia San Luigi.
A Pedara allargò il cerchio delle amicizie e conobbe don Renato Ziggiotti[5] quinto successore di don Bosco.
Durante gli studi della scuola media, oltre al consueto impegno scolastico, si occupò di recensire libri. Don Philip Grech, il professore d'Inglese originario di Malta, abituò i suoi studenti a schedare le loro letture trascrivendone le pagine più belle e annotando un giudizio finale. Ebbe come compagno di classe Giuseppe Sottile[6].
Da seminarista a presbitero
Nel 1962, dopo il V Ginnasio, con la vestizione iniziò il Noviziato nella Società salesiana di San Giovanni Bosco all'Istituto Sacro Cuore di Gesù di San Gregorio di Catania[3]. La cerimonia fu presieduta dal Cardinale Raúl Silva Henríquez, presenti anche l'ispettore di Sicilia don Tomé Bartolomeo e il maestro don Vincenzo La Mantia. Il 16 agosto del 1963 con la professione religiosa nella Chiesa Madre Santa Maria degli Ammalati a San Gregorio (Ct) emise i voti.
Nel 1964, presso il Liceo Don Bosco di Catania conseguì la Maturità classica. Il 14 aprile 1966 incontrò don Luigi Ricceri[7], sesto successore di don Bosco, in visita in Sicilia. Al liceo le sue letture si concentrarono sui classici della letteratura, soprattutto italiana e francese, insieme alle letture spirituali.
Durante gli anni di preparazione al sacerdozio visse la dimensione pratica della formazione con il tirocinio, iniziato nel 1967 ad Agrigento, presso l'Oratorio dell'Istituto Gioeni dove insegnò italiano, storia e geografia. A Marsala, nel 1968, all'Istituto Divina Provvidenza organizzò un'efficiente squadra di calcio per i giovanissimi che a Trapani partecipò a I giochi della gioventù, organizzati dalla Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), il cui presidente del Comitato Provinciale C.O.N.I. era Giacomo Basciano[8]. Nel mese di ottobre a Siracusa prese parte alla fase regionale dei Giochi della Gioventù.
A Messina, presso l'Istituto Teologico San Tommaso, iniziò gli studi di Teologia dove conseguì il Baccelierato. Nel 1972, prima dell'inizio degli studi teologici, ricevette gli Ordini minori dall'arcivescovo Francesco Fasola[9]. Dopo due anni, il 26 ottobre 1974, fu ordinato presbitero nella Congregazione salesiana.
Recita il biglietto d'invito alla funzione liturgica:
« | Emanuele e Cettina Costa, nel rendere grazie a Dio, partecipano l'ordinazione sacerdotale del figlio Giuseppe. L'ordinazione avverrà nella Chiesa San Domenico Savio (Salesiani Gela) il 26 ottobre 1974 alle ore 16. Consacrerà S.E. Mons. Emanuele Romano Vescovo Ausiliare di Monreale». » |
Sacerdote salesiano a Catania
Nel 1975 si iscrisse alla Facoltà di Lettere di Catania, contemporaneamente era direttore e animatore di Centri e organizzazioni giovanili; allo stesso tempo in Via Teatro Greco era responsabile dei Cooperatori e degli ex-allievi. Organizzò incontri ed escursioni nei sentieri di Forgeassoud-dessous in Alta Savoia, poi in Svizzera. All'Oratorio seguì i ragazzi del basket e della pallavolo, ma non tralasciò l'interesse per la cultura, organizzando mostre ed eventi.
Furono anni di intenso impegno caratterizzati dalla crescita dell'ideologia di sinistra, sostenuta da quella macchina organizzativa e culturale che era la casa editrice di Giulio Einaudi[10]. I cattolici potevamo rifugiarsi, in un certo senso, nella lettura di Lettera a una professoressa[11] di don Milani e, dove si potevano trovare, nei libri di don Primo Mazzolari.
Digiunò per sostenere la ricostruzione della biblioteca di Firenze, allagata dalle acque dell'Arno[12].
Don Costa educava i suoi ragazzi all'impegno sociale, uno dei gesti concreti fu la raccolta della carta con l'Operazione Mato Grosso[13] cantando «mattone su mattone»[14].
Nel 1968, trovandosi in quel gelido gennaio ad Agrigento, don Giuseppe fu tra i primi soccorritori del terremoto del Belice[15].
A metà degli anni Settanta, mentre impazzava Porci con le ali[16], carta d'identità dei giovani militanti comunisti, per due anni in via Teatro Greco a Catania, con i suoi colleghi stampò, autofinanziandosi, un mensile chiamato Intervento giovani. I contenuti guardavano ai cambiamenti della Chiesa e della società italiana. Vi collaborarono studenti e giovani laureati alcuni dei quali sono oggi giornalisti, docenti universitari, politici e amministratori pubblici.
Inseritosi nel tessuto della città di Catania, nel 1976 partecipò al convegno organizzato dall'Associazione Culturale Lyceum[17], presieduto da Elettra Battaglini e il sociologo Giancarlo Milanesi (1933-1993). Dal 1974 al 1977 fu Docente di Religione presso la Scuola Statale Vittorio Alfieri di Catania.
