Davide Fiorillo

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Davide Fiorillo
Laico
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 8 anni
Nascita Lamezia Terme
7 ottobre 2012
Morte Piscopio
22 giugno 2021
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Diocesi di Vibo Valentia
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Ordinato diacono
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Eventi
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«Gli Angioletti mi hanno detto che anche io sono un angioletto, però senza le ali».
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(Davide Fiorillo)

Davide Fiorillo (Lamezia Terme, 7 ottobre 2012; † Piscopio, 22 giugno 2021) è stato uno studente e testimone italiano.

Biografia

Davide Fiorillo, nato a Lamezia Terme, ma residente a Piscopio, frazione di Vibo Valentia e Diocesi di Mileto, era figlio di genitori educati alla fede religiosa cattolica ma non praticanti: Salvatore, appassionato apicoltore, ed Elisa, sarta in un atelier da sposa.

È il 7 ottobre 2012 e nell'ospedale di Lamezia Terme, tra le braccia dei suoi genitori, increduli e confusi, non c'è una femminuccia, come avevano detto loro i medici durante la gravidanza, ma un bellissimo maschietto in perfetta salute. Solamente l'indomani mattina sarà deciso il nome [1].

Morto di leucemia a 8 anni, Davide ha abbracciato la sua malattia con grande serenità e lo ha fatto da quando, come ha testimoniato ai suoi genitori, sono venuti a fargli compagnia gli Angeli, poi la Madonna ed in ultimo Gesù dal giorno della Prima Comunione.

La malattia

Davide cresce regolarmente, fino all'estate del 2017 quando ha quattro anni. Mamma Elisa, però, comincia a preoccuparsi allorché nota che la stanchezza primaverile, dovuta forse al cambio di stagione, non sembra diminuire, anzi va peggiorando.

Inizia allora un viavai tra i medici che le assicurano che il bambino non ha niente di grave; ma lei non è convinta ed insiste molto per fare analisi ed esami più approfonditi che danno esiti rassicuranti, fino a quando Davide ha un tracollo improvviso.

Una sera di settembre del 2017 Davide fatica a respirare, i genitori corrono all'ospedale di Vibo Valentia, dove il bambino arriva in condizioni davvero drammatiche. Seguono diversi interventi per salvargli la vita e trasferimenti tra vari ospedali, finché Davide viene trasportato in elisoccorso all'Ospedale del Bambino Gesù di Roma, con una diagnosi severissima: leucemia linfoblastica acuta, con massa mediastinica di tipo T.

Per quattro anni, il piccolo Davide dovrà affrontare tre recidive e due trapianti di midollo. Ma non solo, quando non è ricoverato per le terapie, è obbligato a stare lontano da casa, in un piccolo appartamento, con poche possibilità di giocare o uscire all'aperto, se non in certe condizioni, con delle precauzioni ed accorgimenti come l'uso della mascherina.

Il cortisone, che deve assumere in dosi massicce, diventa un incubo a causa dei suoi effetti devastanti e gli ultimi periodi sono sconvolgenti perché dopo l'infusione dei linfociti ha iniziato a stare malissimo e soffriva con forti dolori. E dopo qualche mese purtroppo la massa si è ripresentata crescendo in pochissimi giorni ed è stato più o meno lì quando i medici hanno confermano l'esito negativo.

All'inizio il piccolo non ha accettato tutto quello che gli stava capitando ma poi reagiva abbastanza e lottava tanto fino al punto di dare la forza alla mamma per stargli accanto.

Quando non piange o urla per la disperazione, riesce soltanto a stare davanti ad un tablet, che gli fa compagnia.

Gli Angeli

Il 19 marzo del 2021 Elisa e Salvatore sono nella camera d’ospedale con Davide: qualche ora prima i medici hanno comunicato che per lui non c'era più alcuna speranza di vita e che la malattia era arrivata allo stadio terminale. Ma proprio in questo momento terribile accade qualcosa di veramente straordinario ed inaspettato.

