Lorenzo Casoni

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Lorenzo Casoni
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Sarzana
16 ottobre 1645
Morte Roma
19 novembre 1720
Sepoltura Basilica di San Pietro in Vincoli al Colle Oppio (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Vestizione [[]]
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Consacrazione vescovile Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma), 12 marzo 1690 dal card. arc. Francesco Nerli il Giovane
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(vedi)
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17 maggio 1706 da Clemente XI (vedi)
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Lorenzo Casoni (Sarzana, 16 ottobre 1645; † Roma, 19 novembre 1720) è stato un arcivescovo, cardinale e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Nacque a Sarzana, da Nicolò, conte di Villanova e dalla moglie Giulia Petriccioli. Incerte sono le notizie sulla sua formazione, forse studiò al Collegio Romano o presso l'università di Parma senza laurearsi, di certo prima del 1669 era a Roma presso il cugino mons. Agostino Favoriti, segretario di Lettere Latine e dalle Congregazione Concistoriale, a cui in seguito successe. Suoi pronipoti furono il cardinale Filippo Casoni, nel 1801, e il cardinale Luigi Vannicelli Casoni, nel 1839.

A Roma vi proseguì gli studi giuridici ed entrò al servizio del cardinale Giovanni Bona, fino alla morte di questo nel 1674. In quegli anni maturò il suo interesse per la storia ecclesiastica e il diritto canonico, unito a quello per la polemica intorno al giansenismo. Cominciò a frequentare l'Accademia Ecclesiastica detta in seguito dei Concili, fondata nel 1670 da Giovanni Giustino Ciampini (storico e matematico), entrando in contatto e legandosi di amicizia con molti eruditi del tempo.

Nel 1677 accompagnò il Germania il nunzio straordinario mons. Luigi Bevilaqua (Ch) [1] incaricato di rappresentare la Santa Sede alla pace di Nimega. Avendo Innocenzo XI vietato al nunzio di avere contatti diretti con i protestanti, fu il Casoni a mantenere i contatti tanto con il borgomastro e le autorità locali quanto con i diplomatici protestanti, conquistandosi la stima di tutti. In modo particolare, come gli era stato raccomandato dal Favoriti, si preoccupò delle condizioni della Chiesa d'Olanda. Conobbe il giansenista Johannes Baptista van Neercassel (Ch), vescovo di Castoria, di cui lo colpì la religiosità schiva ed austera. Nel febbraio 1679, per incarico del Favoriti, il Casoni poté annunciare al Neercassel l'imminente pubblicazione del decreto dell'Inquisizione che condannava sessantacinque proposizioni morali lassiste denunciate dall'università di Lovanio.

Alla morte nel 1678 del nunzio a Parigi Pompeo Varese (Ch), fu a Parigi per un breve periodo come internunzio, ma la corte parigina fece sapere di non gradire la sua persona, essendo il Casoni stretto parente del Favoriti, noto per essere il più intransigente tra gli "zelanti". Rientrò quindi a Roma, dove prese gli ordini minori e il suddiaconato e ottenne un canonicato a santa Maria in Via Lata e la nomina a cameriere segreto dei papa. Il Favoriti si serviva ormai stabilmente di lui per mantenere i contatti con i giansenisti olandesi e francesi.

Dal 1682 sostituì il cugino deceduto in quell'anno nelle cariche di segretario della Cifra, delle Lettere latine del Sacro Collegio e della Congregazione Concistoriale.

Papa Innocenzo XI, dedito a una vita rigorosamente ascetica ma inesperto nella conduzione degli affari politici, diffidente nei confronti degli altri collaboratori, non escluso il segretario di Stato Alderano Cibo, aveva bisogno di un uomo che, come era stato il Favoriti, sapesse trasmettere fedelmente alla diplomazia pontificia le direttive papali e trattare con i rappresentanti delle potenze a Roma. Nel Casoni il papa trovò il collaboratore ideale, animato da un'identica propensione verso una moralità austera e dalla stessa volontà di affermare in tutto il mondo cattolico il primato assoluto del pontefice.

I rapporti tra Francia e Santa Sede divennero ben presto il tema centrale della sua attività. Ligio alla linea intransigente del papa, fu visto come uno dei più importanti nemici della Francia in Vaticano, tanto che nel 1688 il re di Francia aveva ordinato l'allestimento di un piano di rapimento del prelato che poi non fu attuato.

Sui temi religiosi, il Casoni fu sostenitore delle correnti rigoriste. Fu in corrispondenza con Tirso González de Santalla, appoggiandone l'azione antiprobabilistica all'interno della Compagnia di Gesù. Protesse egualmente Port-Royal e i giansenisti olandesi, fu pure protettore di Miguel de Molinos, riuscendo a lungo ad evitarne l'arresto poi avvenuto il 18 luglio 1685. Un altro suo protetto, il padre Giovanni Paolo Rocchi, cugino del Favoriti, fu arrestato dall'Inquisizione nel febbraio 1687 e strenua fu la sua difesa di Pier Matteo Petrucci.

Alla morte di Innocenzo XI, fu eletto papa il 6 ottobre 1689 il cardinale Ottoboni, uno dei protettori del Casoni. Ma questi per migliorare le relazione con la Francia, ritenne opportuno allontanarlo da ogni incarico nella Curia destinandolo a reggere la nunziatura di Napoli il 4 marzo 1690. A tale scopo fu nominato arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia con dispensa pontificia per non aver ancora ricevuto gli ordini maggiori. Ricevette la consacrazione vescovile otto giorni dopo nella Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore dalle mani del cardinal Francesco Nerli.