Nel 1980 fu iscritto all'Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 16 al 20 febbraio 1980 partecipò a Roma, come giornalista inviato, al XIV Congresso Nazionale della Democrazia Cristiana. Sempre in quell'anno a Roma conseguì la Licenza in Teologia Pastorale (Pastorale Giovanile) presso l'Università Pontificia Salesiana. Nel 1982 a Torino divenne Responsabile del settore giovani della Casa editrice Elledici. Dal 1983 al 1992 a Roma ricoprì l'incarico di Capo Ufficio Stampa della Direzione Generale Opere don Bosco e Direttore de Il Bollettino Salesiano.
Da giornalista intrattenne rapporti collaborativi con Avvenire, Il Popolo, La Discussione, L'Osservatore Romano e numerose altre testate giornalistiche comprese Radiotelevisione Italiana (RAI) e Radio Vaticana. In particolare, con la RAI partecipò a numerosi dibattiti radiofonici e televisivi. Condusse lui stesso, per ben due volte (1983 e 1990), il pensiero religioso del mattino su Rai2. In seguito, da marzo a luglio 1998, venne nominato consulente per venti puntate della rubrica religiosa televisiva A sua immagine.
A Roma direttore de il Bollettino Salesiano e docente al Marymount
Nel 1984 il Rettor Maggiore Egidio Viganò[18], VII successore di Don Bosco, gli affidò la direzione de Il Bollettino Salesiano, rivista ufficiale a diffusione internazionale della Congregazione Salesiana. Nel colophon del primo numero don Giuseppe è già citato come direttore. La rivista assume da subito un respiro mondiale con firme di giornalisti che costruivano l'opinione pubblica, come Angelo Paoluzi[19] e Gaetano Nanetti, africanista della RAI.
Dal 1982 al 1994 fu accreditato presso la Sala Stampa Vaticana. In quel periodo fu Membro del Consiglio di Presidenza dell'Unione Editori e Librai Cattolici Italiani. Firmò la rubrica Evangelizzazione e sviluppo su Il Bollettino Salesiano proponendo al lettore una scheda conoscitiva del Paese e una obiettiva lettura della realtà, menzionando dati e pareri dei salesiani che lavoravano sul campo. Nella rivista citò gli incontri avuti con personaggi autorevoli come Ted Kennedy e in viaggio a Makallè con Cesare Bullo, salesiano coadiutore.
Dal 1987 sino al 1991 ne Il Bollettino Salesiano diede spazio anche a Vita Salesiana, Vita Ecclesiale, Pastorale Giovanile, Editoria e Storia Salesiana. La rivista assunse un nuovo stile non solo nella grafica editoriale, soprattutto nei contenuti e questo la rese più pregevole e fruibile. La rivista era coordinata da un progetto editoriale.
In varie interviste don Giuseppe affermava:
« | La mia visione è quella di un giornalismo dalla forte dimensione sociale e politica: il giornalismo è nato, sia nel contesto europeo, sia americano, quando sorgevano le prime democrazie, le prime battaglie per i diritti umani. Il ruolo di servizio sociale è stato evidente sin dall'inizio, è nel DNA del giornalismo. È un principio che per me persiste anche oggi. E da ciò si conferma l'importanza della presenza dell'Ordine dei Giornalisti e delle scuole di giornalismo, a garanzia dell'identità del giornalismo: senza un apprendimento di norme e di stile - che poi ognuno coniuga con la propria esperienza e con i propri maestri - non ci si può avventurare nella professione. Un giovane che vuole fare giornalismo deve mettersi nella condizione di prepararsi. Vuol fare l'inviato? Non basta viaggiare: deve imparare a leggere la realtà, a usare un linguaggio specifico per la politica, la gastronomia, i costumi, la cultura... da qui l'importanza dei settori nel giornalismo. » |
In tale veste, fra l'altro, intraprese innumerevoli viaggi per interviste in tutti i continenti: Asia, Africa, America Latina, USA ed Europa, organizzando seminari internazionali sulla stampa e sui problemi della comunicazione. In Polonia, a Varsavia, rese omaggio al sacerdote e martire Jerzy Popiełuszko, nel suo viaggio a Malta intervistò il primo ministro Eddie Fenech Adami, l'arcivescovo Joseph Mercieca[20] e don Carlo Cini il delegato mondiale degli Ex-allievi con alcuni membri del consiglio degli ex-allievi, Michele De Michelis e Tommaso Natale.
Si recò in Brasile con il futuro Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. In Italia, a Roma, nel 1988 intervistò l'attore Turi Ferro nel camerino del Teatro Argentina, in seguito l'attore Tarcisio Musumeci e il Presidente del Consiglio dei ministri Giovanni Goria. Ci furono anche gli incontri e le interviste con quei giovani alla guida delle federazioni giovanili dei partiti che poi ebbero un ruolo di primo piano nella storia politica italiana, da Massimo D'Alema, capo della Fgci, a Bruno Lanfranchi della Federazione giovanile socialista, o Marco Follini delegato nazionale del movimento giovanile della Democrazia Cristiana.
