Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado

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Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado
Archidioecesis Urbinatensis-Urbaniensis-Sancti Angeli in Vado
Chiesa latina

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arcivescovo Sandro Salvucci
Sede Urbino

sede vacante
Urbino

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Suffraganea dell'Arcidiocesi di Pesaro
Regione ecclesiastica Marche
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Arcivescovi emeriti:

Parrocchie 54
Sacerdoti

62 di cui 50 secolari e 12 regolari
851 battezzati per sacerdote

13 religiosi 104 religiose 4 diaconi
56.785 abitanti in 781 km²
52.790 battezzati (93,0% del totale)
Eretta VI secolo
Rito Romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni San Crescentino
(1º giugno)
San Cristoforo
(25 luglio)
San Michele Arcangelo
(29 settembre)
Indirizzo
Piazza Pascoli 2, 61029 Urbino [Pesaro], Italia
tel. 0722.2850 @
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2018 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado (in latino: Archidioecesis Urbinatensis-Urbaniensis-Sancti Angeli in Vado) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'Arcidiocesi di Pesaro appartenente alla Regione ecclesiastica Marche. Nel 2017 contava 52.790 battezzati su 56.785 abitanti.

Nel 2023 è stata unita in persona episcopi all'arcidiocesi di Pesaro (cioè hanno lo stesso vescovo, sebbene formalmente rimangano per ora due diocesi distinte).

Territorio

L'Arcidiocesi comprende i comuni di Acqualagna, Borgo Pace, Colbordolo, Fermignano, Isola del Piano, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Peglio (Marche), Petriano, Piobbico, Sassocorvaro, Sant'Angelo in Vado, Urbania e Urbino. Comprende inoltre parte dei comuni di Lunano, Fossombrone, Montelabbate e Piandimeleto.

Sede Arcivescovile è la città di Urbino, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta. A Urbania e a Sant'Angelo in Vado si trovano le Concattedrali dedicate rispettivamente a San Cristoforo martire e a San Michele Arcangelo.

Il territorio è suddiviso in 54 parrocchie.

Storia

La Diocesi di Urbino fu eretta nel VI secolo, sebbene la tradizione indichi come primo Vescovo Evandro, vissuto nel IV secolo. Il primo riscontro storico certo dell'esistenza della Diocesi risale al 592, anno in cui è menzionato il Vescovo Leonzio.

Nel 1021 la primitiva Cattedrale di San Sergio, che sorgeva fuori dell'abitato, fu abbandonata e la cattedrale fu trasferita nella chiesa di Santa Maria.

Nel 1380 il Beato Pietro Gambacorta diede vita, a poca distanza da Urbino, all'Ordine di San Gerolamo, che si diffuse in Italia e in Spagna.

Il 4 giugno 1563 fu elevata al rango di Arcidiocesi metropolitana con la Bolla Super universas di papa Pio IV. Originariamente le furono assegnate come suffraganee le Diocesi di Cagli, Senigallia, Pesaro, Fossombrone, Montefeltro e Gubbio.

Il 21 novembre 1592 fu istituito il Seminario diocesano.

Le Diocesi aeque principaliter unite di Urbania e Sant'Angelo in Vado furono erette il 18 febbraio 1636 con la Bolla Pro excellenti praeminentia di papa Urbano VIII. Le Diocesi traevano origine dall'Abbazia nullius di Castel Durante, eretta nel 1402, ricavandone il territorio dalla Diocesi di Urbino. Il territorio dell'Abbazia nullius e delle successive Diocesi comprendeva Sant'Angelo in Vado e Sassocorvaro, nonché Castel Durante, che per omaggio al Pontefice che ne fece sede vescovile, cambiò nome in Urbania. Le Diocesi incorporarono anche le Abbazie nullius di Mercatello sul Metauro (eretta nel 1180) e di Lamoli. Le Diocesi erano suffraganee dell'Arcidiocesi di Urbino. La residenza vescovile, secondo la Bolla d'erezione, spettava in alternanza a Sant'Angelo in Vado e a Urbania, con una rotazione ogni sei mesi.

Il patrimonio architettonico delle Diocesi fu colpito dal terremoto del 3 giugno 1781. La cupola della cattedrale di Urbino cedette nel gennaio 1789, provocando danni alle opere d'arte custodite nella chiesa.

Durante il periodo napoleonico l'Arcidiocesi di Urbino fu guidata da mons. Berioli, di tendenze filonapoleoniche, con qualche contrasto con il clero diocesano. Tuttavia, dopo la caduta di Napoleone, mons. Berioli abbandonò le simpatie liberali. Durante il suo episcopato, nel 1801, si riaprì la Cattedrale restaurata in forme neoclassiche.

Dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia l'Arcidiocesi di Urbino dovette subire la politica anticlericale del governo unitario. L'Arcivescovo Angeloni, considerato un reazionario, fu arrestato tre volte. Intanto, in tutta la seconda metà dell'Ottocento sorsero istituti di carità: l'orfanotrofio, la "Casa delle Convertite", la Conferenza di San Vincenzo de Paoli, l'istituto Santa Felicita per l'istruzione di ragazze povere, la Banca Cattolica, le cooperative cattoliche e le casse rurali.

Nel 1900 nacque il giornale diocesano "L'Ancora", seguito da "Il Dovere" e da "Il lavoro", che si opponeva alla stampa socialista.

Il 7 aprile 1965, alla morte del Vescovo Giovanni Capobianco, le Diocesi di Sant'Angelo in Vado e di Urbania restarono Sedi vacanti, fino a quando il 23 maggio 1977 furono unite in persona episcopi all'Arcidiocesi di Urbino.

Il 30 settembre 1986 all'Arcidiocesi di Urbino furono unite in forma piena le Diocesi unite di Urbania e Sant'Angelo in Vado, dando vita all'attuale Arcidiocesi.

L'Arcidiocesi perse la dignità metropolitana l'11 marzo 2000 in favore dell'Arcidiocesi di Pesaro.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi e arcivescovi di Urbino

Vescovi di Urbania e Sant'Angelo in Vado

Arcivescovi di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado

Statistiche

L'Arcidiocesi al termine dell'anno 2017 su una popolazione di 56.785 persone contava 52.790 battezzati, corrispondenti al 91,9% del totale.

Bibliografia
Diocesi di Urbino
Diocesi di Urbania e Sant'Angelo in Vado
Voci correlate
Collegamenti esterni