Chiesa di Santa Maria Addolorata a piazza Buenos Aires (Roma)
Chiesa di Santa Maria Addolorata a piazza Buenos Aires | |
Roma, Chiesa di Santa Maria Addolorata a Piazza Buenos Aires (1910 - 1930) | |
Altre denominazioni | Chiesa di Santa Maria Addolorata degli Argentini |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma rettoria |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Viale Regina Margherita, 81 00198 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 84401301 |
Posta elettronica | chiesaargentina@gmail.com |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Conferenza Episcopale Argentina |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | Rettoria |
Dedicazione | Maria Vergine |
Fondatore | mons. José León Gallardo |
Data fondazione | 9 luglio 1910 |
Architetto | Giuseppe Astori |
Stile architettonico | Neoromanico, neobizantino |
Inizio della costruzione | 1910 |
Completamento | 1930 |
Data di inaugurazione | 9 luglio 1924 |
Data di consacrazione | 1 novembre 1930 |
Consacrato da | cardinale Basilio Pompilj |
Pianta | basilicale |
Materiali | laterizi |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Santa Maria Addolorata a piazza Buenos Aires, detta anche Chiesa di Santa Maria Addolorata degli Argentini, è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia settentrionale della città, nel quartiere Salario: questa è la chiesa nazionale degli argentini.
Storia
Dalla fondazione ad oggi
Nel marzo del 1910 la Diocesi di Roma affida la cura pastorale del quartiere Salario al sacerdote argentino mons. José León Gallardo che, il 5 maggio, acquista, con i propri mezzi economici, il terreno ove verrà edificata la nuova chiesa.
La cerimonia di posa della prima pietra si tenne il 9 luglio 1910, primo centenario dell'indipendenza argentina, alla presenza della signora Rosa González (1889 - 1981), moglie del presidente argentino, Roque Sáenz Peña (1851 – 1914).
Il 18 giugno 1915, su richiesta dell'Episcopato argentino, papa Benedetto XV (1914 - 1922) concede che l'edificio sia la chiesa nazionale.
L'edificio, costruito su progetto di Giuseppe Astori, venne parzialmente inaugurato il 9 luglio 1924; ma l'11 novembre dello stesso anno mons. Gallardo muore prematuramente, determinando così il blocco dei lavori. L'erede universale, il fratello Ángel, decise di far proseguire l'opera e nel 1929 cedette la proprietà all'Arcivescovo di Buenos Aires, in qualità di rappresentante dell'Episcopato argentino.
Il 24 giugno 1929, la chiesa viene concessa all'Ordine di Santa Maria della Mercede, che portò a compimento i lavori e il 1º novembre 1930 si giunse alla sua solenne consacrazione presieduta dal cardinale Basilio Pompilj (1858-1931).
Dal 1932 al 1934, la chiesa fu anche sede parrocchiale.
Fino al 31 dicembre 1965 è rimasta affidata ai Mercedari, ai quali è succeduto il clero argentino. Dal 27 febbraio 1989 è direttamente amministrata dalla Conferenza Episcopale Argentina.
La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria della Mercede e Sant'Adriano.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Beata Vergine Maria Addolorata a Piazza Buenos Aires, istituito da papa Paolo VI il 7 giugno 1967: l'attuale titolare è il cardinale Estanislao Esteban Karlic.
Descrizione
Esterno
La facciata a salienti, preceduta da un portico (nartece) a tre arcate a tutto sesto che poggiano su due colonne di granito nero con capitelli ionici, è aperta in alto da tre finestre centinate e due oculi laterali; la parte superiore, con terminazione lievemente aggettante, è decorata da un mosaico eseguito nel 1914 da Giovanni Battista Conti (1878 - 1970), articolato su due registri raffiguranti:
- nel registro superiore, Agnello di Dio e simboli degli evangelisti;
- nel registro inferiore, Dodici pecore fra quattro palme da datteri.
Alla sinistra della chiesa, si erge il campanile quadrangolare, che si articola in sette ordini, aperti da bifore nel terzo e quarto livello, da trifore nel sesto e settimo.
Interno
La chiesa, orientata (ossia con l'abside rivolto a Est), presenta l'interno, a pianta basilicale terminante con absidi semicircolari, è suddiviso da due file di otto colonne ioniche in tre navate; quella centrale, coperta da un tetto a capriate lignee, è più ampia rispetto alle laterali sulle quali s'imposta il matroneo che si affaccia sulla navata centrale e prosegue anche in controfacciata.
Presbiterio e abside
Sul presbiterio, rialzato di alcuni gradini e delimitato da una balaustra ad intaglio, si notano:
- al centro, Ciborio con copertura architravata sorretta da quattro colonne in granito e capitelli corinzi in bronzo.
- ai lati, Ambone del Vangelo (a sinistra) e dell'Epistola (a destra), in marmo, decorato con mosaici in stile cosmatesco, eseguiti alla metà del XX secolo da Duilio Cambellotti (1876 – 1960).
Dietro l'altare, si apre l'abside semicircolare, che presenta una pregevole decorazione musiva, realizzata nel 1959 da Marco Tullio Monticelli su disegno Giovanni Battista Conti, raffigurante:
- nel catino absidale, Madonna Addolorata tra angeli.
- sulla fronte dell'arco trionfale, Gesù Cristo redentore fra san Pietro Nolasco, san Raimondo Nonnato e devoti e Due angeli con stemmi dell'Argentina (a sinistra) e dei Mercedari (a destra).
Le due navate laterali terminano con altrettante cappelle absidate, poste ai lati del presbiterio, dedicate al Sacro Cuore di Gesù Cristo (a sinistra) e alla Madonna di Lujan (a destra):
Inoltre, lungo la navata destra si apre una cappella, dedicata a Nostra Signora della Mercede, che presenta un'interessante decorazione musiva raffigurante:
- Madonna con Gesù Bambino (1970 ca.), mosaico di maestranze montepulcianesi.
Galleria fotografica
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