Santa Maria dell'Incarnazione (Marie Guyart)
Santa Maria dell'Incarnazione, O.S.U. Religiosa | |
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al secolo Marie Guyart Martin | |
Santa | |
Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Tours, Francia 28 ottobre 1599 |
Morte | Quebec, Canada 30 aprile 1672 |
Vestizione | 25 marzo 1631 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 25 giugno 1980, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 3 aprile 2014, da Francesco |
Ricorrenza | 30 aprile |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 30 aprile, n. 18:
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Santa Maria dell'Incarnazione, al secolo Marie Guyart Martin (Tours, Francia, 28 ottobre 1599; † Quebec, Canada, 30 aprile 1672) è stata una religiosa, mistica e fondatrice francese delle Orsoline dell'Unione Canadese.
Biografia
Marie Guyart nacque a Tours, in Francia, il 28 ottobre 1599. I genitori, cattolici, Florent Guyart e Jeanne Michelet, erano panettieri ed ebbero in tutto sette figli.
All'età di sette anni Marie ebbe una prima esperienza mistica. Intorno al 1614 decise che si sarebbe consacrata al Signore. I genitori, però, la costrinsero a sposare, all'età di 17 anni, Claude Martin, un fabbricante di seta. Il 2 aprile 1619 dal loro matrimonio nacque il piccolo Claude. Il 10 ottobre dello stesso anno Marie rimase vedova. Il marito Claude le lasciò l'attività commerciale in fallimento e piena di debiti.
Nel 1620 ebbe una "visione del sangue", che ella chiamò la sua conversione, alle quali seguirono tre visioni trinitarie.
Nel 1621, per assicurare la sussistenza sua e del figlio, cominciò a lavorare presso la sorella, Claude Guyart, che col marito Paul Buisson possedeva una compagnia di trasporto fluviale sulla Loira. In quell'occasione Marie dimostrò un grande talento di amministratrice nella gestione della compagnia.
Dal 1624 in poi, ebbe varie intense visioni di Cristo, estasi che la facevano sentire perduta in un oceano d'amore. In questo periodo, sotto la guida di Raimondo di San Bernardo, religioso fogliantino[1], si rinnovò in lei il desiderio di consacrarsi totalmente a Dio.
Nel 1625 fece voto di castità pur non potendo ancora abbracciare la vita religiosa a causa dei doveri materni.
Il 25 marzo 1631, dopo aver affidato il figlio Claude alla sorella[2], entrò finalmente nel monastero delle Orsoline di Tours prendendo il nome di Maria dell'Incarnazione.
Nel maggio 1631 ebbe la terza visione della Trinità. Il 25 gennaio 1633 emise la professione religiosa. Ben presto divenne Maestra delle novizie.
Nel clima di espansione missionaria che la Chiesa stava vivendo in quel periodo, Maria dell'Incarnazione maturò il desiderio di partire anche lei per terre lontane. Un'esperienza del genere, tuttavia, sarebbe stata insolita per quel periodo.
Scriverà nella sua Autobiografia:
« | Il mio corpo era nel vostro monastero ma il mio spirito non poteva essere rinchiuso. Lo Spirito di Gesù mi portava nelle Indie, in Giappone, in America, in Oriente, in Occidente, nelle zone del Canada e degli Hurons, e in tutta la terra abitata dove ci sono delle anime ragionevoli che vedeva appartenere a Gesù Cristo » | |
(Madre Maria dell'Incarnazione, Autobiografia.)
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Nonostante le difficoltà, Maria dell'Incarnazione iniziò una fitta corrispondenza con i missionari gesuiti del Canada. Strinse poi amicizia con Madeleine de la Peltrie (conosciuta anche come Marie-Madeleine de Chauvigny), una ricca e pia vedova di Alençon, la quale aveva intenzione di fondare nel Québec un convento per l'educazione delle bambine indiane.
