Aymeric de Chalus

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Aymeric de Chalus
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita castello di Chalus
seconda metà XIII secolo
Morte Avignone
31 ottobre 1349
Sepoltura Chiesa cattedrale di Notre-Dame di Chartres
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
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Nominato arcivescovo 24 settembre 1322 da papa Giovanni XXII
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Eventi
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Aymeric de Chalus (castello di Chalus, seconda metà XIII secolo; † Avignone, 31 ottobre 1349) è stato un cardinale e arcivescovo francese.

Cenni biografici

Nacque nella seconda metà del XIII secolo nel castello di Châlus, nella diocesi di Limoges, studiò presso l'università di Bologna e si laureò in utroque iure. Nel 1314 divenne canonico del capitolo della cattedrale di Limoges. Dopo l'ordinazione sacerdotale fu arcidiacono a Tours, cappellano papale ed infine uditore della Sacra Rota. Fu nominato governatore di Ferrara da papa Giovanni XXII.

Il 26 luglio 1317, insieme con il vescovo d'Asti, mons. Bl. Guido de Valperga[1], fu mandato in Lombardia per far rilasciare alcuni nobili milanesi imprigionati da Matteo Visconti. Il 9 settembre dello stesso anno, insieme con i vescovi di Arras, mons. Bernard Royardi[2] e di Bologna, mons. Hubert Avocati[3], fu inviato di nuovo in Italia per domare la ribellione degli Estensi che, richiamati dal popolo sollevatosi contro Roberto d'Angiò, vicario pontificio, avevano occupato importanti luoghi fortificati e sottratto Ferrara al dominio pontificio. La loro missione giunse a buon fine il 24 giugno 1318.

Ministero episcopale

Per conferirgli maggiore autorità Giovanni XXII lo innalzò al soglio arcivescovile di Ravenna nel 1322 in un momento particolarmente difficile, essendo stato l'ambiente ravennate messo a subbuglio dall'uccisione di Rinaldo da Polenta, arcivescovo eletto dal clero. L'arcivescovo dovette lottare in ogni modo per impedire lo sfaldamento della provincia: scomunicò Rinaldo II d'Este signore di Ferrara per l'arbitraria occupazione di Argenta nel 1328, ottenendone la restituzione; pubblicò senza esitazioni la scomunica di Giovanni XXII contro l'imperatore Ludovico il Bavaro che aveva creato l'antipapa Niccolò V il 12 maggio 1328; e ridusse alla ragione Ramberto Malatesta signore di Rimini ed altri feudatari.

Stanco delle lunghe lotte condotte in Romagna, ottenne di ritornare in Francia e venne nominato arcivescovo, titolo personale, della diocesi di Chartres nel 1332.

Cardinalato

Fu creato cardinale presbitero con il titolo dei Santi Silvestro e Martino ai Monti nel concistoro del 20 settembre 1342. Dopo aver rinunciato alla sede di Chartres, ebbe l'ordine di tornare in Italia per ricoprirvi l'importante carica di legato pontificio e assolvere gli onerosissimi compiti di governare Sardegna, Corsica e Marca d'Ancona, pacificare la Toscana, ove i ghibellini stavano schiacciando i guelfi aretini e, infine, di ricevere da Roberto d'Angiò l'omaggio feudale dovuto alla Sede apostolica. Lasciò la Francia il 2 dicembre dello stesso anno.

Per la sopraggiunta morte di Roberto d'Angiò nel 26 gennaio 1343, non poté recarsi nel Regno di Napoli, ma il 23 gennaio dell'anno seguente, Clemente VI gli affidò il più delicato incarico della sua carriera, nominandolo vicario, baiulo, amministratore e governatore generale del Regno di Napoli, durante la minore età della regina Giovanna I di Napoli, in sostituzione dei reggenti, minacciati di scomunica qualora non avessero ottemperato al disposto pontificio. Il 28 agosto, nella chiesa di santa Chiara, poté incoronare Giovanna regina di Napoli facendole pronunciare il giuramento di fedeltà alla Chiesa. Nel novembre di quell'anno gli fu concesso di rientrare in Francia, ma nel suo passaggio a Roma dovette ancora intervenire per tentare di risolvere le contese tra Orsini e Colonna.

Morte

Morte il 31 ottobre 1349 ad Avignone e fu sepolto nella cattedrale di Notre-Dame di Chartres.

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo metropolita di Ravenna Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Raniero Concoreggi[4] 24 settembre 132213 maggio 1332 Guido de Roberti[5] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Raniero Concoreggi[4] {{{data}}} Guido de Roberti[5]
Predecessore: Vescovo di Chartres
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Jean du Plessis-Pasté[6] 13 maggio 133220 settembre 1342 Guillaume Lamy[7] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jean du Plessis-Pasté[6] {{{data}}} Guillaume Lamy[7]
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pierre des Chappes 20 settembre 134231 ottobre 1349 Pierre de Cros I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pierre des Chappes {{{data}}} Pierre de Cros
Note
  1. cfr. (EN) Bishop Bl. Guido de Valperga † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Bishop Hubert Avocati (Avvocati) † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Bernard Royardi † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Archbishop Raniero Concoreggi † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Archbishop Guido Roberti † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  6. cfr. (EN) Bishop Jean du Plessis-Pasté † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  7. cfr. (EN) Patriarch Guillaume Lamy † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia