Museo d'Arte Sacra di San Gimignano
Museo d'Arte Sacra di San Gimignano | |
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Dormitorio dei Cappellani, sede museo | |
Categoria | Musei parrocchiali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | San Gimignano |
Comune | San Gimignano |
Diocesi | Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino |
Indirizzo | Piazza Pecori, 1 53037 San Gimignano (SI) |
Telefono | +39 0577 942226 |
Fax | +39 0577 941056 |
Posta elettronica | collegiata@cheapnet.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, codici miniati, dipinti, lapidi, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, fototeca, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale Senese |
Sede Museo | Dormitorio dei Cappellani |
Data di fondazione | 1915 |
Il Museo d'Arte Sacra di San Gimignano (Siena), collocato nel Dormitorio dei Cappellani, venne istituito nel 1915, per volere del cardinale Alessandro Lualdi (1904 - 1927) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta e dal territorio sangimignanese.
Storia
Il Museo, fondato 1915, era inizialmente ospitato nella sacrestia della Collegiata di San Gimignano, fino al 1929, anno della sua definitiva sistemazione nel Dormitorio dei Cappellani. La nuova sede museale fu inaugurata il 30 ottobre 1930.
Nel 2002 gli spazi espositivi sono stati ampliati e riordinati, recuperando l’ampio loggiato, precedentemente adibito a Museo archeologico.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due piani, si sviluppa in otto sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XIX secolo, ed è completato dalla visita del loggiato.
All'ingresso è collocata:
- Acquasantiera ovale con decorazione a rosette e losanghe (XV - XVI secolo), in pietra, proveniente dal Monastero di San Vittore.
Sala I - Cappella
Nella cappella, dove nell'architrave della porta di accesso è riportata la scritta "OPA" (Opera del Duomo). Questa si presenta come un piccolo ambiente, dove sono conservati;
- Altare di pietre squadrate con mensa di travertino.
- Sedia detta della Balia (fine XIV - inizi XV secolo), perché vi si accomodava la balia durante il rito del Battesimo, in legno intagliato.
- Crocifisso (inizio XV secolo), in legno policromo, proveniente dalla Collegiata, di bottega fiorentina.
- Lapide tonda delle famiglie Lupi e Becci, ubicata nel pavimento.
Sala II
La sala, ex sala parrocchiale, è prevalentemente dedicata alla pittura ed ai codici miniati. Di rilievo:
- Codici miniati (1340 ca.), opera di Niccolò di Ser Sozzo, di Lippo Vanni, Niccolò Tegliacci e del Maestro di Sant'Eugenio, provenienti dalla Collegiata.
- Banco da chiesa (XV secolo), in legno di noce intagliato, opera di Bartolomeo da Colle, proveniente dalla Collegiata, collocato originariamente lungo le colonne della navata centrale e destinato ad accogliere le autorità durante le funzioni religiose solenni.
- Storie di sant'Agostino d'Ippona (1464 - 1465), sinopie di Benozzo Gozzoli, tratte dagli affreschi del coro della Chiesa di Sant'Agostino.
- San Martino di Tours dona il suo mantello ad un povero (inizio del XVI secolo) di Vincenzo Tamagni.
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono, san Gimignano, san Domenico, sant'Antonino, san Girolamo, santa Caterina d'Alessandria, santa Lucia; Santa Caterina da Siena, Visitazione, Tobiolo e san Raffaele arcangelo (1525), tavola di Paolo di Bernardino di Signoraccio detto fra' Paolino da Pistoia, proveniente dalla Chiesa di Santa Lucia.[1]
- Madonna con Gesù Bambino (primo quarto del XVI secolo), olio su tela, di Vincenzo Tamagni, proveniente dalla Collegiata.
- Beato Bartolo Buonpedoni e santa Fina (primo quarto del XVI secolo), olio su tela, di Vincenzo Tamagni, proveniente dalla Collegiata.
- San Rocco (1528), olio su tela, di Vincenzo Tamagni, proveniente dalla Collegiata e commissionato per devozione da Antonio Casinotti.
- Gesù Cristo discende al Limbo, olio su tela, di Matteo Rosselli, dove fra i personaggi si trovano raffigurati i committenti, i sangimignanesi Francesco Lupi e la moglie Alessandra Chiarenti, ritratti nelle sembianze dei progenitori Adamo ed Eva.
- Due piccoli dipinti, in olio su carta applicata su tavola, provenienti dalla Chiesa di San Lorenzo a Montauto: questi sono molto particolari, perché sfruttano il gioco ottico basato sul principio dell'anamorfosi (o deformazione prospettica), i quali se guardati:
- da sinistra raffigurano i volti maschili di San Francesco d'Assisi e Gesù Cristo redentore;
- da destra, si vedono invece i volti femminili di Santa Maria Maddalena e santa Chiara d'Assisi.
- Processione votiva per la ricostruzione della Torre Grossa rovinata da un fulmine (1650), di anonimo pittore fiorentino;
- Volto Santo adorato da due disciplinati di Santa Croce dei Bianchi, tavola di Sebastiano Mainardi, proveniente dalla Pieve della Misericordia.
- Paliotto bianco di santa Chiara d'Assisi (XVII secolo), in velluto intagliato in oro e argento, di manifattura francese.
- Santa Fina (seconda metà del XVII secolo) di Francesco Curradi.
- Santa Fina in gloria (fine XVII - inizio XVIII secolo) di Niccolò Lapi.
