Arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ

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Arcidiocesi di Minsk - Mahilëŭ
Archidioecesis Minscensis Latinorum-Mohiloviensis Latinorum
Chiesa latina

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arcivescovo metropolita Iosif Staneŭski
Sede Minsk

sede vacante
Minsk

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Suffraganea
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
Nazione bandiera Bielorussia
diocesi suffraganee
Diocesi di Hrodna, Pinsk, Vicebsk
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Arcivescovi emeriti:

Tadeusz Kondrusiewicz
Parrocchie 222 (6 vicariati )
Sacerdoti

122 di cui 62 secolari e 60 regolari
5.122 battezzati per sacerdote

77 religiosi 68 religiose
4.401.000 abitanti in 69.800 km²
625.000 battezzati (14,2% del totale)
Eretta 15 aprile 1783 (Mahilëŭ)
9 agosto 1798 (Minsk)
unite il 13 aprile 1991
Rito romano
Cattedrale Cattedrale Santo Nome di Maria (Minsk),
Concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e Santo Stanislao (Mohilev)
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
ul. Revolutsionnaja 1/a, 220030 Minsk, Belarus
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2017 (gc ch )

Chiesa cattolica in Bielorussia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Minsk-Mahilëŭ (in latino: Archidioecesis Minscensis Latinorum-Mohiloviensis Latinorum) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Bielorussia. Nel 2016 contava 625.000 battezzati su 4.401.000 abitanti.

Territorio

La diocesi si estende nella parte centrale della Bielorussia e comprende le due regioni di Minsk e di Mahilëŭ. Fu istituita nel 1991 unendo le rispettive diocesi nell'arcidiocesi di Minsk-Mohylev.

Sede arcivescovile è la città di Minsk, dove si trova la cattedrale della Santa Vergine Maria, mentre a Mahilëŭ sorge la concattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e San Stanislao. Nel territorio dell'arcidiocesi sorge anche la basilica minore e santuario mariano nazionale di Nostra Signora Assunta a Budslaŭ. Il territorio si estende su 69.800 km² ed è suddiviso in 222 parrocchie, raggruppate in 6 decanati.

Il territorio dell'arcidiocesi, con le suffraganee di Pinsk (a sud), Hrodna (a ovest) e Vicebsk (a nord), comprende l'intera Repubblica di Bielorussia.

Storia antica

La presenza del cristianesimo in Bielorussa ha origini molto antiche. Già nel X secolo, la principessa Olga era battezzata e nel 959 si rivolse al re Ottone I di Sassonia per avere un vescovo e sacerdoti per il suo popolo. Nel 992 venne istituito il Principato di Polatsk affidato al vescovo Adaldag. Il primo principe di Polatsk, menzionato negli annali Rahvalod e sua figlia Rahneda, erano cristiani. Rahneda, che divenne monaca e prese il nome di Anastasia, fondò un monastero non lontano da Zaslauye nella regione di Minsk.

Nel 1385 il Regno di Polonia e il Gran Regno di Lituania conclusero un'alleanza nota come "Unione di Krewo": un accordo politico-dinastico fra la regina di Polonia Edvige e il granduca Jogaila di Lituania, in base al quale fu fondata l'Unione polacco-lituana. In occasione del matrimonio, Jogaila si convertì al cattolicesimo, si fece battezzare e assunse il nome di Ladislao. Ebbe così origine la dinastia reale degli Iagelloni. All'interno degli attuali confini della Bielorussia, sotto il regno di Ladislao e mentre era Granduca di Lituania Vitoldo, furono costruite circa 20 chiese.

Dal 1520 il protestantesimo iniziò a penetrare nel Grande Regno di Lituania. Il 4 luglio 1569, con l'Unione di Lublino, fu siglato un accordo politico a Lublino, in Polonia, che stabilì la fusione del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania. Nel 1596 fu annunciata a Brest l'unione delle chiese cattolica e ortodossa, a cui aderì la maggioranza della popolazione ortodossa della Lituania-Bielorussia.

Il periodo successivo fu contrassegnato dalla costruzione di nuove chiese e conventi. Alla morte del vescovo Josaphat Kuntsevich nel 1623 a Vitebsk, successivamente canonizzato come martire, dal 1720 i vescovi cattolici furono nominati per la Bielorussia orientale - a Mohilev, Mstislau e Orsha. Gli uniati erano in media l'80% della popolazione, i cattolici il 15%. Il territorio della Bielorussia contava circa 240 parrocchie cattoliche romane con 430 migliaia di credenti. Nel 1773 la regina Caterina II creò la diocesi di Bielorussia senza alcun permesso della Santa Sede.

La diocesi di Mogilev

Dopo che l'imperatrice russa Caterina la Grande, con un'azione unilaterale indipendente da Roma, aveva istituto la sede della diocesi a Mogilev, si dovette attendere il 1783, quando, al termine di lunghe trattative, fu eretto l'arcivescovado di di Mahilëŭ (chiamata Mogilёv o Mohilev fino al 1991) che assoggettò tutte le diocesi cattoliche dell'Impero russo. L'arcidiocesi metropolita fu formalmente eretta infatti il 15 aprile 1783 [1] con il breve Onerosa pastoralis officii cura di papa Pio VI [2]. Mogilev fu la prima sede di rito latino eretta nell'impero russo, ed aveva giurisdizione su tutti i fedeli cattolici della Russia, Siberia compresa.

