Albino Varotti
Albino Varotti, O.F.M. Conv. Presbitero | |
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Padre Albino Varotti | |
Età alla morte | 92 anni |
Nascita | Volano di Codigoro 13 maggio 1925 |
Morte | Castel Bolognese 18 gennaio 2018 |
Vestizione | 1939 |
Professione religiosa | 8 settembre 1947 |
Ordinazione presbiterale | 16 aprile 1949 da mons. Giuseppe Battaglia |
Albino Varotti (Volano di Codigoro, 13 maggio 1925; † Castel Bolognese, 18 gennaio 2018) è stato un presbitero, musicista e compositore italiano dell'ordine dei Frati Minori Conventuali.
Biografia
Nato il 13 maggio 1925 a Volano di Codigoro da famiglia bolognese, nel 1939 entrò nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali presso il collegio serafico di Longiano (Forlì), dove iniziò l'attività musicale.
Dopo una permanenza nella Basilica di Sant'Antonio di Padova per il noviziato e dove nel 1942 ha fatto la professione temporanea, nel 1943 fu nel Convento di San Francesco a Faenza, dove studiò diplomandosi presso il Liceo Classico "Evangelista Torricelli" e divenne organista nella chiesa faentina. Qui proferì i voti solenni l'8 settembre 1947 e venne ordinato presbitero il 16 aprile 1949 dal vescovo Giuseppe Battaglia (1944 – 1976), al quale dedicò lo splendido e maestoso brano Ecce Sacerdos Magnus, scritto nel 1950.
A Bologna intraprese gli studi musicali di composizione e direzione d'orchestra con Lino Liviabella, compositore e pianista, che prosegue con O. Faccenda e R. Lupi, diplomandosi in musica corale a Bologna ed in strumentazione per banda a Pesaro. Inoltre, è stato allievo di B. Somma e G. Farina per la composizione polifonica.
Docente in vari Istituti statali e dell'Ordine francescano, come il Conservatorio statale "Luigi Cherubini" di Firenze, dove ha ricoperto sia la cattedra di Armonia e Contrappunto, sia quella di Composizione.
Compiuti gli studi teologici, presso il Seminario Vescovile faentino, nel 1949 viene consacrato sacerdote da mons. Giuseppe Battaglia, vescovo di Faenza (1944 - 1976).
Nel 1950 fu istruttore del coro e della Cappella Musicale Patriarcale di San Francesco in Assisi, designato dal direttore padre Domenico Stella come suo successore, e dal 1954 fu segretario della Commissione Generalizia di Musica Francescana, curando successivamente la direzione della Cappella Musicale di San Rufino in Assisi.
Nel 1966 - 1967 è stato maestro di cappella della Basilica di San Francesco in Assisi. Ha riordinato gli archivi musicali francescani di Assisi e di Bologna.
È stato membro e Vice presidente del Consiglio d'Arte dell'Accademia Filarmonica di Bologna.
Successivamente, dopo aver risieduto e lavorato per molti anni a Faenza presso il convento, annesso alla Chiesa di San Francesco, dove ha ricoperto anche l'incarico di Direttore della Cappella Musicale. Dal 2007, viveva presso la Residenza Sanitaria Assistita "Camerini" di Castel Bolognese per alcuni problemi di salute ed in seguito ad un incidente che gli aveva reso difficile la deambulazione, ma dove ha continuato a scrivere ed occuparsi di musica sacra.
È morto, il 18 gennaio 2018, a Castel Bolognese, di cui è stato insignito nel 2007 della cittadinanza onoraria e del quale aveva composto l'inno comunale nel 2013.
Padre Albino Varotti era considerato una delle massime autorità nel campo della musica sacra, in particolare gregoriana, ed uno dei pochi studiosi contemporanei a conoscere la chiave per tradurre e rendere eseguibili brani di musica gregoriana e medioevale.
Opere
Ha composto molte opere di musica sacra, fra cui si ricordano:
- Il figliol prodigo (1952), oratorio;
- I misteri dolorosi (Faenza, 1954), sacra rapprentazione;
- Magnificat a tre voci, organo ed orchestra (1955);
- Vesperae in festo Immaculatae Conceptionis per tre voci, organo ed orchestra (1957);
- Dante in Santa Croce del Corvo (1965), scena lirica;
- La vestizione di santa Chiara d'Assisi (1969), oratorio;
- Inno a san Rufino di Assisi (1970);
- gli oratori San Pier Damiani, Sanctus Franciscus e il Matutino Assisano.
Le sue composizioni più celebri ed eseguite, sia in Italia che all'estero, sono:
- Laudes Italiae (o Sole d'Italia, campane d'Assisi), un poema lirico per soprano ed arpa con testo del poeta danese Johannes Jørgensen e del vescovo di Assisi, mons. Giuseppe Placido Nicolini;
- Ecce sacerdos magnus, introduzione alla messa pontificale.
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