A mamma Elisa, piena di sconforto ed incapace ormai di consolare il figlioletto, le viene in mente di parlargli degli Angeli: gli dice che noi non siamo soli, ma che ciascuno ha un Angelo custode e lo invita a pregare il suo Angelo perché lo aiuti e conforti. Con grande stupore da parte della madre, Davide replica tutto allegro e con disinvoltura:

« Ma io quando dormo, per adesso, ne vedo tre e se chiudi gli occhi li vedi pure tu. »

Il bambino racconta della presenza di angeli sempre al suo fianco, come se fosse una cosa normalissima: si siedono qualche volta sul suo lettino e gli sorridono, gli fanno compagnia e lo fanno stare molto bene. Sono esseri trasparenti, come di ghiaccio, e si spostano su una nuvoletta. A suo padre dice che sono tre: uno a destra ed uno a sinistra; il terzo che sta sopra la testa è il più pazzerello di tutti e lo fa tanto ridere tanto!

I genitori rimangono scioccati da questi racconti e non riescono a darsi una spiegazione: in otto anni, infatti, solo pochissime volte Davide era entrato in una chiesa, non aveva frequentato il catechismo e non conosceva neanche le preghiere. Nonostante ciò quello che lui affermava veniva sempre confermato dai segni che portavano i suoi genitori a credervi in toto.

La Regina degli Angeli

Mentre mamma Elisa stava cercando sul cellulare delle preghiere sulla Madonna degli Angeli, Davide si è girato, e senza nemmeno scorrere le immagini, clicca rapidamente su una ed esclama:« Ecco! Questi sono gli angioletti e questa è la Madonnina!.» Elisa sbalordita cerca spiegazioni e mostra al figlio altre immagini delle Beata Vergine, ma il bambino non sente ragioni: la Madonna che lo attende è esattamente quella indicata da lui. Spiega anche che non può ancora parlare con la Madonnina, ma gli Angioletti gliel'hanno mostrata, dicendogli che Lei lo sta aspettando perché lo vuole conoscere da vicino.

Davide vedeva la Madonnina circondata dagli Angeli come è raffigurata nella statua del santuario di Cassano delle Murge, su un eremo sperduto della campagna pugliese. Lui non conosceva quel posto, nessuno di essi lo conosceva, è stata Maria a indicarglielo, a fargli trovare quella sua immagine su Internet e a chiedere di fare il pellegrinaggio.

La Madonna ha invitato qui per due volte Davide, e lui aveva fretta di raggiungerla anche rinunciando al mare che amava tantissimo. Grande è lo stupore di Elisa e Salvatore quando, dopo avere affrontato cinque ore di viaggio in macchina, entrando in quel Santuario, si trovano davanti ad una grande statua della Vergine Maria, tutta illuminata ed attorniata da un gruppo di Angeli, e che è conosciuta dalla devozione popolare con il nome di Santa Maria degli Angeli.

Davide, con il volto luminoso e rapito in estasi dalla visione della Vergine (il bambino ha dichiarato di vederla «in apparizione»), si mette a pregare con i suoi genitori ed il sacerdote presente, ripetendo ciò che sente dire loro. Al termine di questo intenso momento di preghiera, il piccolo dice che la Madonna è contenta ed è vicino a me, è qui con noi e ci sta ascoltando. Lascia poi ai piedi della statua le rose, rigorosamente gialle, come quelle che a Lourdes la piccola Bernadette Soubirous vide ai piedi della bella Signora e conferma che è proprio Lei la Madonna che viene e verrà a fargli visita.

Per Davide la Madonnina era prima di tutto una mamma. Un giorno di fronte alla domanda su cosa la Madonna facesse o gli dicesse, lui candidamente rispose: « Lei viene vicino al mio letto e mi abbraccia come una mamma, come fai tu!.»

La Prima Comunione

La Prima Comunione per Davide è stata fatta per volontà del parroco del paese: essendosi accorto di quanto fosse speciale quel bambino, propone ad Elisa e Salvatore di far dono a Davide dell'Eucarestia. Con l'occasione anche suo fratello Antonio fa la prima comunione. Davide è molto contento della notizia, anche se era già a conoscenza di tutto: « Me lo ha detto la Madonnina che devo fare la Comunione!.»

La Messa della Prima Comunione era la prima a cui Davide aveva mai partecipato; nonostante ciò è sicuro di sé, sa cosa fare e si comporta come se vi avesse partecipato da sempre. Parla a voce bassa e non si capisce se stesse partecipando al rito o se conversasse con qualcuno. La mamma gli ha poi domandato se la Madonnina fosse venuta alla Messa, come gli era stato promesso, e Davide rispose che era già ad aspettarlo in chiesa. Alla domanda se Gesù fosse venuto pure, Davide rispose che solo dopo aver preso l'Ostia consacrata aveva visto Gesù che con una mano lo aveva accarezzato e con l'altra gli aveva toccato il cuore.