Rimase presso la corte napoletana fino al 1701. Rientrato a Roma l'anno seguente fu nominato assessore al Sant'Uffizio e canonico di Santa Maria Maggiore con esenzione dalla residenza pur godendo di tutti i frutti ed emolumenti. L'incarico affidatogli era molto delicato, giacché in quegli anni il Sant'Uffizio doveva affrontare ancora una volta la questione giansenista, l'orientamento del Casoni, su tale soggetto, era noto a tutta la Curia romana e al papa, si ritenere perciò che Clemente XI, contando in ogni caso sull'eccezionale senso di disciplina sempre dimostrato dal prelato nel seguire le direttive pontificie, intendesse con la sua nomina controbilanciare in parte gli orientamenti del segretario di Propaganda Fide monsignor Carlo Agostino Fabroni accanito antigiansenista.

Durante i lavori preparatori che portarono all'emanazione della costituzione Vineam Domini pubblicata il 16 luglio 1705, dove si richiamava alla rigida osservanza delle precedenti costituzioni papali contro il giansenismo. Ancora nel marzo 1705 il Casoni si dichiarava contrario non solo alla bozza di costituzione redatta dal Fabroni, ma alla stessa opportunità di emettere un nuovo solenne documento pontificio che avrebbe potuto suscitare altri contrasti d'interpretazione e altre polemiche discussioni.

Cardinalato

Nel concistoro del 17 maggio 1706 papa Clemente XI lo creò cardinale, vincendo le resistenze di Luigi XIV con la contemporanea promozione di due favoriti della corte francese: Filippo Antonio Gualterio e Joseph-Emmanuel de la Trémoille. Con gesto distensivo il Casoni comunicò subito al re di Francia la propria promozione e ricevette in cambio calorose congratulazioni, segnando così la sua riconciliazione con la corte francese.

Nel 1707 fu nominato legato pontificio di Ferrara carica che tenne sino al 1709 quando assunse quella di Bologna che tenne sino al 1714.

Ormai seriamente ammalato si ritirò nel dicembre 1714 a Roma, ove l'anno seguente cambiò il titolo cardinalizio in quello presbiterale di san Pietro in Vincoli. Riservò le sue residue energie a una discreta attività nelle congregazioni romane.

Nel Sant'Uffizio si dimostrò particolarmente severo durante la preparazione della costituzione Ex illa die del 19 marzo 1715 contro i Riti cinesei, mentre si dimostrò conciliante verso l'arcivescovo di Parigi Louis-Antoine de Noailles che si era opposto alla bolla Unigenitus.

Morte

Morì a Roma il 19 novembre 1720, e fu sepolto nella chiesa del suo titolo.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Segretario della Congregazione Concistoriale Successore: Emblem Holy See.svg
? 19 dicembre 1682 - 3 marzo 1690 Domenico Riviera I
II
III
IV
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VIII
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X
con
con
? {{{data}}} Domenico Riviera
Predecessore: Segretario del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
? 19 dicembre 1682 - 3 marzo 1690 Domenico Riviera I
II
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VI
VII
VIII
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con
con
? {{{data}}} Domenico Riviera
Predecessore: Arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia Successore: ArcbishopCoA PioM.svg
Giacomo Cantelmo 3 marzo 1690 - 17 maggio 1706 Giorgio Spinola I
II
III
IV
V
VI
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IX
X
con
con
Giacomo Cantelmo {{{data}}} Giorgio Spinola
Predecessore: Nunzio apostolico nel Regno di Napoli Successore: Emblem Holy See.svg
Giulio Muzio Papazurri 4 marzo 1690 - 11 dicembre 1701 Giambattista Patrizi I
II
III
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con
con
Giulio Muzio Papazurri {{{data}}} Giambattista Patrizi
Predecessore: Assessore della Congregazione della Romana e Universale Inquisizione Successore: Emblem Holy See.svg
? 11 dicembre 1701 - 17 maggio 1706 Antonio Francesco Sanvitale I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
IX
X
con
con
? {{{data}}} Antonio Francesco Sanvitale
Predecessore: Cardinale presbitero di San Bernardo alle Terme Diocleziane Successore: CardinalCoA PioM.svg
Urbano Sacchetti 25 giugno 1706 - 21 gennaio 1715 Francesco Barberini I
II
III
IV
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con
con
Urbano Sacchetti {{{data}}} Francesco Barberini
Predecessore: Legato apostolico di Ferrara Successore: Emblem Holy See.svg
Fulvio Astalli 7 novembre 1707 - 9 settembre 1709 Lorenzo Corsini I
II
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con
con
Fulvio Astalli {{{data}}} Lorenzo Corsini
Predecessore: Legato apostolico di Bologna Successore: Emblem Holy See.svg
Nicola Grimaldi 9 settembre 1709 - 10 aprile 1714 Curzio Origo I
II
III
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X
con
con
Nicola Grimaldi {{{data}}} Curzio Origo
Predecessore: Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli Successore: CardinalCoA PioM.svg
Ferdinando d'Adda 21 gennaio 1715 - 19 novembre 1720 Lorenzo Corsini I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Ferdinando d'Adda {{{data}}} Lorenzo Corsini
Note
  1. Biografia in D.b.i. BEVILACQUA, Luigi


Bibliografia
  • Giuseppe Pignatelli, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 21, 1978, CASONI, Lorenzo