Ardentemente legato a San Giovanni Bosco partecipò ai Colloqui internazionali sulla vita salesiana iniziati nel 1969 per impulso di don Francis Desramaut[21]. In questi incontri biennali di studio, che si tenevano in alcune capitali europee, don Giuseppe veniva invitato per riflettere su tematiche salesiane e su aspetti carismatici dell'identità e della missione salesiana.
A Roma dal 1978 al 1982 e dal 1984 al 1991 fu docente di Religione al Liceo Marymount High School di Roma. Attento anche alla formazione dei laici seguì una scuola per delegati e animatori. Con don Gino Borgogno, fondatore delle Polisportive Giovanili Salesiane[22], organizzò manifestazioni sportive e dibattiti culturali a Gela[2] con protagonisti sportivi anche di notorietà mondiale, tra cui Nino Urzì, o il già presidente P.G.S. Sicilia Enzo Caruso e Valentino Alfieri, giornalista sportivo.
La sua partecipazione agli eventi culturali, come direttore della rivista salesiana, non conobbe tregua. A guidarlo fu la sua trilogia: giornalismo, educazione, sacerdozio. Nel 1985 l'O.N.U. proclamò l'Anno internazionale della Gioventù e il Papa, volendo manifestare l'attenzione della Chiesa verso le nuove generazioni, convocò i giovani a Roma per la Domenica delle Palme. In quell'occasione don Giuseppe partecipò all'evento mondiale con il Rettor Maggiore don Egidio Viganò[18], don Angelo Amato (futuro cardinale) e don Riccardo Tonelli. Don Giuseppe conosceva personalmente Giovanni Paolo II: nel 1984, quando il Pontefice si recò in visita alla Casa Generalizia per il XXII Capitolo Generale, il Rettor Maggiore glielo presentò.
In America alla Marquette University
Nel 1991 il Rettor Maggiore Viganò gli propose di insegnare alla Facoltà di Scienze della Comunicazione che intanto era stata aperta presso l'Università Pontificia Salesiana. Lo stesso anno, a fine novembre, partì per gli Stati Uniti allo scopo di conseguire un Master di valore accademico presso la Marquette University dei Gesuiti a Milwaukee (Wisconsin), sede della più antica scuola di giornalismo cattolico d'America. Nello stesso anno conseguì il Diploma in Lingua Inglese, nel 1994 il Master of Art e nel 1995 il Diploma in Editoria presso la Stanford University di Palo Alto in California. Acquisì così la conoscenza del mondo universitario americano con tirocinio a Notre Dame (Indiana), Catholic University (Washington) e Stanford University (Palo Alto). Grazie al suo consulente e maestro William Thorn conobbe i media americani con tutti i loro dinamismi.
Negli USA, ospite presso la parrocchia Holy Family Parish, svolse attività pastorale. Nel soggiorno a Milwaukee partecipò al Festival italiano, organizzato nel quartiere più antico della città Little Italy. Il 4 luglio si unì ai festeggiamenti del Giorno dell'Indipendenza (Indipendent Day) nel villaggio Whitefish Bay della contea di Milwaukee. Visitò altresì l'immensa estensione del Lago Michigan. In sintesi, don Giuseppe negli Stati Uniti d'America si incultura e prova il gusto di essere cittadino del mondo.
In Italia: Direttore editoriale della Società Editrice Internazionale (SEI)
Rientrato in Italia alla fine del 1994 gli venne chiesto di insegnare alla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Pontificia Università Salesiana e, al contempo, di dirigere come direttore editoriale la Società Editrice Internazionale di Torino. Incoraggiato da don Egidio Viganò si tuffò con coraggio e speranza in questo impegno di responsabilità creando nuove collane di varia e narrativa, sperimentando nuovi libri di didattica scolastica e incontrando soprattutto autori di prestigio, giornalisti, scrittori e personalità pubbliche.
Sono anni in cui don Giuseppe traghetta la SEI al di là dell'Oceano, aprendo varchi culturali alla Princeton University di New York, coinvolgendo esperti confratelli salesiani, come don Cosimo Semeraro e scrittrici come Neria De Giovanni[23] e ancora alla Fordham University, all'Istituto Italiano di Cultura presentando i libri editi della SEI invitando professori della Columbia University. Tra le personalità coinvolte nella scrittura della SEI c'è il filosofo Jean Guitton, Igor Man[24], Franco Zangrilli, Richard Monti, quest'ultimo presidente della Società Virgiliana negli USA. Don Giuseppe inserì la SEI anche alla Fiera degli Editori americani di Chicago.
