Giuseppe Placido Nicolini

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Giuseppe Placido Nicolini, O.S.B.
Vescovo
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 96 anni
Nascita Villazzano
6 gennaio 1877
Morte Villazzano
25 novembre 1973
Sepoltura Assisi, Cattedrale di San Rufino
Conversione
Appartenenza Ordine di San Benedetto
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Ordinato diacono
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Consacrazione vescovile 2 settembre 1928 dal papa Pio XI
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Giuseppe Placido Nicolini (Villazzano, 6 gennaio 1877; † Villazzano, 25 novembre 1973) è stato un vescovo italiano.

Biografia

Giuseppe Placido Nicolini nacque a Villazzano (Trento), il 6 gennaio 1877.

Nell'Ordine benedettino

Nel 1892, a soli 15 anni entrò nell'Ordine benedettino nell'Abbazia di San Giuliano di Genova. Nel 1899 si laureò in teologia a Roma. Venne, quindi, inviato al Monastero di San Benedetto (detto anche Sacro Speco) a Subiaco a insegnare dogmatica ai novizi benedettini. Seguirono altri trasferimenti (dal parmense all'Istria), finché nel 1918 divenne abate nell'Abbazia di Santa Maria Assunta di Praglia e nel 1919 dell'Abbazia della SS. Trinità di Cava de' Tirreni, incarico che mantenne fino al 1928, quando venne ordinato vescovo dal papa Pio XI che lo nomina ordinario della Diocesi di Assisi.

Vescovo di Assisi

Promosse nel 1939 la proclamazione di san Francesco d'Assisi patrono d'Italia.[1]

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Assisi si riempì di ebrei in fuga, adulti e bambini, italiani e rifugiati, provenienti dalla Germania, dall'Austria e dalla Francia. Il vescovo, insieme a don Aldo Brunacci, suo segretario personale e padre Rufino Nicacci, custode del convento di San Damiano, riuscì a salvare più di trecento ebrei dalla Shoah, vestendoli da religiosi, nascondendoli nelle nelle clausure dei monasteri della città e fornendoli di documenti falsi. Nicolini e i suoi collaboratori si trovarono più volte a rischio nell'affrontare i fascisti e i nazisti: in una giornata concitata, insieme al suo segretario, si trasformò in muratore con calce e cazzuola, per celare nei sotterranei del Palazzo Vescovile libri di preghiere e oggetti rituali ebrei.[2]

Nicolini creò una rete di solidarietà che coinvolse sacerdoti e laici dell'Umbria e di altre regioni, tra questi va ricordato il famoso ciclista Gino Bartali, che compiendo molti viaggi in bicicletta da Firenze, alla stazione di Terontola-Cortona fino ad Assisi, trasportò documenti e foto tessere nascosti nei tubi del telaio della sua bicicletta, affinché Luigi e Trento Brizi, tipografi assisani, potessero stampare documenti falsi necessari alla fuga degli ebrei rifugiati.

Dopo alcuni anni di organizzazione e allestimento, il 3 settembre 1941 viene inaugurato per sua volontà il Museo Diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi, con annesso Archivio Capitolare, per custodire le opere più rilevanti provenienti dalla Cattedrale e da altre chiese della Diocesi.

Il vescovo di Assisi godette della stima del papa Pio XII e fu tra i protagonisti del Concilio Vaticano II.

Durante il suo episcopato si tenne la visita ad Assisi del papa Giovanni XXIII (4 ottobre 1962), la prima di un papa fuori da Roma, dopo il 1870.

A 96 anni Nicolini tornò nella sua Villazzano, dove si spense il 25 novembre 1973. Fu sepolto ad Assisi nella Cappella della Madonna del Pianto della Cattedrale di San Rufino. La tomba venne decorata dallo scultore Enrico Manfrini con un bassorilievo bronzeo che raffigura il Vescovo col mantello aperto che accoglie dei bambini.[3]

Riconoscimenti

Molti sono i riconoscimenti conferiti al grande presule trentino:

  • Alexander Ramati, scrittore e regista statunitense, pubblica nel 1978 il libro Assisi clandestina, che diventò, poi, la sceneggiatura dell'omonimo film del 1985, che lo stesso Ramati diresse, nel quale Nicolini è interpretato da James Mason[6]
  • Paolo Mirti, scrittore italiano, ha pubblicato nel 2007 un romanzo storico: La società delle mandorle. La storia di una città che ha salvato gli ebrei dalla persecuzione nazista", che vede mons. Giuseppe Placido Nicolini come protagonista.
  • A Villazzano, suo paese natale, gli è stata dedicata una piazza.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Abate Vescovo SS. Trinità di Cava Successore: Bishopcoa.png
Angelo Maria Ettinger 1919 - 1928 Ildefonso Rea I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Angelo Maria Ettinger {{{data}}} Ildefonso Rea
Predecessore: Vescovo di Assisi Successore: Bishopcoa.png
Ambrogio Luddi 1928 - 1973 Dino Tomassini I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ambrogio Luddi {{{data}}} Dino Tomassini
Note
  1. Santucci Francesco, La storia della Diocesi su assisimuseodiocesano.com, Museo Diocesano e Cripta di San Rufino - Assisi. URL consultato il 12/1/2008
  2. I Giusti tra le Nazioni su binario21.org, binario21. URL consultato il 28/7/2008
  3. La Cattedrale di San Rufino in Assisi su assisimuseodiocesano.com, Museo Diocesano e Cripta di San Rufino - Assisi. URL consultato il 12/1/2008
  4. Onorificenza conferita ai non ebrei che rischiarono e spesso persero, la vita per salvare gli ebrei dalla deportazione.(EN) The Assisi Network su www1.yadvashem.org, The Righteous Among the Nations
  5. Susan Zuccotti, Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Mondadori, Milano 2001
  6. The Assisi Underground (1985) su italian.imdb.com, IMDb
Bibliografia
  • (EN) Three heroes of Assisi in World War II: Bishop Giuseppe Nicolini, Colonel Valentin Müller, Don Aldo Brunacci, edited and written by Josef Raischl, S.F.O., and André Cirino, O.F.M. 148 pp. Editrice Minerva-Assisi.
  • (EN) Alexander Ramati, The Assisi Underground: The Priests Who Rescued Jews, New York, Stein and Day, 1978.
  • (IT) Paolo Mirti, La società delle mandorle, Giuntina, 2007
Voci correlate
Collegamenti esterni