La diocesi di Minsk

Nel 1798 nacque la diocesi di Minsk che fu eretta il 16 ottobre 1798 [3] con la bolla Maximis undique dello stesso papa Pio VI. La medesima bolla assegnò all'arcidiocesi di Mahilëŭ cinque diocesi suffraganee: VilniusSamogiziaLuc'kKamenec e la stessa Minsk. Più tardi si aggiunse anche la diocesi di Tiraspol.

Diocesi di Minsk-Mohylev

Le due sedi, che erano unite In persona episcopi dal 1869 al 1917, furono unite plena unione il 13 aprile 1991 con la bolla Ex quadam [4] di papa Giovanni Paolo II acquisendo il nome attuale. Nella stessa data l'arcidiocesi di Mahilëŭ cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle amministrazioni apostoliche di Mosca dei Latini (oggi della Madre di Dio a Mosca) e di Novosibirsk dei Latini (oggi della Trasfigurazione a Novosibirsk). Il 13 ottobre 1999 la nuova arcidiocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Vitebsk.

Storia recente

Il XIX secolo fu segnato dalla persecuzione religiosa dei bielorussi da parte dell'Impero russo che durò oltre 200 anni. Dopo l'unione forzata con la Russia, dovuta all'ultima divisione del territorio della Bielorussia nel 1795, quasi tutti i conventi cattolici e i centri educativi furono chiusi tra il 1830 e il 1870. Nel 1839 l'Unione ecclesiastica fu abolita. La popolazione veniva convertita con la forza alla religione ortodossa. Inizia il periodo della crudele persecuzione nazionale e religiosa. Nel 1869 la diocesi di Minsk fu abolita: prima il suo territorio divenne parte della diocesi di Vilnius, poi nel 1883 si unì alla diocesi di Mohilev. Il regime zarista ostacolò con tutti i mezzi la vita religiosa dei fedeli cattolici.

Alla rivoluzione del 1905 l'attività della Chiesa cattolica era ripresa da tempo. Alcune parrocchie riapparvero così come la diocesi di Minsk nel 1917. Ma negli anni '20 la vita religiosa fu nuovamente condizionata; nel 1921 il territorio della Bielorussia diviso tra Polonia e Russia, l'attività dell'arcivescovado di Mohilev e del vescovato di Minsk fu completamente paralizzato. Nel 1923 l'arcivescovo di   Vilnius Jan Feliks Cieplak, Amministratore apostolico di Mohilev, fu condannato e giustiziato nel 1926. Dal 1926 al 1936 Padre "E. Nevio" svolse le funzioni principali dell'arcivescovado di Mohilev. Nel 1921 il vescovo di Minsk, Zigmund Lazinsky, fu arrestato e dovette partire per la Bielorussia occidentale che allora faceva parte della Polonia. Più tardi Zigmund Lazinsky divenne capo della Pinsk, creata sulla base della parte occidentale dell'ex diocesi di Minsk. L'ondata di repressioni contro la Chiesa cattolica e il clero raggiunse il culmine nel 1939: quasi tutti i luoghi di culto furono chiusi, non vi erano sacerdoti e un gran numero di essi fu ucciso, altri costantemente perseguitati. La lingua bielorussa fu bandita nei riti religiosi.

Durante la seconda guerra mondiale nella Bielorussia, anche se occupata dalla Germania, la Chiesa cattolica si rianimò, ma dopo la guerra le repressioni divennero ancora più crudeli anche dopo la morte di Stalin. Il 25 luglio 1989 Thaddeus Kondrusievich fu ordinato vescovo e nominato dalla Santa Sede amministratore apostolico della diocesi di Minsk per i cattolici in Bielorussia e, contemporaneamente, il Seminario Maggiore fu aperto a Grodno. Il 13 aprile 1991 Thaddeus Kondrusievich divenne arcivescovo e amministratore apostolico dei cattolici romani della parte europea della Russia con residenza a Mosca. Quel giorno furono consacrati altri due vescovi: Kazimierz Świątek, che divenne vescovo della neonata arcidiocesi di Minsk-Mohilev e amministratore apostolico della rinnovata Pinsk, e Alexander Kashkevich che divenne vescovo ordinario della diocesi di Grodno.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Minsk

  • Jakub Ignacy Dederko † (ottobre o novembre 1798 - 13 febbraio 1829 deceduto)
  • Mateusz Lipski † (28 febbraio 1831 - 21 novembre 1839 deceduto)
    • Sede vacante (1839-1852)
  • Adam Wojtkiewicz † (18 marzo 1852 - 23 dicembre 1869 deceduto)
  • Paolo Rava † (1856 - 1857)
    • Sede amministrata dagli arcivescovi di Mahilëŭ (1869-1917)
  • Zygmunt Łoziński † (2 novembre 1917 - 28 ottobre 1925 nominato vescovo di Pinsk)
    • Sede vacante (1925-1991)

Arcivescovi di Mahilëŭ

Arcivescovi di Minsk-Mahilëŭ

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2016 su una popolazione di 4.401.000 persone contava 625.000 battezzati, corrispondenti al 14,2% del totale.

Note
  1. Hierarchia Catholica - Medii er recentioris aevi 1858, op. cit., p. 293
  2. Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili 1919, op. cit., p. 1016
  3. Hierarchia Catholica - Medii er recentioris aevi 1858, op. cit., p. 291
  4. Bolla Ex quadam 1991, op. cit.
Bibliografia
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, 1958
  • (LA) Angelo Mercati, Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le autorità civili, 1919
  • (LA) Giovanni Paolo II, Bolla Ex quadam, 1991
Collegamenti esterni