Lo descrisse così: « Bello! Giovane come san Michele, con i capelli corto-lunghi, con una tunica bianca e il mantello rosso. È quasi uguale a quello che c'è adesso in chiesa (la statua, ndr), però senza barba!.»

È sempre in questa occasione che Davide annuncia ai genitori di essere in partenza per il Cielo e di volerci andare. Infatti di fronte al papà che parla del desiderio della sua guarigione, lui risponde:«  No papà, loro mi stanno aspettando.»

Verso la Salvezza

Col passare del tempo i genitori notano in Davide un cambiamento. Non più capriccioso e sconsolato, ora è diventato un bimbo docile, sereno e che sprigiona gioia. Mentre prima non sopportava più la sua drammatica condizione, ora è lui stesso a dare forza, coraggio e speranza a chi gli è vicino.

Mamma Elisa, comprende che quel bambino è trasformato, ora dice:«  Gli Angioletti mi hanno detto che anche io sono un angioletto, però senza le ali», e quando i genitori cercano di trattenerlo quaggiù, risponde serafico: Loro mi stanno aspettando!. Afferma di voler andare con gli Angioletti in quel Paradiso di luce e di colori, di giochi e di arcobaleni, che lui ha già visto e che lo fa stare benissimo.

Manca però ancora l'ultimo gradino per Davide: se gli Angeli hanno condotto Davide dalla Madonna, il Regno di Maria ha lo scopo di aprire le porte al Regno di Gesù, che precede la Beatitudine eterna.

Una sera il bambino raduna tutti i familiari, zii e cuginette, e li trascina tutti in Chiesa a partecipare alla Messa. Si fa portare verso l'altare del Santissimo Sacramento e obbliga i familiari a venire davanti con lui, per radunarsi tutti vicino a Gesù. Dopo aver essersi rivolto verso l'alto, riferì felicemente a suo padre che c'erano pure gli angioletti.

Morte

Pochi giorni più tardi, il 22 giugno 2021, Davide trepidante raggiunge il Cielo; consapevole che avrebbe lasciato presto questa terra, indossa il vestito scelto da lui, come quello della Bella e la Bestia e con i colori per cercare di assomigliare più possibile agli Angioletti: bianco e argento. Prima di salirvi per sempre, annuncia a grande voce: Uscite fuori ci sono tutti!

Dentro i cuori spezzati di chi lo ha amato, Davide ha messo un seme profondissimo: la certezza del Paradiso e l'Amore di un Dio pieno di Misericordia per ogni uomo.

Il Paradiso

Un giorno ha raccontato di quando gli Angioletti lo hanno portato a vedere il Paradiso dei bambini e degli angioletti e lo descrive come un luogo bellissimo, tutto bianco, pieno di luce e con l'arcobaleno. Un luogo dove le cose belle che desideri accadono e dove non esiste la sofferenza, infatti ripeteva: « In Paradiso non si prendono le medicine e non ci sono gli ospedali» perché lì non esiste alcun male né sofferenza.

Prima di partire per il Cielo, Davide aveva vinto le angosce tipiche dei piccoli affetti da gravi malattie. Non piangeva più né faceva i capricci; era diventato sempre allegro e pieno di vita, ringraziava per ogni cosa, voleva bene a tutti e parlava sempre del Cielo. Ripeteva senza tregua ai suoi cari: « Mamma, papà, non piangete! Il Paradiso è bellissimo, ci voglio andare perché mi fanno stare bene.» E al papà che gli suggeriva di chiedere alla Madonna e a Gesù di guarirlo, replicava con schiettezza: «Io devo andare», accettando con fiducia il piano di Dio su di lui e facendo riconoscere a Salvatore che «la morte evidentemente non è la fine ma il principio della vita».

Rimandiamo al libro scritto dalla giornalista Costanza Signorelli, intitolato: Davide il bambino che parlava con gli angeli con la prefazione di Suor Daniela Del Gaudio (Edizioni Ares, 2024).

Voci correlate
Note
  1. "Il Paradiso esiste!". Storia di un angelo senza le ali su katholik.substack.com. URL consultato il 28-02-2024
Collegamenti esterni