« | Cercai subito di moltiplicare la produzione nella Varia per movimentare l'organizzazione troppo piegata verso un mercato scolastico bloccato e in crisi per motivi legati alla riforma dei programmi scolastici, alla crisi della scuola cattolica, principale mercato della SEI. Lavorai per un catalogo a 360 gradi portando la Varia da un programma quasi insignificante fino al cinque per cento dell'intera produzione SEI. La professionalità medio-alta dell'editrice torinese mi ha dato moltissimo, ma io stesso vi lavorai con tanta passione, sostenuto dal vicepresidente don Giancarlo Panceri e dai Superiori generali salesiani del tempo. » |
Da Direttore Editoriale, Commercializzazione e Comunicazione della SEI aprì nuove collane, interessò nuovi autori, inserì la SEI nelle fiere internazionali con una produzione crescente e accattivante. Partecipò anche con interventi e dibattiti al Salone del Libro di Parigi[25], al Salone del Libro di Torino[26], alla Burchmesse di Francoforte, alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna, alla ABA Association di Chicago, al Congresso Mondiale dell'Editoria (Barcellona, 1996), al Congresso Europeo degli Editori Cattolici (Praga, 1996), al Congresso Mondiale dell'UCIP (Stampa Cattolica a Graz 1995), al Congresso Mondiale dell'UCIP (Parigi, 1998). Prese parte ai Convegni Ecclesiali di Loreto, come giornalista accreditato (1994), di Palermo come invitato dal cardinale Camillo Ruini (1996) e di Verona da Direttore della SEI. Da giornalista partecipò alle Giornata Mondiale della Gioventù di Roma, Santiago di Compostela, Buenos Aires e Denver.
Da Torino a Roma: all'incrocio sempre l'editoria
La morte del Rettor Maggiore don Juan Vecchi[27] con il successivo cambio al "governo" salesiano, proprietario della SEI, portò a decisioni diverse sul futuro della casa editrice, così da Torino a Roma: all'incrocio sempre l'editoria. La Facoltà di Scienze della Comunicazione della Pontificia Università Salesiana di Roma fu il suo sbocco professionale con la cattedra di Giornalismo e Editoria. La docenza universitaria gli consentì un riordino delle idee, nuove letture, riflessioni strategiche centrate sulla ricerca e sull'educazione nell'ambito editoriale e giornalistico.
Da Capo Ufficio Stampa dell'Università Pontificia Salesiana partecipò a numerosi convegni nazionali e internazionali. Fra i quali, come membro del comitato scientifico per il convegno dei professori di giornalismo e comunicazione che si tenne a Roma dall'8 al 9 settembre 2000 in occasione del Giubileo, organizzato dalla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali e dalla Libera Università Maria Ss. Assunta, tenne un intervento su Media, democrazia e famiglia. Presenziò all'European Journalism Centre (EJC) di Maastricht in Olanda al seminario Online Journalism: The Challenge of a New Medium, organizzato dalla Summer School for Journalists and Media Practitioners dell'Università di Amsterdam.
Nel 2000 venne eletto membro dell'Association for Education in Journalism and Mass Communication con sede negli Stati Uniti d'America. Da associato partecipò dal 5 all'8 agosto 2001 alla Convention Paper a Washington; nel 2002 dal 7 al 10 agosto alla Convention Paper a Miami; nel 2004 alla Convention a Toronto dove fu approvata una Risoluzione a favore della Free Press; nel 2006 partecipò alla Convention a San Francisco dove vennero approvate quattro Risoluzioni tra cui la terza risoluzione riguardante la censura dell'Ocean County College per aver violato i diritti di libertà di stampa degli studenti e richiesta di reintegrazione della professoressa Karen Bosley come consigliere del giornale studentesco.
In questi anni don Giuseppe svolse il ruolo di consulente ecclesiastico dell'Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) di Roma e Lazio su nomina dell'emerito Cardinale Vicario Camillo Ruini; fu componente della Commissione nazionale Cultura, editoria, libri dell'Ordine dei Giornalisti. In tale veste tenne numerosi corsi di avviamento al giornalismo presso licei di Roma e altre città e per conto di Enti Locali.
Ricevette il Premio Giornalismo: l'addetto stampa dell'anno 2004. Sino al 2007 fu Professore straordinario di Teoria e Tecnica del Giornalismo e di Editoria cercando di trasferire quanto aveva appreso nella pratica giornalistica e in America. Contemporaneamente insegnò per tre anni alla Facoltà di lingue Comunicazione internazionale dell'Università di Catania e al Corso di giornalismo religioso della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma. Nel 2006 ricoprì la carica di consulente del Ministero della Pubblica Istruzione-Direzione non Statale per i Licei della Comunicazione. Il 29 settembre 2007, nel corso della XXV edizione del Premio Capri San Michele gli fu consegnata per la seconda volta la Campanina di San Michele.
Direttore della Libreria Editrice Vaticana
Il 15 giugno 2007 con lettera del Segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone fu nominato Direttore della Libreria Editrice Vaticana (LEV)[28], prestigioso incarico che svolse per dieci anni a servizio della Santa Sede. Ebbe occasione di condividere pareri e opinioni editoriali con Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Furono anni di grande attività internazionale nei quali ebbe illustri contatti e stipulò notevoli contratti. L'intento di don Giuseppe fu quello di far diventare la LEV un'agenzia culturale che coniugasse rigore scientifico e nutrimento spirituale.
Iniziò con la presentazione del libro Gesù di Nazareth di papa Benedetto XVI presso i dirigenti della casa editrice Rizzoli. Il pontefice gli scrisse il 10 luglio:
« | Grazie per la Sua lettera del 6 luglio 2009. Sono pienamente d'accordo con la Sua proposta. » |
Così il libro venne presentato dallo scrittore Claudio Magris[29] e da padre Federico Lombardi. A questo seguirono, tra gli altri, il volume Introspezione Medioevale dell'autore Roberto Sangalli, con il cardinale Giovanni Battista Re; il libro L'Amore umano nel piano divino con la giornalista Barbara Palombelli[30] e il professore Gilfredo Marengo.