Il 22 febbraio 1639 lasciò Tours per Parigi, in compagnia della giovane suora Maria di San Giuseppe (Marie Savonnières de La Troche) e Madame de la Peltrie, rimanendovi due mesi per sbrigare i preparativi della fondazione; il 4 maggio 1639 partirono da Dieppe dopo che all'ultimo momento si era aggiunta al gruppo un'altra orsolina, Madre Cécile de Sainte-Croix. Imbarcate sulla nave "Saint Joseph" per l'America del Nord, vi sbarcarono il 1° agosto 1639. Subito suor Maria si stabilì a Québec e vi costruì un convento e quando questo fu distrutto da un incendio, ne costruì un altro più grande; nel contempo arrivarono altre suore e ben presto fu costretta a scrivere nuove Regole e Costituzioni, adatte alle nuove esperienze ed esigenze.
La missione si prefisse di assicurare l'istruzione e l'educazione cristiana ai bambini degli indiani (Abenaki, Uroni e Irochesi). Per far questo, senza mai uscire dal convento, imparò i dialetti degli indiani e per loro scrisse catechismi, grammatiche e dizionari, occupandosi nel contempo dei bambini ai quali forniva nutrimento, assistenza ed educazione.
A causa, però, della riluttanza degli indiani alla assimilazione culturale e al rifiuto di molti di loro di affidare le loro figlie alle Orsoline, le missionarie cominciarono a rivolgere la loro missione esclusivamente alle ragazze francesi della colonia lì presente.
Importante per la sua biografia spirituale è l'anno 1653, durante il quale, in fedeltà allo "spirito del Verbo incarnato", si offrì "in olocausto alla divina maestà per essere consumata nel modo in cui egli vorrebbe ordinare per tutto quel desolato paese"[4].
Maria dell'incarnazione morì il 30 aprile 1672 in Québec.
Lasciò una comunità di una trentina di suore che avrebbero dato vita alle Orsoline del Canada.
Culto
Per il ruolo che Madre Maria dell'Incarnazione ebbe di maestra di vita spirituale e di promotrice di opere evangeliche, gode di tale stima nella storia canadese, da essere considerata la "madre della Chiesa cattolica in Canada"[5].
Verso la metà del XVIII secolo si stava già avviando il processo per la causa di beatificazione che però fu sospeso a causa degli eventi politici e che fu ripreso solo nel 1867 grazie al vescovo di Québec Charles François Baillargeon e che portò il 9 luglio 1911 al decreto sull'eroicità delle virtù di Madre Maria dell'Incarnazione.
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 22 giugno 1980 il quale, in quell'occasione, così si espresse:
« | Maestra di vita spirituale, al punto che Bossuet l'ha definita la "Teresa del nuovo mondo", e promotrice di opere di evangelizzazione, Maria dell'Incarnazione unisce in sé, in modo ammirevole, la contemplazione e l'azione. In lei la donna cristiana si è realizzata pienamente e con un raro equilibrio, nei diversi stati della vita: sposa, madre, vedova, direttrice di impresa, religiosa, mistica, missionaria, e questo sempre nella fedeltà a Cristo, sempre in stretta unione con Dio » | |
(Giovanni Paolo II, Omelia della Santa Messa per la proclamazione di cinque nuovi beati, San Pietro 22 giugno 1980.)
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Il 3 aprile 2014 fu canonizzata da papa Francesco.
Scritti
Degli scritti di Madre Maria dell'Incarnazione ci restano:
- una Relation autobiographique, scritta a Tours nel 1633 su richiesta del padre de La Haye;
- delle Lettre de conscience che vanno dal 1625 al 1634 ed indirizzate al suo padre spirituale Raimondo di San Bernardo;
- delle note spirituali dal titolo Exclamations et Elévation risalenti agli anni 1625-1634;
- una Exposition du Cantique des Cantiques, scritta tra il 1631 e il 1637;
- École sainte, Explication des mystères de la foy, scritto redatto tra il 1633 e il 1635;
- una Relation autobiographique scritta in Québec ben 1654 su ordine del suo direttore spirituale padre Jérôme Lalemant;
- una Memoria complementare alla relazione autobiografica del 1654, scritta nel 1656;
- Corrispondenza di notevole interesse sia spirituale che storico; delle stimate 13000 lettere che avrebbe scritto se ne conservano solo 5 originali.
Nel 1677 il figlio Claude Martin pubblicò una biografia con estratti dalle due Relazioni autobiografiche[6] e nel 1681 pubblicò 211 delle migliaia di lettere della madre[7].
Note | |
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Bibliografia | |
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