Munificentissimus Deus
Munificentissimus Deus Costituzione apostolica di Pio XII VIII di XLIX di questo papa | |
Data |
1º novembre 1950 (XII di pontificato) |
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Argomenti trattati | Dogma dell'Assunzione di Maria |
Costituzione apostolica precedente | Bis Saeculari Die |
Costituzione apostolica successiva | Sponsa Christi |
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Munificentissimus Deus (titolo latino, "Il munificentissimo Dio") è la Costituzione dogmatica con la quale Papa Pio XII, il 1º novembre del 1950, definì il dogma dell'Assunzione di Maria in corpo e anima al Cielo.
Genesi del documento
All'indomani della definizione del dogma dell'Immacolata era sorto il movimento assunzionistico, e aveva assunto tali proporzioni da indurre il papa a costituire una commissione per l'approfondimento teologico della dottrina e a chiedere poi il parere dell'episcopato con l'enciclica Deiparae Virginis Mariae (1º maggio 1946)[1]. L'enciclica consultava i vescovi sull'opportunità della definizione del dogma.
La risposta positiva fu pressoché universale e unanime, ed indicava chiaramente che la Chiesa riteneva verità divinamente rivelata l'Assunzione corporea di Maria.
Contenuto
Il documento mette in evidenza come la fede della Chiesa nell'Assunzione della Vergine ebbe varie e progressive manifestazioni nella secolare vita della Chiesa[2]:
- templi, immagini, esercizi di pietà (quarto mistero glorioso del Rosario);
- solennità liturgiche in Oriente e in Occidente;
- testimonianze dei Padri: San Giovanni Damasceno, San Germano di Costantinopoli, l'Encomium in dormitionem Deiparae;
- la dottrina dei teologi: il Sant'Amedeo di Losanna, Sant'Antonio da Padova, Sant'Alberto Magno, San Tommaso d'Aquino, San Bonaventura, San Bernardino da Siena, San Roberto Bellarmino, San Pietro Canisio, San Francesco di Sales, Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Francisco Suárez;
Il fondamento ultimo della fede della Chiesa nell'Assunzione si trova nella Sacra Scrittura, nella quale è adombrata la vittoria totale di Cristo e di Maria sul peccato e sulle sue conseguenze fisiche e morali (cfr. Gen 3,15 ; Rm 4,12; 5,14; 6,8 ; 1Cor 15,21-26.54-57 ).
Pertanto il papa ritiene giunto il momento di definire quanto è così largamente documentato e così profondamente radicato nella coscienza cristiana, tanto più che quest'atto solenne recherà alla Chiesa e al mondo grandi benefici: maggior devozione a Maria, il ritorno degli erranti all'unità, più grande stima della vita umana, vittoria sui diffusi errori materialistici, nuovo argomento per la fede nella risurrezione della carne.
La bolla si chiude con la solenne definizione del dogma.
L'oggetto preciso della definizione del dogma
Il testo della definizione è riportato in cima a questa voce. Esso definisce come dogma di fede, cioè come verità rivelata da Dio, l'assunzione corporea di Maria alla gloria celeste[3].
È pure definito che tale privilegio si verificò in Maria "terminato il corso della vita terrena". Non c'è, nella formula della definizione infallibile, nessun accenno al fatto della morte della Vergine: la definizione prescinde da ciò, e non specifica se l'assunzione gloriosa si sia verificata dopo la morte e l'anticipata risurrezione di Maria, oppure sia avvenuta immediatamente, senza previa morte e risurrezione anticipata. La questione circa la morte o l'immortalità di Maria non è toccata dalla definizione dogmatica.
Osservazioni
Nel testo del documento vengono raccolti tutti i passi biblici (impliciti e allusivi) e le affermazioni di alcuni teologi e dottori della Chiesa a sostegno del dogma, ma è soprattutto la fede viva e costante del popolo di Dio a costituire la motivazione della proposizione dell'Assunzione della Vergine: fu la prima volta che il sensus fidelium, l'istinto di fede dei credenti, venne preso in seria considerazione dal magistero della Chiesa, ed esso fu decisivo per la formulazione di un dogma.
Il documento mette in evidenza varie dimensioni del mistero dell'Assunzione:
- la dimensione cristologica della verità dell'Assunzione: come stretta collaboratrice di Cristo nella sua missione salvifica, Maria viene assimilata al suo figlio nella situazione gloriosa;
- la dimensione mariologica: l'Assunzione è vista come il coronamento dei privilegi concessi da Dio alla Vergine;
- la dimensione ecclesiologica: l'intera Chiesa può contemplare nell'Assunta il suo futuro.
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Fonti | |
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Bibliografia | |
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