Dal 2010 fu Consigliere della Fondazione Joseph Ratzinger, Benedetto XVI[31]. Per ben due volte ricevette la più alta onorificenza della Fondazione Rotary e del Rotary International Paul Harris Fellow. Il 31 gennaio 2012 fu nominato da Papa Francesco Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Proseguì la sua attività di editore con il volume La Cappella di San Pellegrino nella Città del Vaticano con Piero Marini[32] e Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.
La sua attenzione alla comunicazione pratica continuò con la pubblicazione del suo libro Giornalismo e religione, presentato alla Sala della Federazione Nazionale Stampa Italiana con Angelo Scelzo e Luigi Ronsisvalle. Il libro destò interviste da parte di Angelo Paoluzzi[33], di Albino Longhi[34] e di Enzo Romeo[35].
Il 30 settembre 2014, una delle sedi della LEV da lui aperta, venne visitata dalla presidente di Malta, Marie Louise Coleiro Preca. La sede di Piazza di Spagna a Roma diventò centro culturale con dibattiti settimanali di scrittori e artisti. Benedetto XVI - secondo il parere di don Costa, editore del Papa - portò un cambiamento significativo dal punto di vista culturale con i suoi libri e le sue encicliche, molto seguiti dai lettori e posizionati nei primi posti delle classifiche.
« | Dietro ai volumi del Pontefice, stanno venendo fuori altre pubblicazioni che richiamano l'attenzione delle librerie laiche. In questo senso si sta aprendo una prospettiva interessante. Anche nelle più recenti Fiere internazionali, come Francoforte, uno dei temi centrali è stato quello legato alla dimensione religiosa. Molti editori si stanno avvicinando al libro di carattere religioso inserendo diversi titoli in catalogo. Questo passo in avanti è stato reso possibile grazie anche al fatto che il libro di religione ha ampliato il proprio orizzonte esplorativo, non coincide più con la sola liturgia, ma allarga lo sguardo al rapporto con la fede, il linguaggio, la società e l'attualità. Un simile spostamento dei confini ha favorito la diffusione del libro. La Libreria Editrice Vaticana è stata tra le promotrici di questa nuova tendenza, avvantaggiandosi con la vendita dei diritti del Papa che hanno agevolato il contatto con gli altri editori. » |
Dal 2015 fu Consigliere dell'Istituto Marymount di Via Nomentana, a Roma. Verso il termine del suo mandato in Vaticano pubblicò e curò le presentazioni de Il diario conciliare di Mons. Percile Felice, presentato, il 18 novembre in Campidoglio nella sala Pietro da Cortona ai Musei capitolini, dal cardinale Raffaele Farina e l'Opera Omnia[36] del Papa Emerito Benedetto XVI il 15 dicembre all'Università Gregoriana con Pierluca Azzaro e l'editore Manuel Herder. La presentazione iniziò con l'intervento di don Giuseppe, che ricostruì l'iter di realizzazione del libro, rivelando: « Joseph Ratzinger ci ha invitato a pubblicare di volta in volta il materiale disponibile e gli stessi lettori hanno pagato i costi di pubblicazione, consentendoci di raggiungere in poco tempo il Punto di pareggio[37]». Si soffermò poi sulla parte finale del volume ricordando che la figura del cardinale Josef Frings è centrale nel volume, ricordando: « Egli, essendo non vedente, memorizzava a braccio i testi, dopo essersi confrontato con i suoi collaboratori, fra i quali vi era il futuro Papa Benedetto XVI».
Il 19 maggio 2016 ricevette la nomina a Cavaliere della Repubblica da parte del Presidente Sergio Mattarella. Il 19 ottobre 2016, a scadenza del mandato della Santa Sede, lasciò la LEV e anche la docenza alla Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale. Continuò la sua professione giornalistica, anche se nel 2018 assunse l'incarico a Catania di docente al Liceo classico della scuola San Francesco di Sales e di referente per la comunicazione nella Scuola dando vita ad un innovativo laboratorio multimediale al Liceo della Comunicazione.
Dal Vaticano a Catania a Roma
Nel 2021 venne nominato Direttore della Comunità Sacro Cuore di Catania-Barriera[39], sede altresì di Corsi professionali e pensionato universitario anche per i seminaristi delle diocesi in Sicilia.
Nel 2022 fu eletto dai confratelli dell'Ispettoria Salesiana Sicula membro al XXVIII Capitolo Generale della Congregazione. Dopo il Capitolo, il Rettor Maggiore, Ángel Fernández Artime, lo nominò segretario e co-portavoce[1] del Rettor Maggiore dei Salesiani a Roma nella curia generalizia. A oggi ricopre, altresì, in Vaticano il ruolo di membro del Consiglio di amministrazione Fondazione Joseph Ratzinger - Benedetto XVI.
Il 20 luglio 2023, presso il Senato della Repubblica, nella terza edizione del Premio Crossinmedia, gli venne conferito il prestigioso riconoscimento per la sua collaborazione all'ideazione e realizzazione del Videocatechismo della Chiesa Cattolica[40]. Si legge nella motivazione: « Anche per la sua intensa attività a servizio dell'editoria cattolica».
