San Germano I di Costantinopoli

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San Germano I di Costantinopoli
Patriarca
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battezzato
Santo
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San Germano I di Costantinopoli (1208 - 1209), affresco; Studenica (Serbia), Monastero di Santa Maria Vergine
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 95 anni
Nascita 638 ca.
Morte Platanio
12 maggio 733
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale [[]]
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Consacrazione vescovile 695 ca.
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Elevazione a Patriarca 715 ca.
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Creazione
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Creato
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerato da Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa
Venerabile il [[{{{aV}}}]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 12 maggio
Altre ricorrenze
Santuario principale
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Devozioni particolari
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Incoronazione
Investitura
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 12 maggio:
« A Costantinopoli, san Germano, vescovo, insigne per dottrina e virtù, che con il coraggio della fede rimproverò l'imperatore Leone l'Isaurico per aver promulgato l'editto contro le sacre immagini. »

San Germano I di Costantinopoli (638 ca.; † Platanio, 12 maggio 733) è stato un vescovo e patriarca bizantino. Fu Patriarca di Costantinopoli e difensore dell'ortodossia cristiana contro le idee iconoclaste dell'imperatore Leone III.

Cenni biografici

Nacque attorno all'anno 638. Era figlio del patrizio Giustiniano, messo a morte dall'imperatore Costantino IV.

Fu vescovo di Cizico e in questa veste fu uno dei promotori del Concilio di Costantinopoli (692) (o Trullano). Accettò il monotelismo ma successivamente, eletto nel 715 patriarca di Costantinopoli, tornò all'ortodossia, candannando l'eresia nel Concilio di Costantinopoli (715).

Nel 725 l'imperatore Leone III Isaurico emise il primo editto iconoclasta, cioè volto a vietare la venerazione delle immagini e delle icone, e che ne chiedeva la distruzione. Tale decreto alimentò profonde controversie nelle Chiese orientali, controversie che si protrassero per oltre un secolo. Germano fu il principale oppositore, con Giovanni Damasceno, dell'iconoclastia imperiale, e chiese a tal scopo il sostegno di Papa Gregorio II. Nel 730 fu infine deposto in seguito al Concilio di Costantinopoli (730) ed a ritirarsi a Platanion dove morì il 12 maggio di tre anni dopo.

Opere

Germano fu scrittore di grande valore ma poche sono le opere giunte sino a noi, in quanto l'imperatore Leone III Isaurico ne ordinò la distruzione.

Quelle pervenute sotto il suo nome[1] includono quattro lettere dogmatiche, dedicate principalmente alla questione del culto delle icone, e sette omelie a carattere mariano, ove è ripetutamente sottolineata la sua mediazione generale nella concessione dei doni soprannaturali e la sua purezza personale in una forma che pare quasi prefigurare la dottrina cattolica dell'Immacolata Concezione.

La posizione ortodossa di Germano verso la venerazione delle icone fu sottolineata dal papa Gregorio II, apprezzando la sua difesa dell'insegnamento ortodosso:

« Le icone sono la storia per immagini e tendono all'unica gloria del Padre celeste. Quando mostriamo venerazione alle rappresentazioni di Gesù Cristo non adoriamo i colori posti sul legno: noi veneriamo il Dio invisibile che è nel seno del Padre, lo adoriamo in Spirito e verità»

Un'altra sua opera a noi pervenuta è invece di carattere storico e tratta delle eresie e dei sinodi. A lui appartiene probabilmente anche un'interpretazione della liturgia bizantina, per la quale compose anche alcuni pregevoli inni.

Tra le sue opere andate perse, invece, compariva una difesa di San Gregorio di Nissa.

Successione degli incarichi

Predecessore: Patriarca ecumenico di Costantinopoli Successore: Cruz ortodoxa.png
Giovanni VI 715 - 730 Anastasio I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni VI {{{data}}} Anastasio


Note
  1. PG 98, 39-453 online
Voci correlate
Bibliografia