Giovanni Vitelleschi
Giovanni Vitelleschi Cardinale | |
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Età alla morte | circa 50 anni |
Nascita | Tarquinia 1390 ca. |
Morte | Roma 2 aprile 1440 |
Sepoltura | cattedrale di Corneto |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 16 aprile 1431 da Eugenio IV |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Elevazione ad Arcivescovo | 12 ottobre 1435 da Eugenio IV |
Elevazione a Patriarca | febbraio 1435 da Eugenio IV |
Creato Cardinale |
9 agosto 1437 da Eugenio IV (vedi) |
Cardinale per | 2 anni, 7 mesi e 24 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni Vitelleschi (Tarquinia, 1390 ca.; † Roma, 2 aprile 1440) è stato un arcivescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Sotto la protezione di papa Martino V compì i suoi studi che compresero anche una istruzione militare. Martino V lo nominò protonotario apostolico.
Il nuovo pontefice Eugenio IV lo elegge vescovo di Macerata e Recanati il 16 aprile 1431, in quello stesso anno è nominato commissario papale e subito iniziò la sua attività politica e militare, in particolare contro i Colonna. Ottenuto il controllo sui rivoltosi, il 15 dicembre fu nominato commissario del Patrimonio e l'anno seguente rettore della Marca.
Fu richiamato a Roma nel mese di ottobre del 1434 per riportare sotto controllo la città che, dopo aver fatto fuggire il pontefice a Firenze, si era eretta a repubblica. Con una decisa azione militare, il Vitelleschi ristabilì rapidamente il controllo dell'Urbe, permettendo il rientro di Eugenio IV in Vaticano. Nel febbraio dell'anno seguente, come segno di gratitudine, il pontefice lo nominò patriarca di Alessandria, titolo che mantenne sino alla morte, dopo la nomina continuò a mantenere in commendam anche la sede di Recanati.
Proseguì la sua azione militare per sedare i rivoltosi e nell'ottobre 1435 sconfisse Giacomo di Vico che fu messo a morte. Proseguì l'azione militare contro i "baroni", le famiglie dei Savelle e dei Colonna avversi al pontefice veneziano. Il 12 ottobre di quell'anno fu nominato arcivescovo di Firenze, carica che mantenne fino alla sua nomina al cardinalato.
Il 18 agosto 1436, alla testa delle truppe pontificie, prese la fortezza dei Colonna a Palestrina, riuscendo infine a domare la rivolta dei "baroni". Fu nominato prefetto delle armi pontificie e cardinale nel concistoro del 9 agosto 1437 ricevendo il titolo di San Lorenzo in Lucina, rinunciò all'arcivescovado fiorentina che passò a Ludovico Scarampi.
Il papa, a causa dei successi militari del cardinale Vitelleschi, iniziò a temerlo e a diffidare di lui, sospetti condivisi con i fiorentini che ne spiavano la corrispondenza, furono così intercettate alcune missive a Niccolò Piccinino, il capo di una banda di ventura che compiva saccheggi e devastazioni in Toscana. Fu quindi decisa la sua incarcerazione, con uno stratagemma fu separato dalle sue truppe ed imprigionato il 19 marzo 1440 a Castel Sant'Angelo, durante la cattura fu ferito e forse a causa di ciò morì in carcere il 2 aprile.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Macerata e Recanati | Successore: | |
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Benedetto Guidalotti | 1431-1435 | Tommaso Tommasini |
Predecessore: | Gonfaloniere della Chiesa | Successore: | |
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Niccolò Fortebraccio | 1º gennaio 1433 – 1º gennaio 1434 | Francesco Sforza |
Predecessore: | Patriarca di Alessandria | Successore: | |
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Simon de Cramaud | 1435-1440 | ? |
Predecessore: | Arcivescovo di Firenze | Successore: | |
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Amerigo Corsini | 1435-1437 | Ludovico Scarampi |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina | Successore: | |
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Jean de la Rochetaillée | 1437-1440 | Jean le Jeune |
Predecessore: | Vescovo di Traù in commendam |
Successore: | |
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Ludovico Trevisano | 1437-1440 | Angelo Cavazza |
Predecessore: | Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore | Successore: | |
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Antonio Casini | 1439 - 2 aprile 1440 | Giuliano della Rovere |
Predecessore: | Legato apostolico di Perugia e dell'Umbria | Successore: | |
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Alberto Alberti | 18 dicembre 1439 – 2 aprile 1440 | Gaspare de Diano (governatore) |
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