Il 16 settembre 2023 a Napoli per il volume Girovagando tra cronache ed eventi, gli fu consegnato il premio nell'ambito dell'XI edizione del Premio Cardinale Michele Giordano[38], promosso dall'Ordine dei Giornalisti della Campania. Nel 2024, raccolse le strenne che ogni anno il Rettor maggiore, in occasione delle feste natalizie e del nuovo anno, consegna ai salesiani. Si tratta di un documento di indirizzo e di guida spirituale e organizzativa per l'intera Congregazione, una vera lettera pastorale che promuove l'armonia della famiglia salesiana. Don Giuseppe ne curò la pubblicazione "Strenna del 2024" per celebrare il bicentenario del sogno di don Bosco con la dedica di un francobollo speciale delle Poste vaticane. Ancora oggi, per don Giuseppe continua l'amore per il profumo della carta stampata, la passione per i giovani e la fedeltà al carisma di don Bosco.
La visione di Editoria religiosa e giornalismo
Dalle tante pubblicazioni di libri e di articoli di don Giuseppe su varie testate si evince la visione culturale del libro e l'importanza nella formazione integrale, in particolare, dei giovani. Un esempio è il libro Editoria, media e religione che nasce da un'osservazione di base: la centralità che il problema religioso ha assunto nel dibattito culturale. Da questo interesse è nata la volontà di raccogliere i libri religiosi che hanno fatto storia, rivoluzione e cambiamento dall'epoca di Johann Gutenberg[41] a oggi. Una storia dell'editoria ricostruita attraverso il libro religioso, visto come risposta alle istanze riformatrici di ogni epoca. Questa riflessione iniziale è stata poi estesa agli altri strumenti mediatici, cogliendo lo specifico di ciascuno di essi.
Nel testo don Giuseppe delinea le caratteristiche del linguaggio religioso. Esso rientra nei sottosistemi del linguaggio generale. È parlato dagli addetti ai lavori, ma possiede anche una collocazione specifica all'interno del contesto linguistico. Pur essendo settoriale, non si può dimenticare la sedimentazione nel tempo e il radicamento nei riti e nelle singole coscienze.
Come linguaggio legato a un sottosistema, ha bisogno di essere studiato e usato correttamente. Come sottosistema di un linguaggio più generale, ha bisogno di essere ricollocato e interpretato alla luce delle caratteristiche che lo contraddistinguono. In ottica epistemologica, poi, è necessario valutare lo specifico di ogni medium: il blog religioso, ad esempio, è diverso da un diario spirituale scritto nel silenzio della propria camera.
La prima caratteristica del linguaggio religioso per essere efficace è legata all'identità. Oggi non possiamo contrabbandare tutto per religioso oppure tutto per verità. La religione ha dei punti essenziali ai quali non si può derogare. Poi, il comunicatore deve tener conto che la religione viene proclamata in un contesto culturale, storico, politico per cui ci vuole una conoscenza di questo contesto facendo così una informazione dei fatti e delle opinioni. Tante volte, i fatti vengono infarciti di opinioni personali. Un giornalista americano diceva: « chi fa informazione religiosa non deve essere né troppo ateo né troppo devoto, ma deve mantenere quella equidistanza che nasce proprio dall'attenzione alla verità».
Non ultima, la pubblicazione Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant'anni di giornalismo, è una raccolta di articoli che sono migliore pratica (best practice) per chi vuole apprendere il mestiere di giornalista, « l'espressione di un quarantennale cammino fatto di curiosità, eventi e incontri soprattutto con persone che oltre ad aprirti il loro cuore all'amicizia ti hanno teso una mano di aiuto», scrive don Giuseppe. E prosegue: « Ai tanti giovani che affollano i corsi di giornalismo, alla ricerca di un futuro posto di lavoro sempre più arduo e raro, va forse detto che il giornalista di ogni giorno non è l'uomo dello spettacolo e dell'immagine, ma quello di una professione da costruire con buoni studi e con altrettanta pratica. Va anche raccontato della dura ferialità di un dovere quotidiano, da coniugare sì con la novità di un prodotto che si rinnova a ogni dispaccio d'agenzia, ma soprattutto con parole che si chiamano coscienza, responsabilità sociale e obiettività». Si tratta di una raccolta antologica di articoli che fanno riferimento anche a presentazione di libri sul Fondatore dei Salesiani, si esalta la funzione dell'oratorio, archetipo e centro di irradiazione del laboratorio pedagogico che consacra il metodo preventivo e l'arte educativa di Don Bosco. In diversi articoli, pubblicati su Avvenire nel 1991 e su L'Osservatore Romano negli anni 2000-2002, don Giuseppe presenta i tanti volti di Cristoforo Colombo, l'impresa della scoperta dell'America e le vicende che hanno segnato la storia e in particolare l'attentato dell'11 settembre 2001 e il crollo delle Twin Towers.
