Giovanni della Torre
Giovanni della Torre Vescovo | |
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Titolo | |
Vescovo | |
Nascita | Bergano 1549 |
Morte | Padova gennaio 1623 |
Consacrazione vescovile | 1589 |
Incarichi ricoperti | 25 settembre 1589
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Giovanni della Torre (Bergano, 1549; † Padova, gennaio 1623) è stato un vescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1550 a Bergamo, figlio di Girolamo e di Giulia Bembo, di famiglia nobile da tempo residente a Udine. Era nipote del cardinal Michele della Torre.
Avviato alla carriera ecclesiastica sotto la protezione dello zio, frequentò lo Studio padovano e conseguì la laurea in utroque iure, e ben presto ottenne un canonicato nella diocesi dello zio Deneda.
Nel 1587 era presso la Santa Sede come cameriere d'onore di papa Sisto V, e il 16 aprile dell'anno seguente ottenne un canonicato padovano per la morte del suo predecessore Carlo Sanbonifacio. Il 25 settembre 1589 fu nominato vescovo di Veglia (oggi Krk, in Croazia): la nomina vide l'opposizione dei veneziani, i quali avevano avanzato una candidatura a loro più gradita, probabilmente in relazione alle vecchie ruggini inerenti alla vertenza sulla sovranità di Ceneda che avevano coinvolto lo zio e il suo casato.
Per risolvere una situazione pericolosa sede vacante, morto nell'ottobre il predecessore Lewis Owen ritornato da tempo a Roma, il 13 novembre 1595 Clemente VIII lo nominò nunzio apostolico presso gli Svizzeri.
Il suo predecessore non riuscì a garantire una presenza costante presso i cantoni cattolici e un clima avvelenato dal mancato pagamento delle truppe svizzere assoldate papa Gregorio XIII, la frammentarietà della realtà politica e religiosa svizzera, la lotta diplomatica tra Francia e Spagna per estendere la propria influenza e ottenere considerevoli vantaggi nel controllo dei passi alpini e negli arruolamenti mercenari, costituirono il contesto con cui il nuovo nunzio si dovette misurare durante i quasi dieci anni di permanenza in territorio elvetico.
Nello spirito della Controriforma visitò parrocchie e conventi in tutti i cantoni. Nella diocesi di Coira riformò nel 1598 il capitolo del duomo e favorì nel 1601 l'elezione a vescovo di Johann V (Ch). Nel 1602 ordinò la fondazione della congregazione dei benedettini svizzeri e nel 1603 quella dei benedettini della Svevia. Dedicò inoltre particolare attenzione al Vallese, un Cantone caratterizzato da una situazione confessionale molto incerta e dalla crescente importanza della componente riformata che andava metodicamente monopolizzando i centri di potere locali. I riformati vallesani avevano stretto il 5 agosto 1600 un'alleanza con le Tre Leghe retiche protestanti, che a loro volta avevano stretto alleanze con Berna. Queste alleanze fecero temere la soppressione delle diocesi cattoliche di Sion in Vallese e di Coira nei Grigioni.
Come contromisura nel 1602 il della Torre coordinò la massiccia azione propagandistica dei cappuccini. Incitò alla pressione diplomatica sul Vallese, sostenne le delegazioni cattoliche inviate da altri Cantoni. Aggirò le incertezze del debole vescovo di Sion Hildebrand von Riedmatten, eccessivamente preoccupato dal mantenimento degli equilibri interni, cercando di accattivarsi il nipote Adrien (Ch), allora abate di san Maurizio, poi vescovo nel 1604 alla morte dello zio, e imprimendo una maggiore decisione all'iniziativa politica. Questi sforzi sfociarono nel marzo 1604 sotto l'azione sottile del p. Chérubin, superiore della missione cappuccina, all'assemblea di Viège in cui fu ristabilito il principio del mantenimento della fede cattolica, la destituzione dei protestanti dai pubblici impieghi, la confisca dei libri eretici e l'espulsione per quanti entro due mesi non avessero aderito al cattolicesimo.
Della Torre segnalò con preoccupazione l'alleanza tra la Repubblica di san Marco e i Grigioni, stipulata a Davos il 15 agosto 1603, che consentiva ai Veneziani di arruolare soldati, rifornirsi di materiale bellico e soprattutto favoriva l'esportazione del grano e del sale: un commercio quest'ultimo a cui era fortemente interessato anche lo Stato pontificio. Infatti, dopo l'incameramento del Ferrarese, il della Torre aveva avanzato proposte di esportazione dalle saline di Comacchio con l'intermediazione di alcuni mercanti fiorentini residenti a Milano.
Fu sostituito nel giugno del 1606 da mons. Fabrizio Verallo, poi cardinale. Il della Torre lasciò un buon ricordo di se presso i cantoni confederati tanto che questi ne perorarono a più riprese presso la Santa Sede l'elevazione alla porpora cardinalizia.
Nel 1607, a coronamento delle instancabili peregrinazioni in territorio svizzero, compilò una Descriptio Helvetiae, tuttora inedita e dedicata al cardinale Scipione Caffarelli-Borghese.
Dopo il suo rientro, scarsissime sono le tracce dell'attività pastorale: non è nemmeno possibile stabilire se egli soggiornò nella diocesi o la visitò. Nel 1617 donò alla cattedrale di Padova la reliquia di un frammento della santa Croce e vi fece eseguire lavori di abbellimento e restauro.
Morì a Padova nei primi mesi del 1623 e venne tumulato proprio nella cappella della santa Croce in cattedrale dove è ricordato da un'iscrizione.
Predecessore: | Vescovo di Veglia | Successore: | |
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Pietro Bembo (Ch) | 25 settembre 1589 - gennaio 1623 | Alvise Lippomano (Ch) |
Predecessore: | Nunzio apostolico per la Svizzera | Successore: | |
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Lewis Owen | 10 novembre 1595 - 10 giugno 1606 | Fabrizio Verallo |
Bibliografia | |
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