Adorazione dei Magi (Beato Angelico)

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Firenze MuS.Marco BeatoAngelico AdorazioneMagi 1438-40ca.jpg
Beato Angelico, Adorazione dei Magi e Gesù Cristo in pietà con simboli della Passione (1438 - 1440 ca.), affresco
Adorazione dei Magi
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Toscana
Regione ecclesiastica Toscana
Provincia Firenze
Comune

Stemma Firenze

Località
Diocesi Firenze
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Museo Nazionale di San Marco, primo piano, dormitorio, cella 39
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Firenze
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto dipinto murale
Soggetto Adorazione dei Magi; Gesù Cristo in pietà con simboli della Passione
Datazione 1438 - 1440 ca.
Datazione
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Ambito culturale ambito fiorentino
Autori
  • Beato Angelico (Guido di Pietro)
  • Benozzo Gozzoli (Benozzo di Lese)
Altre attribuzioni
Materia e tecnica affresco
Misure h. 184 cm; l. 362 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele»....
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
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L'Adorazione dei Magi è un dipinto murale, eseguito tra il 1438 ed il 1440 circa, ad affresco, da Guido di Pietro detto Beato Angelico, probabilmente con la collaborazione del giovane allievo Benozzo Gozzoli (14201497), ubicato nella cella 39 del dormitorio, al primo piano, nel Convento di San Marco, oggi sede del Museo Nazionale di San Marco di Firenze.

Descrizione

Soggetto

La scena è la più grande del ciclo delle celle ed ha la forma di un lunettone con al centro in una nicchia, dove sono raffigurati:

Lunettone

La scena dell'Adorazione dei Magi si svolge all'esterno della capanna della Natività, della quale si vede solo una parete spoglia, dove compaiono:

  • Maria, avvolta in un manto, sta seduta su una sella d'asino, mentre offre Gesù Bambino all'adorazione dei Magi e degli astanti.
  • San Giuseppe, a fianco della Madonna, tiene in mano uno dei doni offerti dai Magi, del quale apre lo scrigno per osservarne il contenuto.
  • Magi, indossano splendide vesti e portano i doni (oro, incenso e mirra) in preziose pissidi. Essi come di consueto, rappresentano le tre diverse età dell'uomo (gioventù, maturità e vecchiaia):[1]
    • Magio anziano con la barba bianca, inginocchiato, ha già deposto la sua corona a terra, è colto nell'atto di sfiorare teneramente i piedi del piccolo Gesù, al quale ha già offerto il suo dono;
    • Magio d’età matura, inginocchiato, è colto in atteggiamento di profonda adorazione, ed il suo dono è nelle mani di san Giuseppe;
    • Magio giovane, in piedi, indossa uno splendido manto e tiene in mano una preziosa pisside contenente il proprio dono; lo sguardo è fisso sul Bambino.
  • Corteo dei Magi, che si dispone in maniera tradizionale, procedendo orizzontalmente verso la capanna che si trova all'estremità sinistra. In esso si scorgono vari personaggi, fra i quali si distinguono:
    • Alcuni uomini borghesi, vestiti di cappelli e preziosi abiti alla moda dell'epoca;
    • Servi e staffieri con i cavalli.

Nicchia

Nella nicchia è raffigurato Gesù Cristo in pietà con simboli della Passione, caratteristica iconografia con intenti didattici e mnemonici, nel quale compaiono:

  • al centro: Gesù Cristo, in piedi all'interno del sarcofago, con il corpo martoriato dalle ferite delle mani e del costato, occhi abbassati e l'espressione afflitta.
  • nella strombatura:
    • a sinistra, Colonna della flagellazione;
    • a destra, Verga con la spugna inzuppata d'aceto.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • La sobrietà e semplicità dell'opera è sicuramente influenzata dalla destinazione particolare dell'ambiente nel quale è ubicato, dove i frati vivevano una vita fatta di contemplazione, preghiera e meditazione. Ciò porta ad una lettura dell'episodio evangelico più essenziale e quindi più efficace, scevra da distrazioni decorative superflue e adeguata più che mai all'immediatezza narrativa.
  • I corpi dei personaggi sono scolpiti dalla luce cristallina, che dà una forte sensazione, tramite il chiaroscuro, di rilievo plastico. Le fisionomie sono dolci, ma incisive, il panneggio realistico, la collocazione spaziale è solida e ben calibrata.