In un articolo pubblicato su La Sicilia il 27 marzo 1992, Don Giuseppe, intervistando Furio Colombo[42], presidente dell'Istituto Italiano di cultura a New York, affronta il tema della cultura italiana per l'America, vero laboratorio aperto al multiculturalismo, evidenziando le case editrici italiane che pubblicano testi e opere d'arte, mentre la diffusione della cultura americana penetra nei diversi settori del cinema, della letteratura e della ricerca scientifica. Nell'antologia, che diventa quasi biografia, l'autore raccoglie gli articoli scritti durante le missioni, i convegni ecclesiali, di giornalismo e di editoria, i viaggi in Madagascar, in India, in Egitto, in Israele, in Polonia e in Germania. L'attenzione è sempre rivolta ai problemi sociali e culturali, all'editoria, alle biblioteche, come la visita al castello cinquecentesco di Blutenburg, a ovest di Monaco, che ospita la più grande biblioteca di letteratura giovanile.
Nell'articolo Il week-end chi l'ha inventato, per esempio, pubblicato su L'Osservatore Romano nel maggio 2001, descrive le lunghe file di auto del primo maggio, i maxi-gorghi di ogni fine settimana, che non hanno il sapore bucolico e romantico della gita fuori porta, ma il restare incolonnati per ore intere sa più di alienazione sociale che di libera scelta. La riduzione del tempo lavoro, il riposo settimanale, la settimana corta a scuola e poi ancora l'anticipazione della Messa domenicale al sabato sera ha favorito la mutazione di stile nell'organizzazione sociale, oggi orientata essenzialmente al consumismo.
Da salesiano, attento ai giovani, nella raccolta antologica don Giuseppe ha inserito gli articoli che riguardano le associazioni dei movimenti giovanili di vari partiti: Democrazia Cristiana, Socialista, Comunista, Repubblicano e, poi, ancora del movimento di Don Giussani Comunione e Liberazione. Gli articoli pubblicati sulla rivista salesiana Dimensioni Nuove e sul quotidiano Avvenire affrontano i temi riguardanti la pastorale giovanile cn titoli originali come Il Vangelo mette i jeans a commento del documento per l'educazione della Conferenza Episcopale Statunitense che racconta la pastorale giovanile in America. Particolare attenzione don Costa rivolge alle Giornate Mondiali della Gioventù. Tra i suoi scritti, di grande attualità è l'articolo Ma la pace si può insegnare a scuola?, pubblicato sul quotidiano Il Popolo il 2 gennaio 1986.
Facendo riferimento agli Atti del IV seminario inter-ideologico, promosso dalla rivista Orientamenti pedagogici Educazione alla Pace (Roma 21-23 settembre 1984), emerge la necessità di una risposta alle provocazioni della storia, individuata da alcuni nella proposta dell'ora dalla pace a scuola, come stimolo pedagogico a considerarla nella complessità del problema. Citando il pedagogista Pietro Gianola si afferma che il problema è al centro della diplomazia internazionale, del dibattito politico, della riflessione morale, del discorso quotidiano, della comunicazione sociale, della migliore coscienza giovanile, della ricerca antropologica, della terapia individuale e di gruppo, del discorso spirituale delle chiese. La volontà politica è alimentata dalla volontà morale di pace e le diverse dimensioni anche se tante, necessitano di un intervento educativo e non possono essere slegate, la pace, infatti, deve essere individuale, morale, culturale, sociale, politica e religiosa.
A scuola l'educazione alla pace comporta un progetto globale di educabilità globale dell'uomo e del suo primato e, in tal senso, il volontariato giovanile costituisce un segno di speranza. Far emergere dagli archivi delle emeroteche tali riflessioni, piccole perle di palpitante attualità, è un doveroso servizio di vera comunicazione sociale e don Giuseppe Costa completa la preziosa antologia di articoli con una raccolta sul Mediterraneo, sulla Sicilia, raccontando I secoli d'oro dell'antica colonia greca, le mostre artistiche al Castello Ursino, al Museo Diocesano di Catania, al Museo Diocesano "Giovanni Speciale" di Caltanissetta e di Gela[2] e portando all'attenzione de L'Osservatore Romano anche i magnifici santuari mariani dell'Isola.
In questo testo autobiografico, don Giuseppe dedica l'ultima sezione al giornalismo, salutando con soddisfazione la Facoltà di « Scienze della comunicazione che non costituisce soltanto un tassello al caleidoscopico mondo dell'accademia», ma tende a fissare « nel tessuto sociale un filone di tradizione, che attraverso la formazione, perpetui il patrimonio di conoscenze necessario a sostenere una serie di funzioni sociali destinate a essere riprodotte nel tempo».
La menzione sui giovani è uno dei punti caldi per don Giuseppe, la comunicazione, infatti, si alimenta di conoscenze e solo seguendo il sentiero della qualità, della responsabilità sociale, dell'obiettività, della coscienza e della verità, il giornalismo cresce di professionalità e di arte, come emerge dallo Statuto epistemologico delle Scienze della comunicazione.
