Alberto Alberti
Alberto Alberti Cardinale | |
---|---|
Età alla morte | circa 59 anni |
Nascita | Firenze 1386 ca. |
Morte | Firenze 3 agosto 1445 |
Sepoltura | Basilica di Santa Croce; il suo cuore fu lasciato a Roma nella cappella sant'Ilario in Laterano |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 4 marzo 1437 da Eugenio IV |
Consacrazione vescovile | 6 ottobre 1437 dal vescovo Paolo Alberti |
Creato Cardinale |
18 dicembre 1439 da Eugenio IV (vedi) |
Cardinale per | 5 anni, 7 mesi e 16 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
(EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda |
Alberto Alberti (Firenze, 1386 ca.; † Firenze, 3 agosto 1445) è stato un vescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Alberto nacque a Firenze nel 1386 da Giovanni di Cipriano e da Francesca di Bernardo de' Nobili.
A soli venti anni di età sostituì nella sua carica il padre, morto mentre era podestà di Perugia, ma decise ben presto di iniziare una carriera ecclesiastica. Giovanni XXIII lo chiamò a far parte della corte pontificia e in tale posizione lo mantenne anche Martino V, che lo nominò nel 1420 tesoriere pontificio in Bologna da poco tolta ai Bentivoglio. Rinaldo degli Albizzi,[1] lo accusò di aver violato i bandi comminati alla famiglia Alberti e ne confiscò i beni. Martino V protestò a lungo presso la signoria fiorentina, chiedendo la revoca del provvedimento, ma questa fu concessa solo nel 1425.
Attenuatasi l'asprezza della rivalità tra Alberti e Albizzi, all'Alberti fu conferito un canonicato nella metropolitana fiorentina e poco dopo fu nominato abate commendatanio di san Savino in Pisa e di Grottaferrata.
Eugenio IV lo richiamò in curia e nel 1434 lo nominò ambasciatore a Perugia, per trattarvi l'affare dei beni che il vescovo di quella città, padre Antonio Michelotti,[2] O.S.B. aveva devoluto alla Santa Sede. Nel marzo 1435 gli affidava il governo della stessa Perugia e quindi il mese seguente quello di Orvieto, inviandolo anche come ambasciatore presso Francesco Sforza, per discutere la pace fra lui e gli Orvietani.
Fu protonotario apostolico e governatore di Perugia.
Episcopato
Il 4 marzo 1437 fu nominato Amministratore apostolico della diocesi di Camerino e il 6 ottobre dello stesso anno venne consacrato vescovo a Perugia dal vescovo di Ascoli Piceno mons. Paolo Alberti[3], O.F.M.. Nella sua qualità di vescovo di Camerino prese parte ai lavori conciliari a Firenze, assecondando gli sforzi del pontefice per la riunione della Chiesa greca alla latina e intervenne in tal senso nelle trattative, giovandosi della conoscenza profonda del greco e latino. Si impegnò con zelo per l'unità della Chiesa nel Concilio di Firenze del 1439.
Cardinalato
Grato per il suo lavoro e per dimostrare ai Fiorentini la propria gratitudine per l'ospitalità offerta al concilio, Eugenio IV lo creò cardinale nel concistoro del 18 dicembre 1439 con il titolo di cardinale diacono di Sant'Eustachio. Ricevette il Titolo cardinalizio l'8 gennaio 1440.
Il 10 giugno 1440 fu inviato come legato nel Regno di Napoli a trattare la conclusione della pace fra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò.
Tornato in Curia il 24 ottobre 1442, fu al fianco del Papa impegnato nel concilio. Il 4 ottobre 1444 fu nominato camerlengo del Collegio Cardinalizio.
Era uno dei cardinali che aveva in carica la causa di canonizzazione di Bernardino da Siena.
Morte
Morì il 3 o l'11 agosto 1445 nel monastero di Grottaferrata. Il suo cuore fu lasciato a Roma nella cappella sant'Ilario in Laterano, dove la lapide in sua memoria riporta la data del decesso al 3 agosto. Il corpo fu tumulato a Firenze in Santa Croce e qui la lapide in sua memoria ascrive la data del decesso all'11 agosto.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
Successione degli incarichi
Predecessore: | Governatore di Perugia e dell'Umbria | Successore: | |
---|---|---|---|
Giordano Orsini (legato apostolico) |
1º gennaio 1435-18 dicembre 1439 | Giovanni Maria Vitelleschi (legato apostolico) |
Predecessore: | Vescovo di Camerino | Successore: | |
---|---|---|---|
Pandolfo Almiano[5] | 4 marzo 1437-11 agosto 1445 | Battista Enrici[6] |
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
---|---|---|---|
Giacomo Isolani | 8 gennaio 1439-3 agosto 1445 | Giacomo di Coimbra |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
---|---|---|---|
Giovanni Berardi di Tagliacozzo | 4 ottobre 1444-3 agosto 1445 | Pietro Barbo |
Note | |
| |
Bibliografia | |
|
- Governatori di Perugia e dell'Umbria
- Vescovi di Camerino
- Cardinali diaconi di Sant'Eustachio
- Cardinali Camerlenghi
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XV secolo
- Italiani del XV secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel XV secolo
- Vescovi italiani del XV secolo
- Vescovi del XV secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 18 dicembre 1439
- Cardinali italiani del XV secolo
- Cardinali del XV secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Eugenio IV
- Biografie
- Vescovi italiani
- Cardinali italiani
- Nati nel XIV secolo
- Morti nel 1445
- Morti il 3 agosto