- Coronamento dell'urna di santa Fina (inizi XVIII secolo), in legno intagliato e dorato.
Sala III
La piccola sala accoglie, di particolare interesse storico-artistico:
- Gesù Cristo crocifisso vestito con il "colobium" (inizio XIII secolo), in legno policromo, di anonimo scultore senese: la figura è molto simile a quella del cosiddetto Volto Santo del Duomo di Lucca.
- Gruppo scultoreo con Annunciazione (seconda metà del XIV secolo) in legno policromo, di anonimo scultore toscano, proveniente dalla controfacciata della Collegiata: questo è composto da due statue di San Gabriele arcangelo annunciante e della Madonna annunciata (di cui rimane solo il busto).
- Busto di Onofrio di Pietro (1493), in marmo scolpito, di Benedetto da Maiano, proveniente dalla Collegiata, commissionato dal Comune di San Gimignano.
- Busto di Gesù Cristo redentore (ultimo quarto del XV secolo), in marmo scolpito, di Benedetto da Maiano.
- Testa di angelo (ultimo quarto del XV secolo), scultura con tracce di doratura, attribuita a Benedetto da Maiano, proveniente dall'altare maggiore della Collegiata.
- Testa di Gesù Cristo redentore (1498 - 1500), scultura di Pietro Torrigiani detto il Torrigiano, donata dal sangimignanese Stefano Coppi, rettore della Chiesa di San Salvatore alla Suburra a Roma. L'artista è rimasto famoso perché, come racconta Giorgio Vasari, durante una lite con Michelangelo gli sferrò un pugno sul naso "che glielo infranse di maniera che lo portò sempre così stiacciato".
- Madonna con Gesù Bambino, san Sebastiano e il beato Bartolo Buonpedoni (primo quarto del XVI secolo), tavola di Vincenzo Tamagni, proveniente dalla Chiesa di Santa Chiara.
Sala IV
La sala conserva le opere più significative del Museo:
- Scomparto di trittico con Madonna con Gesù Bambino detta Madonna della rosa (terzo quarto del XIV secolo), tavola di Bartolo di Fredi, proveniente dalla Chiesa di San Biagio a Cusona.[2]
- Paliotto rosso con colombe e trigramma di san Bernardino (YHS),1448, in velluto vermiglio con ricami d'oro, per l'altare maggiore della Collegiata, venne commissionato da ser Francesco d'Antonio e Agostino di ser Niccolaio, alle Monache benedettine del Monastero delle Murate di Firenze.
- Madonna con Gesù Bambino (seconda metà del XV secolo), in terracotta dipinta, di Neri di Bicci.
- Crocifisso (terzo quarto del XV secolo), in legno policromo, di Benedetto da Maiano.
- Paliotto rosso di santa Caterina d'Alessandria (fine del XV secolo), in velluto.
Sala V - Tesoro
La sala conserva numerosi paramenti ed arredi sacri, tra i quali spiccano:
- Pianeta rossa con Eucaristia ed angeli (XV secolo), in velluto.
- Statua di sant'Antonio Abate (1405 ca.), in legno policromo, di Francesco di Valdambrino, proveniente dalla Chiesa di Sant'Agostino.
- Due dalmatiche con rami fioriti, pavoni e grifi (fine XVI secolo), in velluto cesellato e broccato, di manifattura italiana, provenienti dalla Chiesa di Santa Chiara.
- Leggio (fine XVIII secolo), in legno con fregi d'oro.
Sale VI - VII
Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono, san Gimignano, san Domenico, sant'Antonino, san Girolamo, santa Caterina d'Alessandria, santa Lucia; Santa Caterina da Siena, Visitazione, Tobiolo e san Raffaele arcangelo (1525), tavola di Paolo di Bernardino di Signoraccio detto
Nelle due sale sono presentati alcuni esempi di sculture, bassorilievi e lapidi in marmo:
- Angelo reggisudario (secondo quarto del XIV secolo), in marmo, attribuito al senese Goro di Gregorio.
- Cuspide a bassorilievo con Gesù Cristo benedicente (prima metà del XIV secolo), in marmo, di scuola senese.
- Lapide tombale del sepolcro della nobile famiglia Brogi, presente a San Gimignano a partire dal 1334, proveniente dalla Chiesa di Sant'Agostino.
- Gesù Cristo in pietà sorretto da due angeli e stemma della famiglia veronese degli Zanobrio, di scuola veneto-fiorentina.
Sala VIII
Nella sala, che precede il loggiato, è conservato:
- Pulpito esagonale con raffigurati Santa Fina, san Gimignano, san Giovanni e la Madonna con angeli (XVII secolo), in legno di noce intagliato, di manifattura toscana, proveniente dalla Chiesa della Madonna dei Lumi a San Gimignano.
Loggiato
Completa la visita del Museo, il loggiato che accoglie, oltre ad alcuni manufatti lapidei, la suppellettile liturgica. Si noti:
- Reliquiario a croce (inizio XIV secolo), in argento e smalti.
- Turibolo (XIV secolo), in rame smaltato e dipinto, di bottega di Limoges.
- Turibolo (XIV - XV secolo), in argento, proveniente dalla Collegiata.
- Calici (XIV - XV secolo), con piede polilobato e smalti figurati nel nodo;
- Croce processionale (1590), in argento, proveniente dall'altare maggiore della Collegiata, opera di orafo vicino a Benvenuto Cellini.
Note | |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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