Giovanni Battista Salerni
Giovanni Battista Salerni, S.J. Cardinale | |
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Età alla morte | 58 anni |
Nascita | Cosenza 24 giugno 1670 |
Morte | Roma 30 gennaio 1729 |
Sepoltura | Roma, Chiesa di Sant'Ignazio |
Appartenenza | Compagnia di Gesù |
Vestizione | giugno 1687 |
Ordinazione presbiterale | 1699 |
Nominato vescovo | mai nominato |
Consacrazione vescovile | mai consacrato |
Creato Cardinale |
29 novembre 1719 da Clemente XI (vedi) |
Cardinale per | 9 anni, 2 mesi e 1 giorno |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni Battista Salerni indicato anche come Salerno (Cosenza, 24 giugno 1670; † Roma, 30 gennaio 1729) è stato un cardinale e teologo italiano.
Biografia
Nacque il 24 giugno 1670 a Cosenza in una famiglia di nobili origini da Domenico Salerni e Cecilia Contestabile. Il suo cognome è indicato anche come Salerno.
Formazione e ministero sacerdotale
Ricevette l'istruzione elementare presso i Gesuiti; entrò nella Compagnia di Gesù nel giugno 1687 ed emise la professione religiosa a Napoli. Ricevette l'abito religioso dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, O.P., arcivescovo di Benevento, futuro Papa Benedetto XIII. Successivamente fu inviato a Roma, dove divenne amico di Annibale Albani, nipote di Clemente XI e futuro cardinale.
Ordinato presbitero nel 1699, divenne professore di teologia. Prefetto degli studi presso il Collegio Grieco, professore di diritto canonico al Collegio Germanico. Superiore delle case dei Gesuiti a Roma, esaminatore dei prelati promossi all'episcopato. Nel 1709 accompagnò come teologo Annibale Albani in una missione in Sassonia e Polonia per negoziare la tutela della Chiesa in quelle regioni. In Polonia, Salerni convertì dal calvinismo Federico Augusto, figlio del re Augusto II di Polonia; abiurò dal calvinismo a Bologna nel 1712, nelle mani del cardinale Lorenzo Casoni, legato pontificio in quella città e uno dei supremi inquisitori di Roma. Fu promosso al cardinalato su proposta del re Federico Augusto III, che gli assegnò una pensione di mille fiorini al mese. Cercò di evitare la promozione perché come gesuita aveva promesso di non accettare alcuna dignità ecclesiastica, ma il papa fu irremovibile.
Cardinalato
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 29 novembre 1719 da Clemente XI ricevette la berretta rossa e il titolo di Santa Prisca il 16 settembre 1720. Abate commendatario del monastero di Ferraria nel 1720. Entrò nel conclave del 1721 che elesse Innocenzo XIII, ma ammalatosi, non votò nello scrutinio dell'8 maggio 1721, quando fu eletto il nuovo papa e partecipò a quello del 1724 che elesse Benedetto XIII. Optò per il titolo di Santo Stefano al Monte Celio il 20 febbraio 1726.
Morte
Morì il 30 gennaio 1729 a Roma all'età di 58 anni. Fu esposto nella Chiesa di Sant'Ignazio, dove il 31 gennaio 1729 ebbe luogo la capella papalis e fu sepolto vicino all'altare maggiore.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Prisca | Successore: | |
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Francesco Maria Casini, O.F.M. Cap. | 16 settembre 1720 - 20 febbraio 1726 | Luis Belluga Moncada, C.O. |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santo Stefano al Monte Celio | Successore: | |
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Giovanni Battista Tolomei, S.J. | 20 febbraio 1726 - 30 gennaio 1729 | Camillo Cybo |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
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