Notizie storico-critiche

Il Convento di San Marco, appartenuto ai monaci silvestrini, fu affidato nel 1436 ai domenicani di Fiesole dal papa Eugenio IV. L'edificio, che era gravemente degradato, fu radicalmente ristrutturato e trasformato dal 1437 dall'architetto fiorentino Bartolomeo Michelozzi (13961472) su incarico di Cosimo de' Medici (13891464). I lavori si prolungarono fino al 1452, iniziando dalle celle e proseguendo con la sistemazione del chiostro, della sala capitolare e della biblioteca (1444); era intanto ultimata la chiesa, consacrata nel 1443.

La decorazione pittorica fu affidata al Beato Angelico, che ne curò l'esecuzione fra il 1438 e il 1446, parallelamente al progredire dei lavori architettonici di Michelozzo, sino alla partenza per Roma, avvenuta nel 1446 - 1447. Secondo lo storico dell'arte John Pope-Hennessy, il pittore ritornò a dedicarsi alla decorazione del convento anche dopo il ritorno dal soggiorno romano. Si può, quindi, complessivamente stabilire un periodo di attività nell'edificio dal 1438 al 1446-1450.

L'opera, in particolare, fa parte del ciclo di dipinti murali, che decorano le 44 celle del dormitorio al primo piano, affrescate dall'Angelico e dai suoi aiuti, primo fra tutti Benozzo Gozzoli (1420-1497), fra il 1438 ed 1450, e costituiscono uno degli insiemi più celebri e stilisticamente maturi di tutta l’arte del Quattrocento. L'esecuzione dei singoli dipinti (uno per cella) è semplice ed essenziale, poiché questi sono dedicati ai frati secondo quanto si conviene a degli uomini di fede. I soggetti, tratti in gran parte dal Nuovo Testamento e con particolare insistenza sul tema della Passione di Gesù Cristo, costituiscono una sorta di spunto per la preghiera e la meditazione quotidiana.

L’Adorazione dei Magi si trova nella cella 39 del corridoio settentrionale, che è un ambiente di superficie doppia rispetto alle altre, dove risedette Cosimo de' Medici (13891464) ed altri ospiti di riguardo del convento, tra cui il papa Eugenio IV (1431 - 1447).

Note
  1. Sebbene nel Vangelo di Matteo, l'unico che narra della venuta dei "sapienti" da Oriente, non precisi quanti fossero, essi sono tradizionalmente tre in ragione del numero dei loro doni. Questo numero consente di legare i Magi ad una ricca simbologia: essi, spesso, rappresentano le tre età dell'uomo, oltre che le tre parti del mondo allora conosciuto (Europa, Asia e Africa), a significare così l'universalità del messaggio di Cristo, che si manifesta a tutti perché nato per salvare l'umanità intera, e l'omaggio di tutto il genere umano al Figlio di Dio.
Bibliografia
  • Gabriele Bartz, Beato Angelico, col. "Maestri dell'Arte Italiana", Editore: Konemann, Colonia 1998, pp. 72, 83, 92-93 ISBN 3829045476
  • Guido Cornini, Beato Angelico, col. "Art Dossier", Editore: Giunti, Firenze 2000, pp. 27-33 ISBN 9788809016026
  • John Pope-Hennessy, Fra Angelico, Editore: Phaidon, Londra 1974, p. 209
  • Timothy Verdon, La bellezza nella Parola. L’arte a commento delle letture festive. Anno A, Editore: San Paolo, Milano 2008, p. 215 ISBN 9788821560361
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 25 agosto 2019 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.