Pubblicazioni
- Pastorale giovanile in Italia, La Rocca Ed., 1981
- La chiamavano Polly, Ed. Paoline, 1983
- Luci del mattino, ElleDiCi, Leumann (TO), 1983
- Salvatore Aldisio. Scritti, Discorsi e interviste, Ed. ES, Caltanissetta, 1986
- Da Harlem a Nairobi. Lungo le piste dell'emarginazioni, Lucarini, Roma, 1987
- Salvatore Aldisio, leader della DC in Sicilia in Pietro Borzomati, "Chiesa e società a Caltanissetta nel dopoguerra", Sciascia editore, 1987
- Don Bosco e la letteratura giovanile dell'Ottocento, in Pietro Braido, "Don Bosco nella Chiesa a servizio dell'umanità", LAS, Roma 1988
- La festa nella stampa giovanile salesiana. L'esperienza italiana di primavera, Mondoerre e Dimensioni Nuove, in Cosimo Semeraro, "La festa nell'esperienza educativa salesiana", ElleDiCi, Leumann (TO), 1988
- Tempo libero in Dizionario di Pastorale Giovanile, ElleDiCi, 1988 (a cura di Riccardo Tonelli e Mario Midali)
- Pensieri feriali, ElleDiCi, Leumann (TO), 1990
- Don Bosco in terza pagina, Ed. ITST, Messina 1991
- Reporting della lunga notte. Appunti di giornalismo sulla guerra del Golfo, Sciascia Ed, 1992
- Esperienza di Stampa missionaria negli Stati Uniti in Studium, Roma, 6/1993
- Campus newspapers and coverage on conflict issues during the sixties: an exploratory study, LAS, Roma, 1997
- Editore e Stampa per i giovani in Dizionario di Scienze dell'Educazione, a cura della FSE dell'Università Pontificia Salesiana, SEI, LDC, LAS, 1997
- Il giornale in classe: problemi e prospettive in Orientamenti Pedagogici, 2/1998
- Il liceo della comunicazione nella prospettiva del riordino dei cicli in Il liceo della comunicazione, a cura del Ministero P.I., IRRSAE, Siena, 1999
- La notizia e la religione. Cinquant'anni di giornalismo religioso in Italia, LAS, Roma 1999
- Media e Educazione in Orientamenti Pedagogici, 1/1999
- Salvatore Aldisio in collaborazione con Cataldo Naro, Sciascia Ed, Caltanissetta 1999
- Chiesa e informazione religiosa, in "Amicitiae causa, scritti in onore del vescovo Alfredo M. Garsia" (a cura di) Massimo Naro, pp. 63 1-644, 2000
- Dal pettegolezzo alla notizia: la stampa inglese fa marcia indietro in Desck, rivista di cultura della comunicazione, 4/2000
- Giornalismo e letteratura in collaborazione con Neria De Giovanni, Nemapress, Alghero, 2000
- I media quale futuro tecnologico ed etico, in "Itinerarium" 8/2000
- La comunicazione al Sinodo Europeo in Desk, rivista di cultura della comunicazione, aprile 2000
- Media e abusi all'infanzia in Rivista di Logoterapia, aprile 2000
- Dentro la fotografia. Percorsi di cronache e di ricerche, Edizione della Meridiana, 2002
- Giovani Oggi, Centro Studi Cammarata-Edizioni Lussografica, Caltanissetta, 2002
- Parole attorno ai media. Saggi, cronache e provocazioni, Sciascia Editore, Caltanissetta, Roma, 2002
- Dietro il giornale: Elementi di Storia, Teoria e Pratica, Collana MediAzioni, LAS, Roma 2004
- Giustino Ferri, un giornalista sui generis e il suo ambiente romano in Franco Zangrilli (a cura di), La Ciociaria tra scrittori e cineasti, Metauro Edizioni, Pesaro 2004
- Giornalismo e Letteratura. Journalist and Literature in collaborazione con Franco Zangrilli, Salvatore Sciascia editore, Caltanissetta-Roma 2005
- Giornalismo Teoria e Pratica in collaborazione con Angelo Paoluzi, LAS Roma, 2006
- Ritorno all'editoria fra opinioni e incontri, Sciascia, 2008
- Editoria, media e religione, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2009
- Percorso didattici e educativi tra umorismo e letteratura in "Pagine Giovani", rivista Gruppo del Servizio per la letteratura giovanile (n.4 ottobre-dicembre 2010, pp. I-XII)
- Percorsi di editoria religiosa e altro, Rubettino, 2011
- Giornalismo religioso: storia, metodi e testi, LEV, Roma 2012
- L'amico della gioventù, cinquant'anni di giornalismo per ragazzi e educatori in Una storia ancora giovane - Memorie dell'Istituto S. Francesco di Sales di Catania, Catania 2013
- Papa Francesco. Interviste e conversazioni con i giornalisti. 2 anni di Pontificato, LEV, Roma 2014
- Papa Francesco. Parole e immagini, De Agostini, 2014
- Giuseppe Costa incontra Giovanni Bosco in "Domande e Provocazione", a cura di Laura De Luca, Vito Magno, LEV 2015
- 365 Momenti d'Ispirazione di Papa Francesco, De Agostini, 2016
- Editoria religiosa, Sciascia, 2019
- Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant'anni di giornalismo, Nemapress, 2022
- Il Carisma della presenza e della speranza. Un anno viaggiando con don Ángel Fernández Artime, (a cura di), Salesiani don Bosco Ed., Roma, 2023
- Chiamati all'Amore con Speranza. Strenne salesiane di don Ángel Fernández Artime, Salesiani don Bosco Ed., Roma 2024
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